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Il prodotto

La manna non viene dal cielo: a Roma i pregi di questo prodotto che si fa solo in Sicilia

20 Dicembre 2018
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(Niccolò Giordano, Mario Cicero e Alessandro Attanzio)

di Marco Sciarrini, Roma

Il ciclo di incontri aperti al pubblico, organizzati dal Comando Unità Forestali Ambientali Agroalimentari Carabinieri “I Martedì della Natura” a Roma chiude il 2018 in dolcezza.

L’ultimo appuntamento dell’anno, è stato l’occasione per scoprire un prodotto tipico siciliano quasi mitologico: “la Manna”. Mario Cicero, sindaco di Castelbuono, comune delle Madonie in provincia di Palermo, Alessandro Attanzio, ricercatore presso il laboratorio di Biochimica e Nutraceutica diretto da Luisa Tesoriere dell’Università degli Studi di Palermo, insieme al padrone di casa il Tenente Colonnello Nicolò Giordano, hanno guidato il pubblico alla scoperta di questa affascinante produzione, dalle molteplici proprietà naturali. Quando gli ebrei in fuga dall’Egitto dovettero attraversare il deserto, il Signore disse a Mosè: “Ecco, io vi farò piovere pane dal cielo”. Gli ebrei lo chiamarono Manna, da Mân Hu, “Cos’è?”. Era come seme di coriandolo, bianco e aveva il gusto di schiacciata fatta col miele” (Esodo 16,31).


(La manna)

In realtà, la Manna non piove dal cielo, ma è una linfa che viene estratta sapientemente, dalla corteccia del Fraxinus ornus (orniello o frassino da manna) della famiglia delle oleacee, utilizzata fin dall’antichità dai grandi terapeuti greci e romani. Oggi l’unico luogo al mondo in cui si produce, è uno spicchio della terra selvaggia e splendente delle Madonie, che va da Castelbuono a Pollina, in provincia di Palermo. Qui la forza della tradizione ha resistito all’industria del mannitolo di sintesi, rinnovando di stagione in stagione l’antica gestualità e l’antico mestiere dei produttori di manna: gli “Ntaccaluòri”. Questi praticano delle incisioni ('ntacche) sulla corteccia dei frassini con gesti secchi e precisi. Inizia dunque a sgorgare un succo di colore ceruleo e di sapore amaro, che una volta a contatto con l’aria rapidamente si schiarisce e assume un sapore dolce. Condensandosi, forma cannoli e stalattiti di colore bianco e profumati. La manna dice il sindaco “è stato un alimento ed un prodotto che ha consentito alle generazioni passate di sopravvivere, ed ora grazie anche all’imprenditoria locale dagli anni '90 siamo riusciti a valorizzare la produzione. Il nostro territorio, le Madonie, possiede il 52% della biodiversità della Sicilia e questo fa si che i nostri prodotti abbiano una marcia in più”.

Attanzio ha spiegato una ricerca già premiata a livello Internazionale, che rileva le proprietà antiossidanti, ed anche a combattere le cellule tumorali della manna. Lo studio ha evidenziato che in fase medicinale il prodotto deve essere purificato, e al riguardo è stato ottenuto un brevetto con 11 claims di originalità industriale. La manna è in primo luogo un lassativo leggero senza controindicazioni, particolarmente adatto alla primissima infanzia e alle persone debilitate e convalescenti. E’ un regolatore e rinfrescante intestinale, in quanto purifica l’apparato digerente dalle tossine. E’ un dolcificante naturale, a basso contenuto di glucosio e fruttosio adatto anche ai diabetici.

Sfruttando il naturale potere purificante, levigante, emolliente ed idratante, la manna pura è utilizzata per produrre cosmetici che donano alla pelle salute e bellezza. Infine, grazie al suo inconfondibile sapore, viene anche utilizzata come base per creme dolci da spalmare, torroncini, biscotti, liquori, cioccolatini e panettoni che sono stati apprezzati con una degustazione prevista al termine della conferenza.