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Diario goloso

I vini Adeneuer, 10 ettari di vigneto e 500 anni di storia

27 Dicembre 2011
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di Armando Garofano 

Siamo ancora in Germania e continuiamo il nostro viaggio nella valle dell’Ahr.

Seguendo il corso del fiume si incontrano scenari incantevoli. Vigneti sospesi a mezz’aria o a forma di cuore, ritagliati in una foresta ancora selvaggia, tanto che le piante più giovani sono protette dai morsi dei cinghiali da una specie di manicotto di plastica. A inizio novembre, sulle viti vi sono ancora pochi grappoli di Pinot Noir lasciati di retroguardia, a raccattare gli ultimi raggi di sole per la raccolta tardiva.


Sistema per proteggere i vigneti dai cinghiali

La mineralità dei suoli è impressionante, le sfumature vanno dall’ocra al grigio al rosso ruggine al blu cobalto, tanto che pare di essere a Linosa. L’autunno mite rende ancora piacevole una passeggiata tra le vigne, ma il lavoro sporco qualcuno deve pur farlo e quindi si deve far rotta verso il produttore di punta della vallata, ovvero i fratelli Marc e Frank Adeneuer.


Vigneti nella valle della Ahr

La cantina Adeneuer si trova ad Ahrweiler, una cittadina adorabile risparmiata dalla devastazioni della guerra, poco fuori le mura medievali ancora intatte.
I fratelli Adeneuer vantano una storia familiare di 500 anni nella viticoltura, e sono considerati dalla critica i migliori produttori della zona. Non seguono i dettami del biologico, ma da anni utilizzano la lotta integrata per coltivare i circa 10 ettari di vigneto che racchiudono molti Grosses Gewächs (termine che equivale al francese “Grand Cru”). I prezzi sono tutt’altro che popolari, e per  i vini provenienti dalla migliori parcelle si vola ad oltre cinquanta euro a bottiglia.


Il vino J.J. Adeneuer Spätburgunder

Ci accoglie Frank, che è anche il kellermeister (l’enologo) e partendo dai vini più semplici ci fa assaggiare pure qualche chicca. Si inizia bene con il loro pinot nero di base J.J. Adeneuer Spätburgunder (a 11€) dai profumi accattivanti di rosa passita e rinfrescante al palato, ma salendo di qualità nella scala degli assaggi affiora una strana delusione. Infatti, aumenta l’intensità olfattiva, la concentrazione e il colore, ma i vini più cari e famosi sembrano appesantiti dall’impiego della barrique. È come se il produttore avesse voluto imporre un sorriso da villaggio vacanze ad una bellezza aristocratica e riservata.

 
I vini della Arh non sprizzano cordialità: al naso eleganti e in bocca sono scarni e severi. E il tentativo di ingentilirne il carattere altero non mi è parso pienamente riuscito.

Ho invitato un amico sommelier per avere la controprova, degustando il primo vino della gamma Adeneuer maturato in barrique, chiamato solo N°1. Almeno sul piano della sintesi del nome ci ha soddisfatto. Per il resto, il naso ruffiano e floreale tendeva a nascondere le note silvestri e minerali, pur rimanendo equilibrato e piacevole. In bocca invece l’effetto maquillage è stato purtroppo prevalente: l’abito gli stava bene ma c’era qualcosa che non convinceva appieno. Quindi, soprattutto alla luce del prezzo, ben 22€, i prodotti meno ambiziosi di Adeneuer paiono decisamente più riusciti.
 
Weingut Adeneuer
Max-Planck-Str. 8
53474 Ahrweiler
Tel. 02641 / 34473
Fax. 02641 / 37379