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Vini e territori

Brunello di Montalcino, 5 stelle alla vendemmia 2016

18 Febbraio 2017
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di Geraldine Pedrotti

Una grande annata, di quelle che lasceranno il segno. La vendemmia 2016 del Brunello di Montalcino conquista le Cinque stelle all’anteprima di Benvenuto Brunello, l’evento dedicato al vino toscano che quest’anno spegne 25 candeline. 

Ad assegnarle la giuria composta da 30 tra enologi e tecnici di Montalcino che hanno degustato circa 50 campioni del vino raccolto durante la scorsa vendemmia e che diventerà il Brunello 2016. “Siamo rimasti sorpresi dall’uniformità di questi vini a soli tre mesi dalla vendemmia  – spiega il presidente del Consorzio Brunello di Montalcino Patrizio Cencioni – quella del 2016 ha tutte le carte in regola per raggiungere i livelli della vendemmia 2010, una delle migliori annate per il Brunello”. Confronto con la celebre annata 2010 che viene richiamato anche da numerosi enologi del territorio. “Le uve raccolte nella scorsa vendemmia erano adatte a creare un ottimo vino e così è stato. Può eguagliare la 2010 per qualità – commenta l’enologo Maurizio Castelli – grande frutta, grande concentrazione che può dare risultati straordinari nel medio e lungo periodo. La variabilità climatica del 2016 ha prodotto una maturazione fenolica eccellente. Una delle migliori annate che ho potuto vinificare in questi anni”. 

Durante la cerimonia di premiazione si è parlato anche del futuro del Brunello, nell’anno in cui  il consorzio compie 50 anni di attività. “Il 2010 ha segnato il passaggio del Brunello di Montalcino ad un nuovo capitolo e oggi, a sette anni di distanza, possiamo vedere i frutti di questo cambiamento – dice Monica Larner di Wine Advocate, che ha anche annunciato che quest’anno la celebre rivista assaggerà 4 mila vini italiani, mille in più del passato –  Ma c’e ancora tanto da fare per migliorare ulteriormente la posizione del Brunello nei mercati esteri, primo fra tutti concentrarsi sui vini monovarietali e sui Cru, ponendo in risalto la zonazione delle singole aree del territorio di Montalcino. Questa è la chiave per un exploit all’estero”.