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Scenari

Gallo Nero, in migliaia all’inaugurazione dell’enoteca al Mercato Centrale

23 Aprile 2014
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“La nuova Enoteca Chianti Classico al Mercato Centrale è l'esempio concreto del fare sistema”. 

Lo ha dichiarato a caldo ieri Michele Zonin, che guida la Chianti Classico Company, l'agenzia in seno al Consorzio che cura la comunicazione, le iniziative di marketing e nuovi progetti, a conclusione dell'inaugurazione. E' stato lui a tagliare il nastro della nuova Enoteca Chianti Classico che ha richiamato curiosi, wine lover, stranieri e anche i fiorentini. “Davvero tantissima gente  – ha detto Zonin – Sono contento del successo che ha avuto questo tipo di iniziativa. Ho visto moltissimi fiorentini, cittadini che non hanno voluto perdersi il  nuovo capitolo del Mercato Centrale”.

Lo Spazio monomarca Chianti Classico è dedicato al territorio enologico italiano tra i più famosi al mondo con oltre 2000 etichette, 500 posti a sedere, 350 aziende del cuore enologico della Toscana. Una delle operazioni più importanti realizzata dal Chianti Classico Company. Il nuovo punto vendita e di tasting, come ci aveva anticipato lo stesso Zonin in una intervista (per leggere cliccare qui), si trova al primo piano in un'unica area dedicata al vino. Conta in tutto 12 botteghe del buon gusto, un ristorante, una pizzeria, una scuola di cucina, un aula didattica per il vino, una libreria e sarà aperto 364 giorni l’anno, dalle 10 alle 24. “Questa Enoteca è un esempio – ha voluto ribadire Zonin -. Fa capire che basta mettersi e lavorare insieme per fare bene. Bisogna superare la logica del pestarsi i piedi. Abbiamo dimostrato che un territorio può andare avanti compatto e remare verso la stessa direzione”. 

Il format del monomarca si replicherà in Radda in Chianti. Sempre Zonin ci aveva illustrato il progetto. “Abbiamo restaurato uno splendido convento nel cuore del Chianti Classico che stiamo adibendo a polo culturale della Chianti Classico Academy, dedicata allo studio e alla degustazione. Una scuola che, siamo convinti, farà un gran bene anche al territorio e al turismo”. 

Alessandro Chiarelli