Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Taormina Gourmet 2016

Il vino senza solfiti a Taormina Gourmet: degustazione con Cotarella e Scienza

16 Ottobre 2016
BR9I0622 BR9I0622


(Daniele Cernilli, Riccardo Cotarella e Vincenzo Tassinari)

Il Wine Research team va avanti. E “stacca” il terzo anno, presentando il risultati di questa prima e delicatissima fase di sperimentazione dei vini senza solfiti. 

A Taormina Gourmet la seconda giornata di degustazioni si apre con sette vini scelti dal Wrt, formato da 32 imprese che hanno “sposato” l'idea di Riccardo Cotarella di produrre vini senza solfiti. “La sperimentazione è appena iniziata – spiega Cotarella – e solo il tempo potrà dirci se stiamo perseguendo la strada giusta”. “Il produttore ci chiede sempre di più di essere trasparenti – dice il presidente Vincenzo Tassinari – di dire con chiarezza come è stato prodotto questo vino”.

Alla degustazione, condotta da Daniele Cernilli, alias Doctor Wine, ha preso pare anche ilprofessore Attilio Scienza: “Non si tratta di aggiungere o meno i solfiti nel vino – dice Scienza – La questione è che oggi ci sono materie prime diverse rispetto a quelle del passato. La differenza tra vini biologici e non, oggi è davvero impercettibile, perché tutti i produttori oggi hanno delle condizioni di igiene sia in vigna che in cantina perfette”.

“Il vino è un prodotto che non esiste in natura, è frutto della mente e del lavoro dell'uomo – dice Cotarella – Intervengono tre scienze per produrre il vino, biologia, chimica e fisica, spesso in contrapposizione tra loro. L'uomo innesca il processo che porterebbe il vino a diventare aceto.Bisogna essere bravi a sapere dove e come fermare questo processo”. In degustazione, sette vini, tra cui un Prosecco Laldobbiadene Docg Metodo Charmat”. “E questa – dice Cotarella – è la vera sorpresa per tutti noi. Perché nessuno di noi credeva che sarebbe stato possibile produrre uno spumante senza solfiti. Come abbiamo ormai la certezza che non sarà mai e poi mai possibile, riuscire a produrre un primitivo senza solfiti, che invece, nel suo processo, li richiede sempre”.

I VINI DEGUSTATI E ALCUNE NOTE

Villa Sandi – Valdobbiadene, Prosecco superiore 2015:  profumo interessante, nota di glicine, una fresca acidità, nota molto morbida, buona persistenza

Coppo – Barbera d'Asti 2014: leggero passaggio in legno che si avverte al naso, colore violaceo tipico della Barbera, profumi tipici di ciliegia, amarena e mora; al palato tannini quasi inesistenti, bassa acidità, ottima persistenza

Trequanda – Orcia Sangiovese 2013: nota fumè, marasca, amarena, una leggera nota floreale, non ha grandissima complessità, ma molto coerente; al palato attacco molto tannico, lieve acidità di fondo

Pucciarelli – Colli del Trasimeno 2013: mora, frutti di bosco, più composto, pochi spigoli; in bocca tannini sovradimensionati, finale lungo

Falesco – La Discordia Merlot 2013: Un vino ottenuto dal diradamento dei vigneti con cui si ottiene il Montiano, il vino bandiera di Falesco. Al naso, lampone, si sente poco il legno. Al palato tannini compatti, è un vino ancora giovane

Leone De Castris – Marlisa Negroamaro Salice Salentino 2013: amarena sotto spirito, note di confettura, lampone, alcol forte, ma è tipico del vino; al palato tannini super spinti 

La Guardiense – I Mille per l'Aglianico 2011: patrimonio tannico quasi da Nebbiolo,per niente ossidato. Un vino che andrà avanti ancora per 5/6 anni

 

G.V.

ALCUNE IMMAGINI DELLA DEGUSTAZIONE


(Vincenzo Tassinari e Attilio Scienza)