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Scenari

I 90 anni del Corriere Vinicolo: un libro per raccontare la storia della pubblicazione di Uiv

26 Giugno 2019
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(Giulio Somma)

di Michele Pizzillo, Milano

Senza dubbio una ricorrenza storica la manifestazione di presentazione del volume storico sui novant’anni del Corriere Vinicolo dal titolo “Si pubblica il sabato. 90 anni di storia del Corriere Vinicolo”, in programma a Milano il 27 giugno, alle ore 17,30, nella sala Buzzati presso la Fondazione del Corriere della Sera (via Eugenio Bazan 3). 

Ricorrenza storica senz’altro per il settimanale portavoce dell’Unione Italiana Vini, ma, riteniamo, per tutto il mondo del vino non solo italiano, perché questa sarà una di quelle occasioni che offrirà importanti spunti di riflessioni su un settore che da diversi anni porta in giro per il mondo una grande immagine del made in Italy. Tant’è vero che Giulio Somma, direttore del Corriere Vinicolo, sottolinea “che abbiamo voluto ricostruire il percorso del nostro giornale – che continua ininterrotto da nove decenni, unico caso al mondo, a testimoniare settimanalmente le vicende del vino di tutto il Paese – in un libro dove abbiamo ripercorso, in parallelo, le vicende storico-politiche dell’Italia e i tratti salienti della storia del mondo vitivinicolo italiano e dell’Unione Italiana Vini, l’evoluzione del vino nella cultura popolare e nell’immaginario collettivo insieme ai cambiamenti vissuti dal giornalismo vitivinicolo specializzato. Una ricostruzione assolutamente originale, realizzata attraverso una selezione di articoli raccolti dagli archivi storici del Corriere Vinicolo e del Corriere della Sera, dai quali emerge una narrazione affascinante e inedita dell’Italia di ieri e oggi. Si scoprono dinamiche sociali, culturali, politiche ed economiche che testimoniano quanto il vino – e il suo mondo – siano stati importanti e radicati nel Paese, offrendo una chiave di lettura nuova per comprendere perché, ancora oggi, questo prodotto sia un valore del “sistema Italia” ben oltre il suo peso economico e produttivo”.

E, Somma anticipa che “sarà un grande evento, ospitato in una sede di prestigio, che vedrà la partecipazione di produttori e imprenditori vitivinicoli italiani, giornalisti e operatori del settore e un pubblico selezionato di wine-lovers, in un’occasione di confronto e promozione culturale certamente di rilievo per il vino italiano”. Infatti, ne parleranno il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, l’assessore all’agricoltura della Lombardia Fabio Rolfi, i produttori Ernesto Abbona (Marchesi di Barolo), Lamberto Frescobaldi, Sandro Sartor (Ruffino) e Domenico Zonin, con pensieri e riflessioni sul vino delle firme del Corriere della Sera quali Isabella Bossi Fedrigotti, Aldo Cazzullo, Aldo Grasso e Gian Antonio Stella mentre il capo redattore Luciano Ferraro farà il moderatore, Somma presenterà il volume e Paolo Castelletti declinerà le parole dell’Unione Italiana Vini.

I presupposti di una grande serata, che sarà conclusa da una grande degustazione di vini, ci sono tutti. Quindi, un appuntamento imperdibile. Anche per la possibilità di immergersi in una storia iniziata nel 1928, come “Il Commercio del Vino”, fatta di 3.600 edizioni, 57.000 pagine stampate e un’unica interruzione da marzo a dicembre del 1945, che alla ripresa delle pubblicazioni diventa “Corriere Vinicolo”,  restando sempre centro propulsore del mondo vitivinicolo italiano, una voce che ha accompagnato la storia di Unione Italiana Vini, la crescita e l’evoluzione del settore e del prodotto vino, che si è fatta interprete – attraverso uno sguardo multisettoriale – dei suoi bisogni e delle sue istanze politiche, economiche e tecnico-scientifiche. Una voce rivolta ai professionisti e alle istituzioni, un giornale pensato per essere utile.  Tant’è vero che  “I 90 anni del Corriere Vinicolo rappresentano un patrimonio incredibile di notizie, dati, fatti e tendenze, che sono stati fondamentali per l’evoluzione di tutto il sistema vitivinicolo moderno, a partire proprio da Milano, sede storica di Unione italiana Vini dal 1895. Abbiamo pensato di raccogliere questi anni in una pubblicazione, dove si potranno trovare vicende e aneddoti di grande interesse, il cui progetto è stato condiviso con il Corriere della Sera. Le buone idee e la sinergia funzionano sempre, come ha funzionato il cammino congiunto che Unione Italiana Vini negli anni ha fatto al fianco del Corriere Vinicolo, giocando un ruolo fondamentale per stimolare il raggiungimento dell’eccellenza dei nostri vini. Raccontare la nostra storia, oggi, significa raccontare la storia di successi del vino italiano”, commenta Ernesto Abbona, presidente dell’Unione Italiana Vini.

Aggiunge il direttore dell’Uiv, Paolo Castelletti: “Nella storia che presentiamo oggi si intrecciano economia, politica, distribuzione, comunicazione, legislazione di settore, tecnologia, scienza, l’evoluzione dei consumi e dei mercati e viene fornita una lettura critica della storia del settore vitivinicolo italiano nel corso di questi ultimi 90 anni. In quei decenni, infatti, il Corriere Vinicolo è stato, ed è tutt’oggi, un testimone capace d’interpretare, attraverso uno sguardo multisettoriale, i cambiamenti intercorsi e le diverse tappe che hanno caratterizzato il variegato universo vitivinicolo del Paese. In queste pagine non solo raccontiamo la nostra storia, ma la grande storia di successi di un settore che rappresenta il meglio dell’Italia nel mondo”. Aggiungo un ricordo personale sull’attrattività del giornale. Quando cominciai a scrivere di vino – un po' di decenni addietro – ogni volta che visitavo qualche cantina, andavo sempre alla ricerca di qualche copia del “Corriere Vinicolo” da fregare perché trovavo spunti per nuovi articoli e, quasi sempre, per copiare dati statistici su estensioni delle aree vitate e sulle produzioni dettagliati dei vini, di cui il giornale era ricco. Per un caso fortuito, poi fui invitato a collaborare e, come era consuetudine a quei tempi per i giornali, oltre a  pagare gli articoli, ti regalavano anche l’abbonamento al giornale. Così, conclusi la mia carriera di “ladro” del Corriere Vinicolo nelle cantine che visitavo per lavoro.