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Scenari

Accordo con Mini, Bottura aprirà refettori a Chicago, San Francisco, New York e Messico

02 Novembre 2019
Massimo_Bottura_con_Roberto_Olivi_e_Stefano_Ronzoni_di_Mini Massimo_Bottura_con_Roberto_Olivi_e_Stefano_Ronzoni_di_Mini


(Roberto Olivi, Stefano Ronzoni e Massimo Bottura)

di Michele Pizzillo, Milano

Le due facce dell’auto. Fca (cioè Fiat Chrysler) si accorda con Psa (Peugeot) per creare il quarto gruppo automobilistica del mondo. 

Mini, per festeggiare i 60 anni di presenza sul mercato, decide di sostenere Food for Soul, l’organizzazione no-profit fondata da Massimo Bottura e Lara Gilmore, nell’impegno contro lo spreco alimentare e l’isolamento sociale. Per illustrare i dettagli del primo progetto di “Corporate and Social Responsibility” del brand britannico, per promuovere l’inclusione sociale e la sostenibilità, è stato scelto un luogo simbolo per le iniziative in favore di chi non ha veramente nulla, il Refettorio Ambrosiano che lo chef modenese ha creato a Milano, insieme alla Caritas Ambrosiana, per assicurare un pasto caldo a 99 senzatetto, recuperando gli avanzi che ogni giorno si potevano raccogliere nei padiglioni di Expo 2015. Conclusa l’Esposizione Universale, il Refettorio ha continuato a svolgere la sua funzione grazie alle donazioni di aziende e di supermercati che, così, hanno dato anche un grosso contributo a non sprecare cibo. Adesso arriva Mini a sostenere Food for Soul e Massimo Bottura può continuare ad aprire refettori in tutto il mondo. Tant’è che a Milano ha annunciato l’apertura di mense a Chicago, San Francisco, New York e in Messico in attesa di poter realizzare il sogno – ispiratogli anche dalla mamma – di arrivare a Betlemme. 

“Intanto, oggi festeggiamo la decisione di Mini di unirsi a noi per sostenere il cambiamento sociale, condividendo gli stessi principi di sostenibilità, inclusione e valorizzazione della cultura”, ha detto Bottura. Mentre la casa automobilistica intraprende proprio in Italia il primo passo a livello mondiale nella strategia di Corporate and Social Responsibility, facendosi così concreto esempio di quanto un’azienda possa impegnarsi oltre il proprio iniziale campo d’azione e sostenere iniziative che superino i confini del proprio ambito di appartenenza. È così che un brand può non solo ispirare, ma soprattutto contribuire ad un cambiamento, per sviluppare una società sempre più sensibile, sostenibile e visionaria, nel rispetto e riconoscimento dei valori universali umani. Aggiunge Stefano Ronzoni, direttore Mini: “Le attività di responsabilità sociale vanno di solito sotto il cappello delle iniziative corporate e prescindono dai marchi, ma il linguaggio della differenza è da sempre nel dna del nostro brand e questo settore non poteva essere escluso. Il nostro è un brand con valori molto forti, che ambiscono a diventare un punto di riferimento non soltanto nel settore automotive, ma dell’industria in generale. Ci piace l’idea che quello che facciamo possa essere visto dagli altri come qualcosa da cui trarre spunto. Che possa indicare i trend del domani, anticipandoli”. È stata proprio Mini, infatti, ad ispirare e indirizzare le decisioni del Bmw Group sulla mobilità sostenibile del futuro attraverso una flotta sperimentale di seicento Mini elettriche che nel 2008 hanno percorso migliaia di chilometri in tutto il mondo. “Oggi tutti parlano di elettrificazione e di un modo responsabile di muoversi in città e sulle lunghe distanze – prosegue Ronzoni – Noi ci stiamo lavorando da oltre un decennio, ispirando soluzioni innovative che vadano nella direzione di utilizzare le risorse del pianeta in modo sostenibile. Non a caso dal prossimo mese avvieremo la produzione di serie della nuova Mini Full Electric, offrendo una soluzione seria e all’avanguardia a coloro che desiderano viaggiare senza emissioni”. 


(Il refettorio ambrosiano)

Ma nel salone del Refettorio Ambrosiano, il concetto maggiormente ripetuto è stato quello della responsabilità, condivisione, inclusione e recupero degli spazi urbani per ricollocarli e dare loro una nuova dignità che serva a ridonare speranza alle persone “che, poi, sono i valori che accomunano Mini e Food for Soul nel condividere l’approccio verso l’altro, cercando di donargli emozioni e sorrisi attraverso esperienze e con la voglia di fare un pezzo di strada insieme”, hanno detto Bottura e Ronzoni, siglando l’accordo. E, Cristina Reni, executive director di Food for Soul, sottolinea che “l’inclusione non solo viene vissuta attraverso il servizio a tavola per gli ospiti, ma è un elemento trasversale, che abbraccia ogni rapporto e dettaglio. Per questo, come onlus, riteniamo che per contribuire alla mobilità sociale e la realizzazione di una società più giusta e sostenibile sia fondamentale unire le forze e creare sinergie grazie alle quali ogni attore possa contribuire attivamente e prendere responsabilità”.