Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Tutti a tavola

I gusti del mondo in 200 ricette

12 Maggio 2011
spezie spezie

Ecco il libro di Vittorio Castellani, in arte chef Kumalé. Tratto dal blog di Mauro Remondino http://myslowburninglife.blogspot.com/

E' il caso di dire il mondo a tavola. Vittorio Castellani in arte chef Kumalé ci ha abituato ai suoi viaggi, nei mercati più poveri del mondo come ai convivi più raffinati.

“Nuvole di drago e granelli di cous cous” ci fa volare con la mente e con la bocca, un libro ricco di notizie, sensazioni, ricette. Una di queste, la delizia del sultano è fatta di elementi semplici, l'abilità sta nel risultato in tavola. Castellani è anche attento osservatore di usi e costumi, sensibile e disposto a imparare per comprendere quanto sia impegnativo realizzare bene un piatto. Per spiegarlo agli altri occorre anche questo. Il suo ultimo lavoro è composto di 200 ricette di 32 Paesi dei cinque continenti raccolte in quindici anni di reportage, e grazie anche all'intensa attività delle Officine gastronomiche organizzate dall'autore dal 1996 a oggi. Convinto sostenitore dell'integrazione cosmopolita a tavola tra piatti della tradizione italiana e della cucina indiana, giapponese, araba, messicana lo chef Kumalé offre “ricette piene di suggerimenti preziosi, fissati nel cuore e nella memoria, talvolta appuntati su fogli volanti, svelati e narrati da cuoche amiche, semplici massaie o grandi chef”. Un percorso che lui stesso spiega: “Ciò che ho imparato con passione e grande curiosità, e che riverso in queste pagine, l'ho appreso in una food immersion a 360° dall'anziana donna di un villaggio nel cuore dell'Etiopia o dallo stellato Michelin dei ristoranti più esclusivi di Tokyo. Che differenza fa? Non intendo con questo sminuire ciò che ho appreso in alcune tra le più importanti scuole del mondo o frequentando, in occasione dei miei reportage, brevi coking classes da Nooror Somany del Blue Elephant di Bangkok o da Darina Allen della Ballymaloe Cookery School in Irlanda; ma non posso neppure negare che la zuppa di harira più buona l'ho imparata dalla signora Zoubida, una semplice dadà marocchina di Porta Palazzo, il mercato touscouleurs