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L'iniziativa

“Masters of Pasta”, una chef italiana in corsa nella finalissima di oggi

25 Ottobre 2018
Lucia_De_Prai Lucia_De_Prai


(Lucia De Prai)

di Michele Pizzillo, Milano

Ottima performance dei colori italiani nella prima giornata della settima edizione di Pasta World Championship, evento organizzato da Barilla, quest’anno a Milano, per l’assegnazione del trofeo “Masters of pasta” a uno chef inferiore a 35 anni di età. 

Il rappresentante dell’Italia, Lucia De Prai, del ristorante The Cook, l’unico stellato di Genova, ha superato il turno e diventa uno dei probabili vincitori del concorso voluto da Barilla per esaltare le peculiarità della pasta. E, sarebbe la prima volta per l’Italia a conquistare questo importante trofeo che l’anno scorso è stato vinto da Accursio Lotà, di famiglia siciliana trapiantata negli Stati Uniti, le insegne con cui gareggiò lo chef del californiano Il Solare Restaurant di San Diego. Prima dell’italo-americano, il masters of pasta è stato vinto da chef provenienti dalla Slovenia (2016), Turchia (2015), Svizzera (2014), Sudafrica (2013) e Giappone (2012). Lotà potrebbe passare lo scettro a Lucia De Prai, giovane, preparata – ha fatto un figurone nel primo giorno dell’evento – bella e colta (ha lasciato l’università al terzo anno di giurisprudenza), con una grande passione per la cucina e per la pasta in particolare. A Milano ha sbaragliato i concorrenti con un piatto che la tradizione popolare ritiene semplice (sbagliando, però) e, cioè, linguine, aglio, olio, peperoncino, polpa di ricci di mare e gamberi di Santa Margherita Ligure. Una delizia. E il passaggio alla finale, oggi, che è la Giornata mondiale della pasta. 

Con questa splendida performance, Lucia ha dimostrato che non è solo la chef dolce, visto che per quattro anni, nel tristellato Quique Dacasa, a Denia, vicino Valencia, è stata “applicata” alla preparazione dei dessert ed è quello che prevalentemente fa a The Cook, ristorante stellato di Arenzano adesso trasferito a Genova. Anche il trasferimento di questo locale è una storia abbastanza simpatica. Il proprietario del locale, Ivano Ricchebono, lavorava insieme a Mario Priniceri, compagno di Lucia, poi si sono lasciati, con Ivano tutto preso da The Cook, che conquista la stella Michelin. Nell’ultimo scorcio del 2017, Ivano e Marco “si riprendono” e decidono di portare la stella a Genova, “associando” però anche Lucia e un amico consulente finanziario. A febbraio scorso l’approdo nella Genova antica, con tre che sanno fare tutto ma i maschietti, a quanto pare, appena possono scaricano alla chef dolce il compito di fare i dolci. “E’ vero, mi sento un po’ una chef dolce; però mi piace molto cucinare e ho una grande passione per la pasta”. Se c’era bisogno di una conferma, è arrivato il Pasta Wrold Championship. Se poi arriva il “Masters of pasta”, per i maschietti di The Cook si mette male perché dovranno ubbidire, senza fiatare, ad una bella ragazza dolce non solo perché sa fare i dolci, ma perché lo è naturalmente e che con il piatto preparato a Milano, sicuramente ha dato ottimi consigli a chi, in cucina, ama la tradizione, rispetta la materia prima e ammoderna il piatto riuscendo a non snaturare le sue antiche caratteristiche.

Nella tarda serata di oggi il giudizio finale della giuria composta da tre celebri chef italiani (Lorenzo Cogo, Viviana Varese e Luigi Taglienti), lo chef nutrizionista tedesco Holger Stromberg e la fotografa e influencer statunitense esperta di food Brittany Wright, ai quali si unirà Davide Oldani, per valutare la presentazione, la creatività e la perizia culinaria in tre accesi round con i giovani cuoci alla prese con la creazione di una propria ricetta e con la reinterpretazione dei nostri amati spaghetti al pomodoro. Tutto accompagnato dalla presentazione di John Dickie, professore di italiano presso il College di Londra e la bravissima e simpaticissima Francesca Romana Barberini, volto famoso di Alice tv e autrice di molti programmi del mondo del cibo e del vino. 

Diciotto i giovani chef selezionati per la settima edizione di Pasta World Championship: Thomas Asti (Cafè Terroir di Lione, per la Francia), Adrian Cojocaru (La Castel Restaurant di Iasi, Romania), Carolina Diaz (Il Terzo Piano di Chicago, Usa), Sabrina Fenzl (Avocatering di Markt Indersdorf, Germania), Pawel Galicki (Piano hotel & restaurant di Lublino, Polonia), Soren Herzing (Dots Group di Vienna, Austria)Meiju Hirata (Villa della Pace, Pinosola di Noto, per il Giappone), Sadik Ilgaz (Perle restaurant di Istanbul, Turchia), Dario Manca (Pilù Freshwater di Freshwater, Australia), Marcelo Milani (Piccolo ristorante di San Paolo, Brasile), Stellario Minutolo (Costa Cruise), Stamatios Misomikes (Noble gourmet ristorante di Rodi, Grecia), Lucia De Prai (The Cook di Genova), Ludvig Saluvuo (Hoteloresind di Helsingborg, Svezia), Domenico Santagada (Alici restaurant di Dubai, Emirati Arabi Uniti), Benjamin Vikse Roth (Statholdergaarden di Oslo, Norvegia), Angela Villalta (L’Unità/Giulietta di Toronto, Canada)Toby Wang Chi (Hilton Worldwilde di Pechino, Cina).

“Barilla vuole offrire il proprio supporto a questo gruppo di chef talentuosi e spingerli ad abbracciare la positività e la convivialità dello stile di vita italiano – sottolinea Andrea Malservisi, brand equity and communication director del Gruppo Barilla -. Il prossimo Master of Pasta dovrà stupirci con piatti innovativi e sorprendenti, esaltando i codici della cucina moderna”. E, infatti, la competizione di quest’anno ruota intorno al motto “Eat Positive”, con l’obiettivo da parte di Barilla di promuovere un approccio all’alimentazione sereno, equilibrato e nutriente nel rispetto della sostenibilità e della qualità degli ingredienti. Agli chef in gara viene chiesto di enfatizzare questa visione creando piatti personalizzati e creativi che ispirino un approccio all’alimentazione positivo e stimolino il consumo di pasta nel mondo.