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L'evento

Torna ViniVeri: quest’anno tredicesima edizione con occhi puntati sui glifosati

22 Marzo 2016
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Tredici anni di Vini secondo Natura. Tredicesima edizione per ViniVeri 2016-Vini secondo Natura, salone di degustazione di vini e prodotti alimentari ottenuti da processi naturali, organizzata dal Consorzio Viniveri che si svolgerà dall'8 al 10 aprile nella consueta de “La Fabbrica”, nel cuore della cittadina di Cerea, a pochi chilometri da Verona. 

Una tredicesima edizione che sarà impreziosita da tante iniziative, con degustazioni guidate, cene ed interventi sui temi della salute, dell'identità e della riconoscibilità dell'autenticità del vino.
Temi simpaticamente sintetizzati nell'immagine simbolo del manifesto di quest'anno di ViniVeri, con il disegno degli alunni della scuola materna Istituto Comprensivo “Petrarca” di Montevarchi in provincia di Arezzo che è risultato vincitore del progetto indetto dal Consorzio ViniVeri.
 
Si inizia venerdì 8 aprile, alle ore 18, con l'incontro-dibattito moderato dal presidente del Consorzio Giampiero Bea che vede protagonisti vignaioli e produttori di vino secondo natura italiani ed europei. Un confronto, attraverso lo scambio di esperienze, sulle buone pratiche e sulle novità circa la proposta dell'etichetta trasparente – che proprio grazie all'azione svolta dal Consorzio Viniveri per avere la possibilità di riportare l'elenco degli ingredienti sull'etichetta del vino – ha trovato l'importante sostegno di Legambiente e della presidenza di Federconsumatori.
Durante l'incontro verrà presentata la petizione “Salvaguardiamo la nostra salute. No ai Glifosati” lanciata da Giacomina Maltempi su Change.org e condivisa, sostenuta e promossa dal Consorzio Viniveri. “Noi ci opponiamo, in forza del 'principio di precauzione' ed alla luce di ulteriori studi scientifici indipendenti, al rinnovo dell'autorizzazione per l'utilizzo e l'impiego del glifosato in Europa e se possibile in tutto il mondo. Ciò in coerenza ai principi statutari e fondati del nostro Consorzio ViniVeri.” – dichiara il presidente del Consorzio Viniveri, Giampiero Bea. “Uno dei pilastri della nostra Regola è proprio l'esclusione di diserbanti e erbicidi chimici. Per questo non solo sosteniamo la petizione contro il rinnovo per altri 15 anni dell'autorizzazione all'utilizzo del glifosato in Europa, ma invitiamo fin d'ora i vignaioli e tutte le associazioni di produttori di vino naturale italiane ed europee a firmare ed aderire a questa importante petizione”. Seguirà alle 20,30 Cena da antiche ricette umbre con prodotti autentici e assolutamente naturali.
 
Un viaggio, un regista, tanti incontri, un giro nell'Italia contadina più autentica: sabato 9 aprile alle ore 18,30 nella sala convegni dell'Areaexpo “La Fabbrica”, presentazione e proiezione in anteprima nazionale alla presenza dell'autore del documentario “Vitae” di Davide Vanni. Un viaggio della durata di un anno in venti regioni su vecchi treni, autobus, traghetti alla scoperta di 50 aziende accomunate da una filosofia e pratica artigianale nella conduzione della vigna per una qualitativa produzione di vino. Un racconto di uomini, donne e piante di viti. Alle 20.30 una serata con la tradizione culinaria friulana con la cena curata dagli chef della trattoria “Da Nando” di Mortegliano in provincia di Udine.
 
LA STORIA DI VINIVERI
Sembra passata un'epoca, ma era solo il 2004 quando un piccolo gruppo di vignaioli uniti da una comune filosofia di vita e un approccio produttivo sostenibile ed ecocompatibile organizzò per la prima volta in Italia un evento dedicato esclusivamente a vini prodotti in maniera naturale. Un piccolo sasso nello stagno che ha prodotto e continua a produrre effetti, dall'iniziale incomprensione se non vera e propria avversione, alla graduale e crescente attenzione dei consumatori per vini prodotti nel rispetto della sostenibilità e della biodiversità, all'approvazione del regolamento europeo del vino biologico del 2012, fino alla “scoperta”, anche da parte di grandi aziende, di pratiche rispettose dell'ambiente e della salute.  
Da allora ViniVeri continua in prima linea con convinzione a testimoniare una scelta di artigianalità, naturalità, sostenibilità tanto in vigna quanto in cantina. Valori imprescindibili quali rispetto dell'ambiente e preservazione degli equilibri ecologici che si esprimono nel vino generato da processi “naturali”, opera quotidiana di ciascun vignaiolo, che difende ed esalta il territorio nella sua interezza e complessità. Una battaglia per l'unicità dell'identità territoriale, delle nostre campagne, dei vitigni autoctoni, di un consumo consapevole per dimostrare che è possibile coniugare salubrità, piacevolezza e qualità.
 
IL SALONE
ViniVeri 2016 partirà anche quest'anno dalla mattina di venerdì 8 aprile. Un giorno in anticipo rispetto al solito calendario proprio per non sovrapporsi con altri eventi nella zona e permettere così al pubblico di appassionati, agli operatori del settore, giornalisti e blogger di conoscere direttamente vini e vignaioli.  Vignaioli che condividono una filosofia produttiva che va oltre la certificazione biologica europea: quella di generare vino senza pesticidi, l'uso della chimica di sintesi in vigna e senza l'uso di addizioni e stabilizzazioni forzate in cantina. Le aziende vitivinicole presenti a ViniVeri 2016, hanno infatti tutte autocertificato, sotto la propria responsabilità, di seguire i dettami della “Regola” del Consorzio Viniveri: rispettosa dell'ambiente e della biodiversità, naturale, sostenibile e i loro vini sono stati sottoposti ad un panel di degustazione prima di essere scelti.
Protagonisti della tre giorni di ViniVeri 2016, insieme ai produttori del Consorzio Viniveri (Cappellano, Giuseppe Rinaldi, Ezio Cerruti, Ezio Giacomo Trinchero, Serafino Rivella, Eugenio Rosi, Casa Coste Piane, Castello di Lispida, La Castellada, Dario Princic, Zidarich, Vodopivec, Ronco Severo, Mlečnik, Slavček, Massa Vecchia, Podere Luisa, Carla Simonetti, Walter Mattoni, Oasi degli Angeli, Paolo Bea, Praesidium, PaneVino, Salvatore Ferrandes), un centinaio di “artigiani del vino” indipendenti italiani ed esteri che presenteranno un assaggio autentico di cultura del territorio con ultime produzioni imbottigliate, assaggi in anteprima, vecchie annate. 
Oltre ai vini ci sarà spazio per produzioni agroalimentari artigianali.
Anche quest'anno immancabile e ricercatissima dai tanti appassionati l'Enoteca ViniVeri: la vetrina-bottega posta all'uscita degli spazi espositivi dove sarà possibile acquistare, solo nei tre giorni dell'evento, molte delle rare selezionate etichette presenti a ViniVeri a prezzo di cantina. Non solo, un euro di ogni bottiglia acquistata verrà quest'anno devoluto al finanziamento di un progetto realizzato dal Consorzio ViniVeri e sostenuto dall'Unesco in una scuola pilota per sensibilizzare i bambini sulle differenze che possiamo rilevare negli ultimi decenni nel paesaggio e nella natura a causa di pratiche e trattamenti invasivi eseguiti dall'uomo. 
Il ticket giornaliero di ViniVeri 2016, è di 20 € ed include il calice ed il libretto di degustazione.
 
VITAE, IL DOCUMENTARIO DI DAVIDE VANNI
Novembre 2014, novembre 2015. Un anno, un’annata, un viaggio, un percorso per raccontare uomini, donne e piante di viti più o meno giovani, più o meno vecchie. Un racconto fatto di parole che descrivono un diverso ritorno, una diversa partenza. Sono voci di persone che hanno studiato in paesi lontani successivamente richiamate dalla forza della terra di origine; avvocati, architetti, agenti della finanza, allevatori di conigli, studiose di filosofie orientali in Tibet, che hanno seguito un nuovo filo conduttore, un legame con la vigna ancora vivo all’interno della famiglia e delle sue vecchie generazioni; oppure voci di chi in quella terra ci è nato e non se ne è mai staccato e sente la responsabilità di custodire quella terra per poterla, un giorno, affidare tale e quale al figlio o alla figlia. Ricordi, preoccupazioni, felicità e soddisfazioni. Venti regioni.Cinquanta aziende accomunate da una filosofia e pratica artigianale nella conduzione della vigna per una qualitativa produzione di vino.
Vecchi treni, autobus, traghetti e metropolitane per il susseguirsi di un unico viaggio.
Un racconto fatto di azioni. Quelle veloci e abili delle diverse fasi lavorative. Dalla preparazione del terreno dopo la vendemmia, alla potatura, la legatura dei tralci, la falciatura, la scacchiatura, la selezione dei germogli, la defogliatura, lo scasso, le nuove piante da piantare, gli innesti, il pestare l’erba, l’invaiatura dell’uva, la selezione dei grappoli, la vendemmia, la pulizia delle botti, l’imbottigliamento, gli assaggi. L’osservazione e la partecipazione in una natura che avanza con un ritmo e un movimento più lenti. Dal riposo invernale, alla nascita dei germogli, alla fioritura, alla formazione dei grappoli, all’allungamento dei tralci verso l’alto.
Un racconto fatto di costanza ed eterogeneità. Una continua fatica del corpo che lavora e cammina sulla continuità spaziale costituita dalla vigna e che attraversa la diversità di suoni e colori lungo ciascuna stagione. Una continuità che affronta le variazioni del tempo tra il sole, la pioggia, il vento, un temporale. Uno spazio definito dove risuonano i rumori dei mezzi agricoli, le forbici che tagliano i tralci vecchi, i canti, le rondini e gli altri uccelli, il ronzio delle api, l’abbaiare di cani attorno alla campagna, il rumore del vento che passa tra l’erba alta e le foglie di vite, un tuono.
Un racconto fatto di Italia e di pezzi d’Italia tra terre sospese a picco sul mare, conchiglie sparse ai piedi delle viti, terreni e rocce dalla consistenza e dai colori diversi, montagne vulcaniche, laghi e pianure, isole, orizzonti di boschi o di colline scoscese. In ogni regione del paese sembrano esistere bellezze intatte di territori vocati. In ogni territorio la vite prende forme diverse che siano tendoni abruzzesi o etrusco-romani, spalliere modenesi, guyot valtellinesi, cordoni speronati viterbesi, alberelli toscani o conche di Pantelleria.
Un racconto fatto di relazioni. Rapporti tra padri e figli, discordanze e diversità di abitudini, collaborazioni e fiducie reciproche. Generazioni. Rapporti con la natura e con il suo contesto allargato che sa andare oltre la monocoltura nella direzione di una biodiversità costituita dalle diverse erbe presenti nel vigneto, dai legumi che crescono tra i filari, dagli animali che ci pascolano, dalle arnie tenute vicine, dai cavalli e dalle mucche che aiutano il lavoro nei campi, dai boschi che circondano la vigna, dal grano che ci cresce vicino.
Un racconto di vita e di vite. Una struttura che si regge sulla solida colonna vertebrale dell’uomo e della donna che lavorano nella campagna, della natura che segue il suo ciclo di stagione  e di una pianta che nelle sue varie forme di allevamento e di varietà da millenni regala all’essere umano una benevola possibilità di essere conviviale. Una vite, tante vite.
C.d.G.