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Scenari

Mai più Igt con il Nero d’Avola e il Grillo? Avviato iter, Doc Sicilia a una svolta

01 Marzo 2016
vigneti_siciliani vigneti_siciliani

L'assemblea dei soci delibera una modifica al disciplinare ed è il primo passo. I due vitigni saranno ammessi in etichetta solo se prodotti a marchio Doc. La parola a Roma e Bruxelles per essere pronti con la vendemmia 2017. Aumentano le rese per ettaro

Il Nero d'Avola e il Grillo, le due varietà di uve più rappresentative della Sicilia, sotto l'ombrello protettivo della Doc Sicilia. Ovvero mai più vini Igt Terre Siciliane con il nome in etichetta dei due vitigni citati. 

Una scelta solo apparentemente semplice, ma che potrebbe rappresentare una svolta epocale per la Sicilia del vino. Siamo al primo step. Ovvero l'assemblea dei soci della Doc Sicilia che ha deliberato in tal senso. Avviando la procedura per la modifica al disciplinare della Doc Sicilia che di fatto recepisca quanto è stato proposto per l'Igt Terre Siciliane. Ma è già tantissimo. Al momento è solo l'inizio di un percorso burocratico che vedrà il coinvolgimento del Comitato Nazionale Vini, degli uffici di Bruxelles e le annesse pubblicazioni di queste decisioni sulla Gazzetta Ufficiale lasciando spazio ad eventuali ricorsi e quindi possibili stop. Insomma, si vedrà. Ma intanto la prima bandierina è stata collocata. 
Sabato scorso una cinquantina di soci della Doc Sicilia che però rappresentavano oltre il 70 per cento del vino prodotto si sono ritrovati a discutere questa proposta. Non è mancato qualche timore, soprattutto tra le cantine sociali, perchè la decisione di obbligare a dichiarare che tutto il Nero d'Avola e il Grillo debba essere Doc Sicilia può diventare una strettoia commerciale significativa. Che spinge tutto verso l'alto da un lato e restringe gli spazi. Tecnicamente e formalmente i procedimenti che riguardano l'Igt e la Doc (per quest'ultima c'è un consorzio) sono di natura diversa. Ma alla fine il ragionamento che è stato fatto sabato sera è stato unico e ha visto protagonisti i medesimi produttori tra chi fa Igt e chi Doc Sicilia.

In pratica con la vendemmia 2017 (all'inizio si pensava già dalla prossima vendemmia ma poi è prevalsa l'idea di un piccolo compromesso e di spostare tutto di un anno) chiunque vorrà produrre Nero d'Avola o Grillo e dichiararlo in etichetta lo potrà fare come Doc Sicilia o le altre Doc esistenti (Mamertino, Riesi, Contea di Sclafani ecc ecc). Sottoponendosi alle regole dei disciplinari e dell'erga omnes laddove prevista. Potrà sempre produrlo come Igt Terre Siciliane, ma senza dichiarare se si tratta di Nero d'Avola o Grillo, nomi di vitigni che hanno un valore commerciale significativo se scritti in etichetta. Questa modifica comporta conseguenze soprattutto per chi fa solo Igt e per lo sfuso che in Sicilia è ancora tanto. Per esempio, chi oggi imbottiglia Igt Terre Siciliane Nero d'Avola fuori dall'Isola, dal 2017, se passerano le modifiche ai disciplinari, dovrà poi classificarlo come Doc Sicilia. Ma se l'azienda non risulta tra quelle che a suo tempo hanno ottenuto la deroga per l'imbottigliamento fuori zona non potrà più farlo e se vorrà imbottigliare Nero d'Avola o Grillo sarà costretto a farlo in Sicilia. Senza pensare che produrre Doc Sicilia al posto dell'Igt comporta più paletti, ma anche più riconoscibilità e più – si spera – valore commerciale. Insomma una spinta verso l'alto che potrebbe/dovrebbe portare a qualificare meglio il vino siciliano.

Ad ispirare queste scelte probabilmente l'esempio del Veneto che sta facendo un percorso analogo col Pinot Grigio, ma anche i tentativi di Bruxelles (per ora stoppati) di liberalizzare l'uso del nome dei vitigni. Con le modifiche al disciplinare della Doc Sicilia cambierebbero anche le rese per ettaro. Il Nero d'Avola passerebbe da 120 a 140 quintali per ettaro e il Grillo da 130 a 140 quintali per ettaro, un correttivo che serve un po' a considerare le esigenze delle cantine sociali. 
Qualche numero fornito dall'Istituto regionale Vini e Olio che è ente controllore e certificatore della Doc Sicilia è utile per dare l'idea delle dimensioni. Nel 2015 la Doc Sicilia ha toccato quota 24 milioni di bottiglie (per l'esattezza 24.131.037) contro i 19.583.963 bottiglie del 2014 con una crescita del 23,22 per cento. Mentre l'Igt Terre Siciliane nel 2015 ha prodotto oltre 178 milioni di bottiglie, circa dieci milioni di pezzi in più rispetto al 2014 con una crescita del 5,88 per cento. E se vogliamo analizzare solo il Nero d'Avola prodotto nel 2015 col marchio Igt, tra varietale e bivarietale, arriviamo ad oltre 67 milioni di bottiglie mentre quelle di Grillo con le medesime situazioni si attestano a circa 15 milioni di bottiglie. Quindi numeri imponenti che dalla vendemmia 2017 dovrebbero/potrebbero confluire, magari gradualmente, verso la Doc Sicilia. La parola ora passa al Comitato Nazionale Vini. E per la Sicilia del vino potrebbe trattarsi di una svolta epocale.
 

C.d.G.