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Vinitaly 2017

Il Timorasso di Borgogno in vendita nel 2020 Adesso edizione limitata di 2 mila bottiglie

10 Aprile 2017
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La presentazione del progetto di Andrea Farinetti: “Walter Massa è stato decisivo”

Oggi allo stand dell'azienda Borgogno nel padiglione Piemonte al Vinitaly si è sancita la nascita del progetto “Timorasso” firmato da Andrea Farinetti.

Alla presentazione era presente anche Walter Massa, il “re” di questo vino. E' stato determinante per convincere la famiglia Farinetti ad investire a Monleale, proprio accanto ai suoi vigneti. Farinetti ha comprato 3 ettari che sono stati piantati proprio quest'anno e che dovrebbero essere a regime di produzione nel 2020. “Una notte – racconta Andrea Farinetti – ho ricevuto un sms di Massa. Mi scriveva: “E se Monleale diventasse la dependance bianca di Borgogno”? Non gli risposi, ma questa idea mi frullava in testa. E alla fine ci siamo decisi”. Borgogno sbarca a Monleale, nella terra del Timorasso e lo fa in grande stile, come ormai ci ha abituati. “Polemiche sulla nostra allenza con Massa? – dice Farinetti – Ormai è acqua passata, la gente ha capito il senso della nostra operazione e il ruolo di Massa”. Intanto uscirà la vendemmia 2015 in 2.000 bottiglie numerate che saranno regalate ai top clienti di Borgogno, “per fare conoscere questo vino – spiega Andrea – Lo abbiamo realizzato acquistando vino da 3, 4 zone del Timorasso. La 2016 la vinificheremo noi, acquistando uve. Poi dovremmo andare a regime nel 2019, ma più realisticamente nel 2020”. Il vino si chiama Dertona e dal 2020 si chiamerà Dertona Scaldapulce


(Oscar Farinetti, Franco Ziliani, Fabrizio Carrera e Walter Massa)

“Quando ci sono le grandi cose c'è sempre un terremoto – dice Massa – Ero abituato a questo clamore mediatico. Mi era giù successo nel 1998, quando ho venduto le uve a Martinetti. Questa operazione di Borgogno consente di far puntare gli occhi del mondo sul Timorasso. Qui ci sono piccole aziende che possono fare breccia sul mercato mondiale, che si aprono su scenari fino ad oggi impensabili. Insomma Borgogno è un volano che non deve fermarsi. Siamo nella Terza Repubblica del vino. Inizia un business che porterà la gente, finalmente, nelle nostre cantine”. Alla presentazione della nuova etichetta firmata Borgogno ha partecipato anche il ministro Maurizio Martina.

C.d.G.