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L'azienda

Il negozio storico che resiste diffondendo cultura del formaggio

19 Giugno 2014
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Gino Armetta con Franco Fazio

Tanti anni fa il quartiere era come un paese: tutti si conoscevano, si salutavano, scambiavano quattro chiacchiere.

Tanti anni fa, la zona tra via dei Quartieri e via San Lorenzo, a Palermo, era una specie di famiglia allargata. La piazza aveva la funzione ben definita di ospitare le botteghe e quanti desideravano passeggiare osservando le vetrine o facendo qualche acquisto. C’era la merceria, il fruttivendolo, il macellaio, qualche negozio di abbigliamento, la farmacia, le salumerie Angelo Armetta torna indietro nel tempo, e ricorda quando, tanti anni fa, in via dei Quartieri “si lavorava in modo diverso, si prendeva un caffè con gli amici, si facevano incontri”. Oggi di quei negozi storici ne sono rimasti solo tre, incluso il suo.

Sull’onda di questo amarcord, torna a quando, da ragazzino, proprio non ne voleva sapere di stare a bottega col padre Totò che, invece, lungimirante, lo lasciava studiare durante la settimana e il sabato pomeriggio lo obbligava a stare al negozio per imparare il mestiere. A guardarlo armeggiare oggi con i salumi e i formaggi prelibati che fanno capolino dal bancone del suo negozio, proprio non si direbbe che qualcuno, un tempo, abbia dovuto costringerlo ad imparare questo mestiere. Perché Angelo Armetta, Gino per gli amici, questo lavoro ce l’ha proprio nel sangue.

Oggi, dopo quarantatre anni passati dietro a quel bancone della sua salumeria, al civico 6 di via dei Quartieri a pochi passi dalla piazza di San Lorenzo, afferma con fierezza di essere figlio d’arte: “mio padre ha aperto questo negozio nel 1926 e da allora ci siamo solo spostati da un marciapiede all’altro”.
 
Gino Armetta è uno di quei bottegai nobili che staresti ad ascoltare per ore mentre ti racconta di questo o di quel prodotto. E la nobiltà è tutta insita in quel suo modo di fare cultura e qualità quando ti propone un formaggio, in quel suo continuo cercare di specializzarsi che lo ha portato, insieme con la moglie Teresa, con la quale condivide instancabilmente passione e impegno quotidiano, a diventare prima professionisti dell’Onaf, l’Organizzazione nazionale assaggiatori di formaggi, quindi, primi in Sicilia, assaggiatori professionisti di salumi dell’Onas.
“Nella vita – dice – se si può, bisogna fare quello che fa piacere. Io sono fortunato perché il mio lavoro mi piace e cerco di non fermarmi mai”. Così, con lo stesso entusiasmo di quando ha cominciato, oggi che di anni ne ha quasi sessantaquattro, dopo sei giorni passati in bottega, quando può dedica la domenica alla ricerca dei prodotti di qualità. Va in giro per la Sicilia a scovare quei piccoli produttori che, anche loro, “con il loro lavoro quotidiano, fanno cultura del buon formaggio”.

I siciliani sono i suoi preferiti ma i confini dell’isola, se si parla di qualità, possono stargli stretti. E se, come fanno molti suoi clienti, gli chiedi un consiglio su cosa acquistare e ti lasci guidare, può capitarti di assaggiare un pecorino affinato in barrique con erbe aromatiche che è una poesia o un sorprendente formaggio al malto d’orzo e whisky prodotto con tre tipi di latte che può essere un egregio fine pasto o un pregiato prosciutto di suino di razza Mangalica ungherese.

Lui, con pazienza, ti lascia degustare, ti spiega per filo e per segno cosa stai assaggiando, come è fatto, come puoi abbinarlo. “Cerco di lavorare in sintonia con i clienti – dice – di capire cosa desiderano, quanto vogliono spendere. Poi faccio assaggiare i prodotti che ho selezionato e li racconto”. Del resto, non è un caso che il suo locale, che nel 2005 la Camera di Commercio di Palermo ha certificato come Negozio Storico, sia stato anche insignito di numerosi riconoscimenti da Slow Food come Locale del Buon Formaggio.

“A Palermo – dice con un po’ di rammarico – di salumerie tradizionali ne saranno rimaste si e no una decina. Oggi c’è la grande distribuzione organizzata, ci sono i centri commerciali che hanno sostituito le vecchie piazze di quartiere. La cosa positiva è che, rispetto a tanti anni fa, i produttori mettono molta più cura e molta più attenzione in quello che fanno e la qualità dei prodotti, soprattutto dei formaggi, è senz’altro migliorata”. Quelli buoni, puliti e giusti nei quali si imbatte, finiscono dentro al suo bancone.

Clara Minissale
 

Armetta Salumeria dal 1926
Via dei Quartieri, 6 (Piazza san Lorenzo)
Palermo
Tel 091 6888986