Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'anticipazione

Cambio al vertice della cooperativa Valle del Dittaino

30 Aprile 2012

Due cose certe. La prima è che Biagio Pecorino (nella foto) non sarà più il presidente della cooperativa Valle del Dittaino.

La seconda è che l’azienda molto presto non produrrà solo pane. Ma si “butterà” nel mercato degli snack dietetici. Dopo l’ingresso della pagnotta Dop nel mercato londinese, la cooperativa si appresta ad un cambio epocale al vertice dopo 12 anni. Scade il mandato, Pecorino abdica e a quanto pare farà spazio ai giovani. Anticipa la notizia con una battuta: “Alla veneranda età di 46 anni credo sia giunto il momento di fare spazio ai giovani”. Pecorino, docente universitario e produttore di grano duro è atteso dal passaggio di consegne che avverrà il 25 maggio nel corso di un’assemblea con i soci. Il nome è top-secret, ma l’identikit lo fornisce lo stesso Pecorino: “Deve essere giovane – dice – trentenne, con tanta voglia di fare e disposto a fare sacrifici. Come ho fatto io”.

Pecorino, docente di agraria presso l’università di Catania smonta immediatamente le voci su un suo possibile abbandono della cooperativa: “Ma quando mai – dice –. C’ero nel 1976 quando tutto è cominciato. Ci sarò ancora. La mia famiglia rimane un punto di riferimento per la cooperativa”.

Ma Valle del Dittaino è cresciuta. Dieci anni fa faceva registrare un fatturato di 1,5 milioni di euro. Oggi supera abbondantemente i 10 milioni. “Dimenticatevi della figura del presidente che fa tutto – dice Pecorino –. Oggi una cooperativa come la nostra necessita di uno staff competente ed organizzato. Credo che i giovani debbano diventare i reali protagonisti. E da noi si cominciano a vedere giovani laureati di grandi prospettive”.

Ora, alle porte di un raccolto che Pecorino definisce al momento da «7,5 in pagella, sperando che il voto si tramuti in 9», il lancio degli snack. Sono stati effettuati studi intensi prima di concepire prodotti che rispondano alle esigenze dei consumatori e del mercato. Gli ingredienti sono stati selezionati con cura. Ma rimane il nodo del posizionamento. Dove venderli? In farmacia? In para-farmacia? O al supermercato? Proprio quest’ultima ipotesi non piace a Pecorino: “Certi prodotti messi tra gli scaffali di un ipermercato non hanno lo stesso appeal”.

Concentrazione massima sul mercato londinese, “che non ha dato i numeri attesi e soddisfacenti che abbiamo avuto in Germania o negli Stati Uniti – dice Pecorino – ma Londra è un mercato difficile e sempre competitivo, perchè troviamo tutti i prodotti del mondo”. Poi una stoccata ai “clienti”: “Non esitiamo a tagliare i ponti con chi non rispetta le scadenze dei pagamenti – conclude Pecorino – o di chi si offende se dopo non aver ricevuto un bonifico chiediamo un sollecito. Questa è la vera crisi. Il vero problema del mercato. Perché il pane lo vendiamo. Non siamo una banca che fa prestiti. Vendiamo un prodotto e chiediamo di essere pagati nei tempi”. 

Giorgio Vaiana