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La degustazione

“We are d’Abruzzo”: a Milano tasting con le migliori produzioni – I NOSTRI ASSAGGI

25 Febbraio 2019
Valentino_Di_Campli Valentino_Di_Campli


(Valentino Di Campli)

di Michele Pizzillo, Milano

Conclusi i festeggiamenti per i 50 anni del riconoscimento della denominazione di origine controllata al Montepulciano d’Abruzzo, il Consorzio di tutela vini d’Abruzzo ha scelto Milano per dare l’avvio ad un ricco calendario di iniziative che ha pianificato per il 2019. 

Così, in collaborazione con l’Associazione italiana sommelier (Ais), l’ente consortile ha organizzato l’evento “We Are d’Abruzzo: vini e territori diversi, un’unica importante regione vinicola” con l’obiettivo di “creare un momento d’incontro e degustazione in una piazza importate come Milano, da sempre punto di riferimento per comunicatori, operatori e opinion leader – ha detto il presidente del Consorzio, Valentino Di Campli -. Si tratta solo della prima tappa di una serie di eventi che toccheranno altre città, in Italia e all’estero, come Roma, Dusseldorf, Londra e Verona”. E, il banco d’assaggio allestito nelle sale del Westin Palace Hotel di Milano, tradizionale location per gli eventi dell’Ais, ha visto la partecipazione di 43 aziende per oltre un centinaio di etichette che hanno raccontato una delle più importanti realtà vitivinicola italiana dove i vitigni predominanti sono quelli autoctoni – Montepulciano, Trebbiano, Passerina, Pecorino, Cococciola – e il territorio è unico “per la breve distanza che separa i rilievi dal mare, poche decine di chilometri percorribili in poco più di trenta minuti in automobile – si legge nella presentazione dell’iniziativa milanese -. Questa prossimità genera forti escursioni termiche tra giorno e notte che associate ad una buona ventilazione, ad una piovosità ideale e un’ottima insolazione, garantiscono alla vite un microclima ideale per dare vita a produzioni di altissima qualità”. 

E, adesso, grazie ad una nuova generazione di produttori, i vini d’Abruzzo riscuotono continui riconoscimenti sia in Italia che all’estero tant’è che, secondo le stime del presidente Di Campli, l’export dovrebbe rappresentare il 60% della produzione, che nel 2018 è stata di 3,5 milioni di ettolitri, di cui più di un milione a denominazione di origine con il Montepulciano che fa la parte del “leone” con una produzione che da solo rappresenta oltre il 70% del totale dei vini a doc prodotti in Abruzzo, con un volume di imbottigliato pari a 664.000 ettolitri, affermandosi come uno dei primi vini doc prodotti in Italia. Da qualche anno a questa parte sono state riconosciute delle sottodenominazioni per facilitare meglio la scelte del consumatore in una denominazione regionale. Così il Montepulciano prodotto in provincia di Pescara si fregia della sottodenominazione “Terre dei Vestini” e “Casauria o Terre di Casauria”; in provincia di Chieti c’è la sottozona “Teate” e in provincia de L’Aquila le sottozone “Terre dei Peligni” e “Alto Tirino”.

Con queste sottodenominazioni probabilmente si è potuto migliorare l’organizzazione degli itinerari turistici per conoscere la regione e le sue cantine. Tant’è vero che il Consorzio tutela vini d’Abruzzo ha dato vita ad un progetto di sistema per promuovere e sostenere percorsi turistici capaci di coniugare le attrattive culturali, artistiche e naturali regionali con l’accoglienza delle cantine con l’ausilio della piattaforma  on line “Percorsi – L’Abruzzo del vino e della cultura”. Ha detto Di Campli: “oggi i turisti si affidano spesso a community, portali on in line e app per pianificare le tappe del proprio viaggio, in cerca di itinerari ed esperienze fuori dal comune. Percorsi vuole diventare un punto di riferimento per visitatori, turisti, operatori pubblici e privati in grado di diffondere la conoscenza dei luoghi e degli itinerari turistici, favorire la ricettività delle cantine, promuovere gli eventi e il territorio”. E, poi, aggiunge il presidente del Consorzio “il turismo enogastronomico rappresenta una straordinaria opportunità per favorire la promozione della nostra regione e un’occasione di comunicazione del proprio brand e fidelizzazione del cliente per le nostre cantine. Con la personalizzazione dell’incontro i vignaioli e il vino acquisiscono elementi di differenziazione che li rendono unici agli occhi dell’utente. Chi visita un’azienda è più propenso a mantenere i contatti con essa, ad acquistare i suoi prodotti e a comunicare a tutti l’esperienza vissuta”.

Inoltre, al “Trebbiano d’Abruzzo, un grande bianco italiano”, è stato riservato un seminario guidato da Davide Giglioli che ha rappresentato un momento di approfondimento sul vitigno, la cui produzione spesso è bistrattata a discapito di altre varietà. Seminario seguito dalla degustazione di 8 Trebbiano d’Abruzzo: Tre 2017 di Cantina Tollo, D’Annunzio 2016 di Rapino, Per Iniziare 2015 di Rabottini, Notàri 2015 di Nicodemi, Tenuta del Professore 2013 di D’Alessio, Casello di Semivicoli 2009 di Masciarelli, Castellum Vetus 2007 di Centorame e Cuore divino 2006 di Stefania Pepe. Nel corso dell’evento, il Consorzio di tutela ha dato “i numeri”, dai quali risultati che il Montepulciano d’Abruzzo è tra i primi tre vini più venduti nella grande distribuzione organizzata. E, che, i principali mercati esteri per i vini abruzzesi, sono: Germania, Stati Uniti, Canada, Svizzera, Gran Bretagna, Olanda, Svezia, Belgio, Cina, Danimarca, Vietnam.

I nostri dieci assaggi

Cerasuolo d’Abruzzo doc biologico 2018 – Valori, Sant’Omero 

Uve Montepulciano da agricoltura biologica raccolte nella prima settimana di ottobre per ottenere questo vino dal colore rosa chiaro con riflessi accesi e un bouquet abbastanza intenso di fuori e frutti rossi maturi. Al sorso è fresco, sapido con una elegante persistenza di note floreali alternati a quelli fruttati.

Cerasuolo d’Abruzzo Casanova doc 2017 – Barone Cornacchia, Torano Nuovo

Vini di colore cerasuolo vivace che al naso è elegante con i suoi profumi floreali e fruttati che anticipano un assaggio fresco e sapido e di lunga permanenza, sostenuto da aromi di piccoli frutti rossi in particolare fragoline di bosco e ribes. 

Cococciola Brado igt 2017 – Valle Martello, Villamagna 

Di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, alla degustazione evidenzia un bouquet ampio con presenze di frutta esotica alternata a quelle di fiori di campo. In bocca si rivela fresco, sapido, decisamente armonioso e un finale leggermente ammadorlato. E’ vinificato in acciaio e affinato alcuni mesi in bottiglia.

Montepulciano d’Abruzzo Caroso riserva doc 2015 – Codice Citra, Ortona

E’ un vino caldo, robusto e imponente, con un tannino imponente ma delicato, questo vino prodotto dalla cooperativa Citra, utilizzando le migliori uve conferite dagli associati. Insomma, un vini appagante e dal lungo finale che alla degustazione si presenta con un olfatto fortemente tipico e varietale, grazie ai sentori di more, liquirizia, chiodi di garofano, polvere di caffè e frutta secca. Matura per 36 mesi in botte grande.

Montepulciano d’Abruzzo Cuore Di … Vino doc biologico 2011 – Stefania Pepe, Torano Nuovo

Lo fa raccontare come una persona questo Montepulciano ottenuto da uve coltivate con i sistemi dell’agricoltura biologica che si presenta con un bel colore rosso violaceo, un profumo molto intenso di frutta rossa matura ma anche di mandorle e pepe nero. In bocca è caldo, di corpo, pieo morbido, giustamente tannico e una bella aciidtà. 

Montepulciano d’Abruzzo MO dop 2015 – Cantina Tollo, Tollo

I profumi di questo vino di colore rosso granato vivido, sono quelli tipici dell’amarena sotto spirito insieme e note di frutta secca. Al palato è caldo, morbido, dalla trama tannica vellutata e dalle note di frutta rossa matura con una finale leggermente ammandorlato e deliziosamente balsamico. Insomma, un buon ambasciatore dell’Abruzzo nel mondo.

Montepulciano d’Abruzzo Ottobre Rosso doc 2017 – Tenuta I Fauri, Ari

Con il suo bel colore rubino limpido, al naso evidenzia subito sentori di piccoli frutti rossi maturi, quelli vegetali di erba ed anche qualche nota speziata. In bocca è un vino caldo, di corpo, con note fruttate e una trama tannica ragguardevole ma nel complesso ben equilibrata, con un lungo finale delicatamente balsamico. Sicuramente un vino capace di raccontare l’Abruzzo. 

Pecorino Colline Teatine Feuduccio igt 2017 – Il Feuduccio, Orsogna

Di colore giallo dorato brillante, al naso evidenzia subito sentori di frutta esotica, poi di frutta matura, nonché sentori vegetali. Al palato è sapido, pieno, di corpo, caratterizzato da note di erbe aromatiche alternate a sentori di frutta gialla ben matura.

Trebbiano d’Abruzzo Castello di Semivicoli doc 2015 – Masciarelli, San Martino sulla Marruccina

I vini dell’indimenticabile Gianni Masciarelli, oggi prodotti dalla moglie Marina Cvetic e dai figli, continuano a rappresentare il massimo emblema dell’enologia abruzzese, come questo Trebbiano dal bouquet complesso per il ventaglio olfattivo raffinato offerto da frutta matura, erbe aromatiche e fiori. All’assaggio è caldo, sapido, morbido e avvolgente con persistenza che si sussegue da note agrumate ad aromi tostati.

Trebbiano d’Abruzzo Per Iniziare doc 2015 – Rabottini, Chieti

Da uva raccolta nella terza decade di settembre in una vecchia vigna dalla spiccata biodiversità, questo appassionato vignaiolo ottiene un vino dai marcati sentori floreali che, al palato, si presenta sapido e minerale, e una bella persistenza fresca, tutte caratteristiche che secondo Rabottini sono quelle giuste per iniziare una piacevole bevuta data anche la particolarità del vino.