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L'intervista

Alessia Vicari, dal teatro agli studi di Gambero Rosso Channel

07 Febbraio 2012
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Passione folle, capacità di immaginare gli abbinamenti tra i vari ingredienti senza la necessità di assaggiarli e una materia prima eccellente.

Solo le tre cose che non devono mai mancare in cucina secondo la giovane chef palermitana Alessia Vicari (nella foto), uno dei nuovi volti di Gambero Rosso Channel. E se da buona siciliana, non ha nessun dubbio quando dice che il suo piatto preferito è l’arancina: “Mi ricorda tanti momenti felici della mia infanzia; era il mio premio quando facevo tutti i compiti o la ricompensa dopo gli esami del sangue”.  Tra i fornelli dà il meglio di sé con portate semplici, come la pasta all’Amatriciana che definisce il suo cavallo di battaglia. “E’ facile fare una portata banale – dice –  ma è difficile renderla eccezionale: me lo ha insegnato il mio maestro, Angelo Troiani”.

Come nasce la tua passione per la cucina?
“A Palermo mi occupavo di teatro e sognavo di fare l’attrice. Quella per la cucina, però, è stata una passione che si è sviluppata in me fin da piccola: mia mamma non amava molto stare davanti ai fornelli e così, stanca di mangiare cibi surgelati o precotti, ho deciso di “prendere il mestolo in mano”. Poi, mi sono trasferita a Roma per fare l’attrice. Lì, organizzavo spesso cene e tutti i miei amici erano entusiasti dei miei piatti. Finché, mi ha contattata un’agenzia che si occupa di catering. A quel punto ho deciso di trasformare la mia passione in mestiere e mi sono iscritta alla scuola della Città del Gusto”.
 
Dopo non molto sbarchi in tv…
“A scuola ho avuto maestri eccezionali del calibro di Carmelo Chiaramonte e Angelo Troiani. Il provino è arrivato per caso, mi ero iscritta a una mailing list e mi hanno contattata insieme ad oltre cinquecento persone. Il giorno della prova era lo stesso dell’esame finale della scuola: è stata un’impresa riuscire a fare entrambe le cose. Ma alla fine, oltre a superare l’esame, è arrivata anche la chiamata del sì”.
 
Come hai convinto regista e produttori?
“Ho proposto un’ombrina in crosta di sale aromatizzata all’alga nori con perle di verdure, una mia invenzione. Pensa che il giorno prima del provino, ho simulato la ricetta nel bagno di casa davanti al mio fidanzato, usando il tubetto del dentifricio e la spazzola al posto degli utensili. Arrivata al casting, comunque, mi sentivo perfettamente a mio agio. Conoscevo quella cucina, perfino i coltelli e le pentole, dopo aver visto per tanti anni chef come Max Mariola o Laura Ravaioli muoversi in quegli ambienti”.
 
E da lì, prende vita il tuo format, “La cucina di Alessia Vicari”.
“In tre giorni ho girato 16 puntate. Ho capito che le ricette le tiro fuori dalla mia testa, senza bisogno di cucinarle prima”.
 
Sempre buona la prima?
“In cucina non puoi dire “stop”, continui e ti arrangi, a costo di modificare la ricetta man mano che la prepari. L’arte culinaria è questo: sperimentazione. Come quando apro il frigorifero e, anche se non c’è nulla, riesco a tirare fuori un’idea”.
 
Ad esempio?
“Tornata dalla montagna, qualche settimana fa, ho inventato con i pochi ingredienti che avevo in casa, una ricetta meravigliosa: spaghetti con vongole, patate (cotte insieme alla pasta), pomodori secchi croccanti e pecorino grattugiato”.
 
Il pecorino con il pesce?
“E perché no? Anche i mirtilli con la carne o la bistecca di maiale con i ricci di mare. Sembrano accostamenti azzardati, ma c’è un equilibrio perfino nei contrasti forti di sapori”.
 
Quanto è importante il rispetto della tradizione nelle preparazioni?
“Fondamentale, se non conosci le radici di un piatto, non puoi innovarlo, modificarlo o destrutturarlo”.

Chiara Lizio