Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vini e territori

Nei territori di uno spumante unico: il nostro viaggio alla scoperta del Durello/1

09 Dicembre 2019
Walk_around_tasting_2 Walk_around_tasting_2

di Federico Latteri

Freschissimo, diretto e deciso, ma anche intenso e consistente. E' il Durello, lo spumante fatto nell'area dei Monti Lessini, tra le province di Verona e Vicenza.

Sono una quarantina i produttori che gestiscono circa 400 ettari di vigneti in cui producono annualmente poco più di 1 milione di bottiglie. La maggior parte proviene dal versante veronese della denominazione, anche se la porzione vicentina ha potenzialità più importanti in termini di quantità grazie alla disponibilità di un territorio più esteso.

Per quanto riguarda la spumantizzazione vengono usati sia il Metodo Martinotti, dal quale si ricava la quota più grande di prodotto, che il Metodo Classico, tecnica che sta fornendo risultati interessantissimi e nell'ultimo anno ha fatto registrare una crescita del 50 per cento. L'assemblea dei soci del Consorzio ha recentemente approvato il nuovo disciplinare che prevede due diverse diciture: “Lessini Durello” indicherà lo spumante prodotto con il metodo Italiano (Martinotti) e “Monti Lessini” quello prodotto con la rifermentazione in bottiglia secondo il Metodo Classico. E' al vaglio del ministero e dovrebbe entrare in vigore con la vendemmia 2020. In questo modo sarà immediata la distinzione tra le due tipologie di spumante.

Si inizia anche a parlare di zonazione, individuando quelle che sono le zone più vocate e aprendo così la strada a quelli che in futuro potrebbero diventare i cru del Durello. Durante l'edizione 2019 di Durello and Friends abbiamo constatato i progressi qualitativi fatti da questa denominazione che ha notevoli potenzialità derivanti da una varietà di uva singolare, la Durella e dal territorio di natura vulcanica in cui ritroviamo anche un grande patrimonio di fossili marini. Spiccata acidità e consistenza aromatica del vitigno qui si uniscono alla mineralità dando un risultato assolutamente unico. Sono evidenti i margini di crescita, ma è ancora necessario tanto lavoro per arrivare agli obiettivi importanti che, siamo sicuri, questo spumante è in grado di raggiungere. I partecipanti alla manifestazione hanno avuto anche la possibilità di partecipare ad una degustazione di bollicine provenienti da due diversi territori vulcanici, Etna e Monti Lessini, guidata da Chiara Mattiello, esperta del Consorzio Tutela Lessini Durello e Claudio di Maria, sommelier della Delegazione Jonico Etnea dell'Ais Sicilia. 

(continua…)