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L'azienda

Il “buen retiro” di Amineh Pakravan: in Toscana con il marito per produrre grandi vini

12 Giugno 2019
Barricaia_Pakravan_Papi Barricaia_Pakravan_Papi


(La Barricaia)

di Marco Sciarrini

Giungendo dalla variante Aurelia da Sud Roma-Grosseto ed uscendo a “Cecina Nord”, ci siamo diretti in direzione di Volterra, per poi, poco dopo svoltare su una piccola strada di campagna che dopo 1 chilometro di strada asfaltata e superate le case della guardia forestale, la strada diventa sterrata e si inoltra nella riserva naturale “Il giardino Scornabecchi” procedendo nel bosco per altri 3,5 chilometri.

Uscendo dal  bosco, ecco che appare la Tenuta Pakravan-Papi. Questo cappello era solo per dare un’idea del posto incontaminato che siamo andati a visitare, aderendo con molta curiosità al press tour organizzato da questa cantina toscana. La tenuta Pakravan Papi si trova all’inizio delle colline che contornano la Maremma settentrionale. Qui il clima riceve l’influenza mitigatrice del mare che contrasta l’esposizione ai venti freschi del nord a cui i monti dell’Appennino Tosco-Emiliano non riescono ad opporsi. I suoli di impianto presenti sono di duplice origine: argille di sollevamento lacustre, frammiste a Palombini, nella valle a nord, in cui è impiantato il Sangiovese; acciottolati di origine effusiva nella nella parte centrale della proprietà, in cui sono impiantati i vitigni “bordolesi”, Cabernet sauvignon, Cabernet franc e Merlot. L’uva, viene raccolta e vinificata separatamente a temperatura controllata, in modo da preservare la gamma degli aromi sviluppati durante la fermentazione. L’affinamento avviene in barrique e tonneaux nuove o di secondo e terzo passaggio e, in determinati casi, anche tini di cemento.


Il vecchio podere appartiene alla famiglia Pakravan Papi da circa 40 anni. In un passato ormai quasi dimenticato, era una terra di vino, poi diventata un luogo selvaggio, dove la macchia mediterranea avanzava con prepotenza. La viticoltura è dunque la vocazione naturale di questa terra e la sfida per Amineh Pakravan è stata proprio quella di riscoprirne la vocazione e ripristinarla, con l’aiuto di nuove tecnologie, nel rispetto dell’ambiente e della tradizione. Le premesse per la coltura della vite c’erano tutte: il microclima, la complessità e la differenziazione di suoli ricchissimi di minerali, i pendii dolci e ben esposti. Così nel 2000 sono iniziati i lavori di impianto dei nuovi vigneti e, subito dopo, la costruzione della nuova cantina, in un’ottica di rispetto della tradizione e della sostenibilità ambientale (fonti di energia rinnovabili, uso di tecniche di produzione in vigna e in cantina con il minor impatto ambientale possibile. La struttura venne costruita nel 1745. Nel 1973 avvenne l’acquisizione dei primi 20 ettari dalla famiglia Pakravan Papi. Nel 1992 la proprietà raggiunge gli 80 ettari, nel 2000 furono piantati i primi 10 ettari a vigneto, Nel 2002 venne costruita la cantina, fino ad arrivare ai giorni nostri con 20 ettari di vigneto sugli 80 totali.

La proprietà utilizza tecniche di agricoltura integrata e fonti di energia rinnovabile come la pala eolica, pannelli solari, caldaia a pellet da potature della vite, in un’ottica di sostenibilità ambientale. La degustazione si è tenuta in due fasi, la mattina Sangiovese e Cabernet, il pomeriggio con due interpretazioni di Merlot. In questa bella terra ha trovato il suo “buen retiro” una grande scrittrice iraniana di nascita. Amineh Pakravan, autrice di un romanzo affascinante quale Il libraio di Amsterdam, che dopo essersi laureata in Storia medievale con Georges Duby ha scelto di trasferirsi da quasi 40 anni in Toscana, dove conduce con il marito l’azienda agricola Pakravan-Papi. L’azienda è seguita dalla consulenza della famosa Enologa Graziana Grassini.

Passando alla degustazione dei vini in sequenza abbiamo degustato:

Gabbriccio Igt Toscana rosso Sangiovese
Il Gabbriccio nasce da una vigna autoctona di Sangiovese piccolo, con esposizione a sud ovest alle brezze marine, in un microclima dove non ci sono certo problemi di maturazione delle uve, che privilegia gli aromi freschi e fruttati a cui aggiunge una particolare complessità speziata con l’invecchiamento. Il sole e il terreno argilloso gli conferiscono una solida struttura che gli consente di essere presentato in purezza e di sostenere lunghi periodi di invecchiamento. Sangiovese piccolo in purezza, affinamento 12 mesi in botte, 12 mesi in bottiglia. Suolo Argille lacustri con intercalari di palombini. Le annate degustate sono state 2004-2007-2010-2012. La 2004 e la 2010 sono state annate fresche e la 2007 e 2012 sono state annate calde. I vini pur assumendo uno spiccato carattere fruttato riescono a mantenere una buona dose di freschezza, nota balsamica e profumi di macchia mediterranea e di sottobosco, con un un bel tannino sono le note che contraddistinguono queste annate.


(Gabbriccio e Cancellaia)

Cancellaia Igt Toscana rosso
Il “terroir” della bassa val di Cecina è diventato noto nel mondo per la qualità dei suoi Cabernet. Qui il Cabernet si esprime in modo più ricco e potente rispetto alla sua patria d’origine, senza perdere le caratteristiche di freschezza aromatica che caratterizza i Cabernet del Bordolese. Le vigne che producono il Cancellaia si trovano su acciottolati di origine effusiva, ricchi di minerali. La densità degli impianti, di 5.500 piante per ettaro, consente di ottenere una concentrazione non eccessiva e mantenere equilibrio tra freschezza e potenza. Il Cancellaia presenta profumi di frutti maturi, con note fresche di peperone verde e menta. Gli aromi di prugne e frutti rossi sono ben integrati da quelli speziati e da una fresca nota balsamica. Vitigni Cabernet sauvignon 60%, Cabernet franc 40%, affinamento 12 mesi in barrique, 12 mesi in bottiglia, suolo medio impasto da argilla e acciottolato da disgregazione di terreno effusivo. Le annate degustate sono state 2005-2008-2012-2015. Le note che si susseguono nelle varie annate sono quelle di frutta rossa che si accentua con le annate più vecchie con la nota matura, ed anche di prugna. Nelle annate più vecchie più accentuato il sentore di caffè e cacao amaro. Morbido al palato è ben integrato nella componente alcolica che non si avverte , la vena acida ben equilibrata a quella sapida, i tannini dolci e maturi, finale di caffè e cioccolato amaro. In quasi tutte le annate c’è una bella corrispondenza gusto olfattiva.

Campo del Pari Igt Toscana rosso
Il vino nasce da un “clos” chiamato “Campo del Pari” per la sua estensione pianeggiante sulla cima della collina. Elegante e potente, associa agli aromi speziati e balsamici del Merlot una ricca complessità con un finale morbido e prolungato. Un vino che ripaga la cura e la selezione dell’uva in vigna, la fermentazione accuratamente controllata in durata e temperatura e un complesso affinamento che combina barriques nuove e di secondo passaggio, con l’effetto stabilizzante di un breve passaggio in cemento. Vitigni Merlot 70, 80%, altri vitigni a bacca rossa 30, 20%, affinamento 12 mesi in barrique, 4 mesi in tini di cemento, 12 mesi in bottiglia. Suolo Argille lacustri miste ad acciottolato da disgregazione di terreno effusivo. Le annate degustate sono state 2011-2012-2013. Le note che si susseguono nelle varie annate sono quelle fruttate di frutta nera e rossa, mora di rovo e di gelso, mirtillo, lamponi e cacao nelle varie sfumature che l’annata climatica dona alle uve. In bocca è morbido avvolgente intenso,  con lunghe chiusure agrumate,  tannino ancora fresco ed elegante.


(Beccacciaia e Campo del Pari)

Beccacciaia Igt Toscana rosso Merlot
La vigna che produce il Beccacciaia si estende su un lieve declivio che guarda il sud ed è esposta ai venti marini. La densità d’impianto è di circa 5.500 piante per ettaro con impalcatura a spalliera che assicura un buon sviluppo del corredo fogliare della pianta. La potatura riconduce a poche gemme lo sviluppo annuale della pianta, così da mantenere un voluto equilibrio tra la scarsa disponibilità idrica del suolo e la quantità di uva prodotta. La produzione annuale non supera i 50 quintali di uva per ettaro. Il vino che si ottiene è ricco in tannini, profumi e aromi. Il terreno, molto minerale, conferisce una particolare complessità al vino, caratterizzata da toni prevalenti di visciola e una nota balsamica che consente di equilibrare la potenza della struttura tannica e la ricchezza alcolica. Vitigni Merlot in purezza. Affinamento 12 mesi in barrique, 12 mesi in bottiglia, suolo argille lacustri miste ad acciottolato da disgregazione di terreno effusivo. Le annate degustate sono state 2006-2007-2009. Le note che si susseguono nelle varie annate sono quelle fruttate e balsamiche, dove il lampone ripercorre le bottiglie con un’intensità che varia dalla “gioventù” del vino, i tannini sono ancora vivissimi e non invadenti che viaggiano in un ottimo equilibrio con una retta acidità che ci fanno capire quanto ancora al di la delle annate degustate, il vino possa ancora viaggiare.

Pakravan Papi
Località Riparbella (Pisa)
T. 0586 786076
www.pakravan-papi.it/