Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Il premio

Massimo Bottura torna il “re”: l’Osteria Francescana è il ristorante migliore del mondo

19 Giugno 2018
Massimo_bottura_e_moglie Massimo_bottura_e_moglie

Lo chef modenese torna di nuovo al vertice della classifica “The world's 50 Best reastaurant”. Nei primi 50, altri tre ristoranti italiani. Sparisce dalla classifica il Combal.Zero di Davide Scabin


(Lara Gilmore e Massimo Bottura)

Un anno. 365 giorni. Tanto è durato Massimo Bottura fuori dal gradino più alto del podio. Stasera se lo riprende. In maniera determinata. E meritata. 

L'Osteria Francescana di Modena torna al vertice della classifica “The World's 50 best Restaurant”. E' la prima volta, nella storia di questo premio che un ristorante raggiunge il primo posto per due volte. Anche se non consecutive. Lui, emozionatissimo come mai lo avevamo visto, ha un unico pensiero: la squadra, la moglie, la famiglia e i Refettori, il progetto che sta portando avanti con determinazione per una cucina più solidale. Completano il podio i soliti: El Celler De Can Roca che lo scorso anno era terzo, il Mirazur che lo scorso anno era quarto e l'Eleven Madison che lo scorso anno aveva tolto lo scettro a Bottura. Per il resto l'Italia si difende e in classifica piazza quattro ristoranti: il Reale di Castel di Sangro dello chef Niko Romito che sale dal 43esimo al 36esimo posto, Le Calandre di Massimiliano Alajmo (nostro chef del mese su Cronache di Gusto) che sale dal 29esimo al 23esimo posto, Piazza Duomo di Enrico Crippa che perde 4 posizioni scendendo dal 15esimo al 19esimo posto. Sparisce definitivamente dalla classifica il Combal.Zero di Davide Scabin, lo scorso anno scivolato nella seconda parte della classifica e quest'anno non presente. 

Che Bottura potesse essere incoronato di nuovo numero uno, appunto dopo il riposo dell’edizione precedente quando a guidare la classifica fu chiamato il newyorkese Eleven Madison, era nell’aria, nelle sale del Basque Culinary Center di Bilbao, location scelta per l’edizione 2018 probabilmente per l’importanza che ha assunto la capitale basca con la sua offerta di ristoranti stellati, grazie all’impulso dato da Juan Ignacio Vidarte appena assunto la direzione del Guggenheim Museum, nel 1997, tanto da aver cambiato le sorti economiche, culturali e turistiche non solo di una città, ma di un’intera regione della Spagna.

La serata è passata via veloce, tra luci, scenografie futuriste e la cadenza dei premi. A proposito dei premi, ci sono stati anche quelli speciali: Clare Smyth, Miglior chef donna dell'anno e  Gaston Acurio dell'Astrid & Gastón a Lima, che si è meritato Diners Club Lifetime Achievement Award. Uno dei momenti più toccanti, il ricordo di alcuni chef recentemente scomparsi. Innanzitutto  Anthony Bourdain, ringraziato per lo sforzo e l'impegno “sempre profuso per raccontare a tutti, a qualsiasi livello, la cucina mondiale”. Poi sono stati ricordati Gualtiero Marchesi e Paul Bocuse, ognuno con un ricordo nella lingua natale dello chef. E' stata inoltre annunciata la sede della prossima edizione: San Francisco Javier, in Spagna.

LA CLASSIFICA 2018 

  1. Osteria Francescana, Massimo Bottura – Modena, Italia  
  2. El Celler De Can Roca – Girona, Spagna
  3. Mirazur, Mauro Colagreco – Mentone, 3. Francia,  
  4. Eleven Madison – New York, Stati Uniti (Miglior ristorante del Nord America)
  5. Gaggan – Bangkok, Thailandia (Miglior ristorante dell'Asia) 
  6. Central – Lima, Peru (Miglior Ristorante del Sud America) 
  7. Maido – Lima, Peru 
  8. Arpège – Parigi, Francia
  9. Mugaritz – San Sebastian, Spagna
  10. Axador Extebarri – Axpe, Spagna
  11. Quintonil – Città del Messico, Messico
  12. Blue Hill at Stone Barns – Pocantillo Hills, Stati Uniti 
  13. Pujol – Città del Messico, Messico 
  14. Steirereck – Vienna, Austria
  15. The White Rabbit – Mosca, Russia
  16. Piazza Duomo, Enrico Crippa – Alba, Italia
  17. Den – Tokyo, Giappone (Highest Climber Award sponsorizzato da Lavazza)
  18. Disfrutar – Barcellona, Spagna
  19. Geranium – Copenhagen, Danimarca (The Ferrari Trento Art of Ospitality) 
  20. Attica – Melbourne, Australia (Miglior ristorante dell'Australia) 
  21. Plaza Athénée – Parigi, Francia
  22. Narisawa – Tokyo, Giappone
  23. Le Calandre, Massimiliano Alajmo – Sarmeola di Rubano, Italia  
  24. Paul Pairet – Shangai, Cina
  25. Cosme – New York, Stati Uniti 
  26. Le Bernardin – New York City, Stati Uniti
  27. Boragò – Santiago del Cile, Cile 
  28. Odette – Singapore
  29. Pavillon Ledoyen, Yannick Alleno – Parigi, Francia 
  30. D.O.M – San Paolo, Brasile
  31. Arzak – San Sebastian, Spagna
  32. Tickets – Barcellona, Spagna
  33. The Clove Club – Londra, Regno Unito 
  34. Alinea – Chicago, Stati Uniti 
  35. Maaemo – Oslo, Norvegia 
  36. Reale, Niko Romito – Castel di Sangro, Italia
  37. Tim Raue – Berlino, Germania
  38. Lile's – Londra, Regno Unito 
  39. Astrid y Gastón – Lima, Perù 
  40. Septime – Parigi, Francia
  41. Nihonryori RyuGin – Tokyo, Giappone
  42. The Ledbury – Londra, Regno Unito
  43. Azurmendi – Larrabetzu, Spagna (Sustainable Restaurant Award)
  44. Mikla – Instanbul, Turchia 
  45. Heston Blumenthal in London – Londra, Regno Unito
  46. Saison – San Francisco, California 
  47. Andreas Caminada – Schloss Schauenstein, Svizzera 
  48. Ana ros – Isa Franko, Slovenia  
  49. Nahm, Thailandia 
  50. The test Kitchen – Cape Town, Sudafrica 
Oltre che con i quattro ristoranti presenti nella classifica e il ricordo del grande Gualtiero, l’Italia era presente anche con il Trentodoc di Ferrari, che per il terzo anno consecutivo conferma la propria vicinanza al mondo dell’alta ristorazione accompagnando come brindisi ufficiale di “The World's 50 Best Restaurants”. Ma, anche, con la premiazione di Soren Ledet del Geranium di Copenaghen del  Ferrari Trento Art of Hospitality Award, consegnato da Matteo e Camilla Lunelli. Premio che nel passato vinto da Will Guidara, di Eleven Madison Park di New York, Josep Roca, di El Celler de Can Roca di Girona. 

C.d.G.