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L'azienda

Josko Rencel, l’artista del vino: “Sperimento nuove tecniche di vinificazione”

11 Settembre 2017
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(Josko Rencel)

di Maria Casiere

Perdersi nella natura nelle colline in quelle terre dove il confine è limitrofo e si incrociano due lingue e due culture enogastronomiche diverse.

Ci troviamo a Dutovlye (Duttogliano) sul carso sloveno, al confine con il Friuli Venezia Giulia, zone ancora poco conosciute e inesplorate dal punto di vista enologico. Piccole strade tortuose, senza nessuna indicazione, ci portano con un po' di difficoltà a trovare il produttore Josko Rencel. Non si definisce un vignaiolo, ma un artista del vino. Tre ettari e mezzo di vigneto su una terra rossa mista di argilla e pietre carsiche (chiamate Kremen) regalano emozioni ai winelover, curiosi di conoscere nuove zone vitivinicole. “Ì più interessanti suoli terrestri – dice Rencel – Dedico il mio lavoro sperimentando nuove tecniche di vinificazione”.

Una produzione di 10 mila bottiglie all'anno, con otto varietà diverse di vitigni autoctoni e non. Il Terrano è l'espressione della sua arte in Italia e all’estero. Lo vinifica in diversi modi esaltandone la qualità e unicità dell’uvaggio. Tra le sue viti, coltivate a pergola, degustiamo un Terrano rosé 2016 vinificato in bianco. Colore limpido ed intenso, dovuto unicamente alla maturazione dell’uva. Fresco e speziato: “Perfetto per le calde serate estive – dice Rencel – Un'armonia impeccabile con una buona pizza italiana”. In seguito presenta una sua creazione. L'Amarone di Rencel, Kras Kru 2008. Un blend di Terrano, Merlot, Cabernet Sauvignon. Tecnica dell’appassimento dei grappoli; due mesi sulle cassette e successivamente fatto riposare per tre/quattro anni in barrique. Morbido, di corpo ed equilibrato. 

Rencel esalta il Terrano in tutti i suoi aspetti. Passito di Terrano chiamato da lui “Soleras”. Ebbene sì, una variazione del metodo soleras in terra slovena. Cinque botti da cinque litri di annate diverse: dal 95 al 2000, travasato da una botte all’altra. “Meglio di così non si può”, spiega fiero del suo lavoro per questo vino da meditazione. Arriviamo in una delle sue piccole cantine sotterranee. Qui si è in grado di percepire la capacità innovativa che lo ha portato ad essere uno dei pochi, o forse l'unico, coraggioso a coltivare il Pinot Nero in queste zone, “ vitigno aristocratico che non riesce tutti gli anni – continua a raccontare – quest'anno purtroppo ha sofferto tanto questa varietà, con l'eccessivo caldo di luglio ed agosto. Sarà una bella sfida”.

Proviamo un Pinot Nero 2009. Un profumo elegante sentori di ciliegia, il vitigno riesce a conservare la sua identità, ma con una mineralita in più che ricorda il carso sloveno. Curiosando nel giardino di casa troviamo un'anfora di terracotta, dove per la prima volta nel 2016 prova a macerare un cuvée bianco. “Il legno rilascia aromi, l'acciaio racchiude i sentori dell’uva, l'anfora valorizza il vino”, spiega. Noi di Cronache di Gusto, abbiamo avuto il privilegio di essere stati i primi a degustare il cuvée di Malvasia, Sauvignon, Chardonnay e Vitovska 2016 macerato nove mesi in anfora. Profumi complessi di frutta secca, etereo. Un vino incredibilmente già al massimo della sua espressione, “come un piatto equilibrato”, dice emozionato il produttore. Per comprendere il lavoro di un artista del vino non hai bisogno di parlare la sua lingua o di far parte della sua comunità perché il suo lavoro e i suoi vini riescono a trasmetterti le emozioni che stavi cercando.

Rencel Wine
Dutovlje 24, 6221 – Dutovlje, Slovenia
+386 31370561