Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vini e territori

Contrade dell’Etna, i nostri assaggi

24 Aprile 2015
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(“Tutto esaurito” per Contrade dell'Etna – Foto Gianni Paternò)

Il 30 marzo scorso a Contrade c’era di tutto: il winelover vip, l’attore dandy, il critico guidarolo, il bistellato Michelin, il viticoltore amico, quello che ha preso l’aereo, l’enotecario metropolitano, la giornalista texana, il food blogger francese, il rappresentante con cintura Hermes, scarpe Clarks, giacca Canali e iPad, il confuso apprendista sommelier al secondo corso Ais, il reporter di Amburgo, l’enologa ungherese, il fotografo del fashion, il calciatore gastronomo. 

Tutti assieme, con il cellulare in mano e il sorriso da viveur, stritolati in un grande tappeto umano a brindare all’Etna.

Ora, immaginiamo, per assurdo, che solo il 2 per cento di questo incantevole campione statistico sia in grado di sviscerare la vendemmia etnea 2014. Il focus è, infatti, sulla vendemmia precedente – salvo poi portare altri vini per un miglior confronto – e, confermato da numerosi protagonisti, è stata un’annata bellissima. Quasi perfetta.


(L'ingresso di Contrade – Foto Gianni Paternò)

Ma tutto ciò ha poca importanza perché una cosa è ora chiara: l’Etna sarà un successo cosmico rivelando un nuovo concetto di terroir. Il tratto della SS120 che va da Lingaglossa a Randazzo è la Fifth Avenue del look enologico siciliano, e se guardi in alto tra Solicchiata e Montelaguardia ti senti come tra la 34esima e la 59°: ti vien voglia di fare shopping.

E’ la ricchezza e il fascino dei luoghi ancora non irrimediabilmente sfigurati dalla politica, la mutevolezza del paesaggio, la profonda parcellizzazione delle emozioni che si riescono a provare, la vitalità e l’entusiasmo di coloro che vivono questo territorio che da 3.200 metri si tuffa improvvisamente nel mare. E ancora, i pali di castagno, gli asini tra i filari, l’artigianalità dei gesti, le vigne nel bosco a 1.200 metri, il rosato nel pozzo a prendere fresco, le sparacogne di San Giorgio, la pizza di Sandro, la fumante SPA del design boutique hotel, il morbido green con vista vulcano, il burroso filetto (grazie Giovanni, mi scialai davvero!) al pepe e funghi freschi, un albero di vite di 200 anni. Sì, esistono pochi luoghi capaci di provocare brividi di pura soddisfazione.


(Degustatori a caccia del prossimo calice di vino – Foto Gianni Paternò)

“Contrade” è l’evento social e Graci è stata una cornice preziosa: le comparse sono top, l’atmosfera è creativa, il vino è buono, il Nerello Mascalese è il designer del cono rovesciato. La febbre è a 40 e io non prenderò le pillole.
F.P.

Ecco un campione dei vini assaggiati e le note di degustazione di Francesca Landolina, Gianni Paternò e Francesco Pensovecchio.
 
Benanti – Doc Etna Rosso, Serra della Contessa 2011
Splendida la vigna ai piedi del Monte Serra. Dopo quattro anni è un vino fresco e giovanissimo, snello, con sfumature di more selvatiche, pesca, legno nobile.

Bentivegna – Doc Etna Rosso 2013 
Un rosso già maturo e bilanciato in ogni sua parte. Bella la nota sapida. Chiude netto. Di pronta beva.

Calcagno – Doc Etna Rosso Arcuria 2014 
Naso timido, ma fine e composto. In bocca è ruvido con tannini bizzosi. 

Calcagno – Feudo di Mezzo 2011
Naso articolato, complesso. Si arricchisce di riconoscimenti vegetali, pepe e cuoio, al palato i tannini sono morbidi ma vigorosi.

Calcagno – Feudo di Mezzo 2014
Giovanissimo, è un’esplosione di fiori e di frutta. Troppo presto.

Cantine Patria – Doc Etna Rosso 2012 
Naso intenso e simpaticamente esibizionista, in bocca dominano tannini robusti e volitivi.

Cantine Patria – Doc Etna Rosso Riserva 2010
È una Riserva che ha bisogno di tempo, pazienza, attenzione, ma ne apprezzerete l’evoluzione intrigante.

Ciro Biondi – Doc Etna Rosso, San Nicolò 2013
Dalla vigna San Nicolò presso Trecastagni, è prodotto in sole 1.300 bottiglie. Gradevole e gentile, è un vino che piacerà a coloro che amano nel bicchiere il terroir senza per questo optare per la concentrazione. 

Costantino – Doc Etna Rosato 2013
Naso fruttato, fragrante. Bocca fresca, netta, equilibrata. Un bel rosato.

Cottanera – Contrada Diciassettesalme 2014 
Il più personale e sorprendente della batteria. La notevole acidità lo rende snello, agile, beverino. Un rosso da bere per nulla banale.

Cottanera – Contrada Zottorinotto 2014 
É un cru della famiglia Cambria, il vino proviene dall’omonima contrada. Splendida la cantina, da visitare. Il vino si esprime con note chiare, varietali decisi, nessuna imperfezione. Ottima l’evoluzione nel bicchiere. Giovanissimo.

Fattorie Romeo del Castello – Doc Etna Rosso, Allegracore 2013
Un vino sorprendente per finezza e precisione, è uno tra i migliori assaggi del giorno. Scorrevole come la seta, elegante come il tessuto di lino, non eccede e non sovrasta mai il degustatore.

Firriato – Doc Etna Rosso, Cavanera 2010 
In abito da sera, unisce alle note fruttate varietali fini note vegetali. Sensazione nette. Buona persistenza.

Firriato – Doc Etna Rosso, Sabbie dell’Etna 2012 Firriato – Doc Etna Rosso, Sabbie dell’Etna 2012 
Dal corpo convincente, seduce con note di frutti rossa, sapidità e freschezza. Un vino per tutti.

Fischetti – Doc Etna Rosso Muscamento 2011 
Vino in bella forma ed evoluzione. Oltre al frutto, si avvertono note terziarie. In bocca prevale la freschezza, i tannini, bilanciati da note acoliche ed estrattive rotonde.

Fischetti – Doc Etna Rosso, Muscamento 2012 
Un vino personale senza fronzoli. Esprime un bel frutto, erbe aromatiche e mediterranee, il tannino è composto. Piacevole.

Frank Cornelissen – Susucaru 2014
Un vino da bere e ribere. Ha una bevibilità che travalica ogni considerazione organolettica. Un rosato intenso pieno di energia. 

Girolamo Russo – Doc Etna Rosso, A’Rina 2013
È ottenuto con uve di tre vigneti diversi. Naso delicato, il bouquet ha un fascino elegante. Al palato tanta frutta e tannini vivi e tesi.

Girolamo Russo – Doc Etna Rosso, San Lorenzo 2014
Campione di botte. È un vino dalla forte personalità intimamente legato al territorio. Esplosivo nella parte varietale, si intravedono quelle asperità che lo faranno diventare un grande rosso. 

Graci – Doc Etna Rosato 2014
È uno splendido Etna rosato prodotto in sole 7.800 bottiglie. Le uve provengono da contrada Arcurìa, una frazione di Passopisciaro. Un vino gioioso e raffinato che ricorda la mela cotogna e il ribes rosso. La pungente sapidità addolcisce la naturale morbidezza.

Graci – Doc Etna Rosso, Quota 1000 Barbabecchi 2011
Prodotto in sole 920 bottiglie, è un vino unico dalla rusticità ancestrale. Proviene da un vecchio vigneto a piede franco presso Solicchiata. Ciliegia nera in primo piano, è terroso, ruvido, con fini sentori di erbe medicinali.

Gulfi – Reseca 2010
Vigna Poggio è estesa due ettari. Si trova in frazione Montelaguardia presso Randazzo. Ricco di materia estrattiva, è un concentrato di mora, ribes e amarena. I caratteri mediterranei sono garantiti da sentori di menta ed eucalipto.

I Custodi delle Vigne dell’Etna – Doc Etna Rosato, Alnus 2014
Il campione è spillato dalla vasca, presenta i grandissimi pregi della circostanza. Un vino integro, beverino, per nulla scontato. Molto piacevole.

I Vigneri – Vinudilice 2014
È prodotto a Vigna Bosco, una vigna ultracentenaria di meno di mezzo ettaro all’interno di un bosco di lecci a 1.300 metri di altitudine. La densità è di 10.000 piante per ettaro. Ogni anno differente, è un vero privilegio poterlo assaggiare qui in anteprima. Un vino fuori concorso.

Monte Gorna – Doc Etna Rosso 2012 
Vinificato in acciaio, risalta per freschezza e per il corpo avvolgente. Beverino, è di sicura soddisfazione.

Monte Gorna – Doc Etna Rosso 2012 Barrique
Vinificato e affinato in barrique, è una versione più complessa e rifinita del precedente. Un vino che si apprezza per i dettagli. 

Monte Gorna – Doc Etna Rosso 2014 
Da una delle zone più interessanti dell’intero comprensorio, lo caratterizza un frutto spiccato e da note dure, fresche e sapide, che verranno smorzate dall’affinamento.

Palmento Santo Spirito – Magnetico 2014 
Strappato precocemente al tonneau nel quale sta affinando, si manifesta già evoluto e con tannini possenti. Un vino che necessita tempo ma che si farà.

Palmento Santo Spirito – Nero di Sei 2011 
Vino sobrio, concentrato, di grande struttura, i tannini sono vellutati. Notevole personalità. Difficile da domare. 

Palmento Santo Spirito – Nero di Sei 2014
Dallo stile incantevole, si muove con uno stile simile al precedente. E’ però più fresco e meno tannico. Da tenere sott’occhio.

Passocannone – Doc Etna Rosso Passocannone 2013 
Ruvido ed energico, esprime tanta frutta a bacca rossa. In bocca è deciso e dai tannini eleganti. Una sorpresa.

Passopisciaro – Guardiola 2014 
Il vigneto è leggermente più in basso, a quota 800. Pura eleganza. 

Passopisciaro – Passopisciaro 2014
Un eccellente blend di varie contrade. È delicato con un frutto più moderato e cedevole. Da bere da giovane e con soddifazione.

Passopisciaro – Rampante 2014 
Importante Cru etneo ubicato attorno ai 1.000 metri. La vigna è vecchia, si distingue subito per finezza ed intensità.

Piano dei Daini – Doc Etna Rosso 2014 
Ancora in fase di affinamento e in attesa di un passaggio in legno, è ricco, levigato e con tannini incredibilmente morbidi.

Pietradolce – Doc Etna Rosso Archineri 2013
Presentato in antreprima, è rimasto in botte per 14 mesi. Pur con una annata difficile, è un vino fine, sapido, di bella complessità. Tra i migliori.

Pietradolce – Doc Etna Rosso, Vigna Barbagalli 2012  
Da una vigna ultracentenaria, prefillossera, è un vino ha raggiunto un notevole equilibrio tra complessità, eleganza e struttura. Un must etneo. Uscirà a giugno.

Pietradolce – Pietradolce 2014
Fresco, evidenzia le caratteristiche di una vigna giovane. Ha appena finito i 3 mesi di tonneau, olfatto elegante e franco, si muove lieve sulla lingua. 

Tenuta di Fessina – Doc Etna Bianco, A’ Puddara 2013
Un vino considerato da molti il miglior bianco etneo. I vigneti si trovano in contrada Cavaliere a S. Maria di Licodìa. Un anno di legno per un corpo solo apparentemente esile e che invece è un fascio di muscoli teso. Elegantissimo, nella sua forma migliore, ha pochi rivali in Italia. 

Tenuta di Fessina – Doc Etna Bianco, A’ Puddara 2014
Il cambio di alcune parcelle non ha inficiato la luminosità e lo splendore di questo vino che resta unico nel suo genere. Il carricante è rappresentato perfettamente dalle note citriche e sapide. La freschezza è sempre in primo piano. 

Terrazze dell’Etna – Doc Etna Rosso Cirneco 2010 
Colore rubino luminoso, il naso evidenzia rotonde complessità. Eleganza. Bocca densa con tannini morbidi e potenti.

Tornatore – Doc Etna Rosso 2014
Nuova azienda il cui enologo è Vincenzo Bàmbina. Naso fine ed elegante. Ciliegia nera, timo e carruba al naso. Tannini per nulla docili lo vivacizzano. Finale teso, lungo.

Tornatore – Etna Rosso Riserva 2014
Questa partita, che diverrà la riserva, ha un naso appena chiuso, timido. In bocca è complesso, indecifrabile, ma dalle notevoli potenzialità. Lo scopriremo nel 2019.

Valenti – Doc Etna Rosso – Norma 2012 
Tracce di carbonica. Il vino è appena nervoso. Tutt’altro che scontato o facile. Da giocarsi a tavola con abbinamenti divertenti.

Valenti – Doc Etna Rosso Puritani 2011
Granato. Naso complesso, con note terziarie spiccate. Forte l’impronta di territorio. In bocca è fresco.

Vivera – Doc Etna Rosato 2013 
Luminoso alla vista. Naso varietale, fruttato. In bocca è sapido, composto, torna la frutta rossa nel finale di bocca.