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Scenari

L’Italia che prova a reagire al coronavirus: quattro regioni che provano a rialzare la testa

24 Marzo 2020
calici_vino_rosso calici_vino_rosso

di Roberto Chifari

Da Nord a Sud, l’Italia del vino è in ginocchio. Colpa del blocco italiano, dell’export e del calo dei consumi.

La notizia dello spostamento della 54esima edizione del Vinitaly al 2021 (leggi questo aticolo>) fotografa il momento storico e le conseguenze economiche che stiamo attraversando. La decisione, seppur sofferta, era inevitabile da parte dei vertici di VeronaFiere soprattutto per garantire la sicurezza degli ospiti della Fiera. Il nostro giornale ha cercato in questi giorni di raccontarvi un’Italia a doppia velocità: da un lato la stretta attualità, con la difficoltà oggettiva delle aziende a programmare non solo il futuro ma anche il presente; dall’altro abbiamo cercato di raccontarvi piccole e grandi storie di riscatto e solidarietà. Nel momento più grave e difficile per il nostro Paese, dalle cantine si leva un solo coro: “Dobbiamo farcela”. Non che un coro, un hashtag o un incitamento riescano con uno schiocco di dita a risollevare un comparto, che nel giro di un mese è destinato a perdere milioni di euro di fatturato, ma da qualche parte bisogna pur ripartire.

E allora come si fa a risollevarsi da un momento così difficile? Non abbiamo la ricetta pronta, né una soluzione da adottare per tutti, anche perché il decreto Cura Italia del governo ha alzato più di qualche malumore. Ogni territorio ha una sua peculiarità, ogni terroir una fetta di mercato a cui si rivolge. Pretendere che una soluzione all’interno di un decreto possa salvare l’intero comparto è quanto meno utopistico. Sentiamo, perlomeno, il dovere di provare a raccontare il territorio, le regioni, il sistema Italia. E allora vi raccontiamo quattro regioni che rispondono a modo loro.

Umbria
Le Strade del vino e dell’olio dell’Umbria, hanno dato vita al nuovo progetto di comunicazione turistico/enogastronomico/sociale dal titolo #tiportiamolumbria, una finestra sull’Umbria. “Un messaggio di speranza dall’Umbria – spiega Paolo Morbidoni, presidente del Coordinamento delle Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria – perché in campagna si continua a lavorare, perché la natura ci fa guadare al futuro, perché la primavera è arrivata, nonostante questo momento critico dovuto all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo”. Un video contest per supportare nella comunicazione e nella promozione le piccole aziende agricole, i frantoi, le strutture ricettive. “Questo video contest vuole essere una occasione per trascorrere ogni giorno, 50 secondi in Umbria, da casa, entrando anche solo virtualmente negli uliveti, nei vigneti, negli orti, nelle cucine, nelle cantine. Un caloroso invito a venire poi a conoscere queste realtà personalmente, appena sarà possibile”.

Toscana
#Iostappoacasa: è l’hashtag e insieme il titolo della nuova campagna lanciata dal Movimento turismo del vino Toscana che attraverso i canali social e il portale ufficiale vuole sensibilizzare i tanti italiani costretti a casa dal coronavirus a continuare a sperare magari potendo comunque acquistare vini di qualità delle cantine socie del Movimento. “Un modo per cercare di sdrammatizzare un momento di vera crisi, non solo economica, ma sociale – spiega il presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana, Emanuela Tamburini – vogliamo quindi continuare ad accompagnare i nostri appassionati in cantina, portando le cantine a casa loro”. Sul portale www.mtvtoscana.com si potranno trovare le aziende che partecipano all’iniziativa e i riferimenti per poter ordinare direttamente online o attraverso email i vini desiderati.

Piemonte
I Consorzi del Brachetto d’Acqui docg, dell’Asti e del Moscato d’Asti docg e il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato si sono uniti per una raccolta di fondi da devolvere alla Regione Piemonte per la lotta all’epidemia da Covid-19. Sul tavolo 30mila euro per l’acquisto di tre respiratori indispensabili all’assistenza dei malati più gravi. “Nessuno può tirarsi fuori da questa lotta che potremo vincere solo se saremo uniti, come piemontesi, come italiani, come europei e come cittadini del mondo”, hanno detto i tre presidenti Paolo Ricagno, presidente del Consorzio del Brachetto d’Acqui, Romano Dogliotti, a capo del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti, e Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, nell’annunciare quello che definiscono come un doveroso ringraziamento da parte della filiera vitivinicola piemontese a chi da settimane è impegnato nella lotta contro la pandemia da Covid -19,

Friuli Venezia-Giulia
Gli amanti del vino hanno dovuto dire addio a bar e ristoranti, ma c’è una scappatoia ed è la consegna a domicilio. Di servizi ce ne sono decine, la possibilità di ordinare online è cresciuta nelle ultime 3 settimane del 97 per cento. Ma qual è il vino più ordinato sul web? I best seller sono i grandi classici: i bianchi di Alto e Friuli, o i rossi del Piemonte o Bolgheri. E così, le bevute casalinghe sono diventate anche un appuntamento per incontrarsi virtualmente, con aperitivi comuni live su Instagram all’insegna dell’hashtag #iobevoacasa.