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La manifestazione

Il trionfo “dell’oro verde” al Fastuca Fest: “Il pistacchio come volano di questo territorio”

25 Settembre 2018
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(Il team del Fastuca Fest – ph Paola Butticé)

La festa del pistacchio “Fastuca Fest”, a Raffadali in provincia di Agrigento, si è conclusa con un risultato che ha superato le aspettative

Cinquantamila visitatori hanno partecipato alle attività organizzate durante i tre giorni della manifestazione. “Sono stati tre giorni di emozioni e sorrisi all’insegna del gusto del pistacchio di Raffadali – ha affermato Salvo Gazziano, organizzatore dell’evento – Abbiamo visto i visi orgogliosi della nostra comunità e abbiamo sentito che l’amore per il nostro territorio è vero ed infinito. Questo era ed è l’effetto che cerchiamo, tradizione e innovazione, gusto e divertimento. Poi ci siamo noi del team, stanchi, talvolta nervosi ma sempre sul pezzo senza mai perdere di vista l’obiettivo. Fastuca Fest deve essere indimenticabile. Adesso per noi è tempo di riposo, fare mente locale, confrontarci, individuare gli errori e studiare per superarli. Ma siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto e non vediamo l’ora che il nostro pistacchio ottenga il marchio Dop”.


(Damiano Ferraro – ph Paola Butticé)

Nel corso dell’ultima giornata della manifestazione, protagonista del cooking show è stato lo chef Damiano Ferraro del ristorante di Montallegro, in provincia di Agrigento, Capitolo Primo. Con lui un ennesimo trionfo per il pistacchio di Raffadali che è stato il prodotto principe dei suoi due piatti: una millefoglie con pesce spada, pomodorino e pistacchio e un’arancina monachina con ricotta, accompagnata dal gelato al pistacchio della pasticceria Le Cuspidi. Durante la presentazione, lo chef ha ribadito l’importanza della territorialità e della stagionalità dei piatti, che sono creati proprio a partire dall’ispirazione che la conoscenza delle materie prime può dare.


(ph Paola Butticé)

Un invito poi ai giovani che vogliono diventare chef: “Imparate a fare sacrifici. In cucina bisogna stare almeno 12 ore al giorno e bisogna fare esperienza prima di ambire al successo. C’è tempo per la tv o per altri riconoscimenti, ma non bisogna mai tralasciare il lavoro. La serietà e la professionalità pagano più di ogni altra cosa”. In abbinamento al primo, è stato servito il Catarratto Benedè della cantina Alessandro di Camporeale e in abbinamento al dessert il moscato della cantina Corbera. Contemporaneamente è andato in scena un cooking show con la partecipazione dell’Associazione Italiana Cuochi.

C.d.G.