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Vinitaly 2019

Passato, presente, futuro e verità. La cucina dello stellato Recanati per celebrare il Verdicchio

09 Aprile 2019
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La cena ormai tradizionale del Vinitaly si è tenuta alla Maison Vicentini


(Otello Renzi, Errico Recanati, Alberto Mazzoni e Antonio Centocanti)

È sempre più stellare l’after-hour di Vinitaly. Il post-fiera offre infatti decine di happening curati da cuochi stellati e ville venete e ristoranti top. 

Ma c’è chi ha scelto un padiglione vintage per celebrare il proprio vino “Bello e d’annata”. È il caso delle Marche e del viaggio attraverso la longevità del Verdicchio, svelata tra il fuoco, il fumo e le fiamme dello chef Errico Recanati. Dedicata al Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica, la cena di gala è stata organizzata dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT), domenica sera nel tempio del vintage “Maison Vicentini”. Ad accompagnare 70 firme e volti del giornalismo enogastronomico italiano e internazionale, lungo l’evoluzione del Verdicchio nella storia e nel tempo, la stella Michelin Errico Recanati (Ristorante Andreina).  Il marchigiano doc, ha infatti esaltato la longevità del Verdicchio con la sua cucina “neorurale”, come lui stesso la definisce, dove la tradizione si interseca con la ricerca e porta all’introduzione di elementi nuovi nel piatto come il carbone, o inserisce particolati tecniche di cottura come quella “primordiale” dello spiedo, unica per esaltare sapori semplici e autentici. 


(Maison Vicentini, tempio del vintage a due passi da Veronafiere)

Il RACCONTO DELLA CENA

“La pasta e fagioli in un fagiolo”, “Polenta ed erbe di campo”, “Maialino e arancio arrostito”, “Il carbone”, “Il frascarello”, “Ferrero Rocher e visciole”: ecco gli aperitivi, accompagnati dal Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Spumante “Ubaldo Rosi” 2012 di Colonnara – Marche Doc.

Per antipasto, “Facciamo un’oliva all’ascolana”, “Pane e burro affumicato” e “Scampo, bottarga di carne, mango e burro acido”. Nei calici il Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore “Il Priore” 2016 di Sparapani – Frati Bianchi.

“Il raviolo a righe, guanciola fondente, zafferano, cicoria e kefir”, accompagnato da “L’Insolito del Pozzo Buono” 2016, un Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore firmato da Vicari.

La magia dello spiedo di Errico Recanati trasforma “La pernice alla brace e la sua giardiniera”, servita con il Verdicchio di Matelica Doc “Vertis” 2015 di Borgo Paglianetto.

Piccola pasticceria e babà di Verdicchio con Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Passito “Dolce Cate” 2010 di Tenuta dell’Ugolino chiudono in dolcezza.

Per Errico Recanati: “Passato & futuro è come – & +, unendo & annullando vorrei arrivare ad una cucina reale. E io ho trovato il punto di incontro tra passato-presente-futuro-verità proprio nella cottura primordiale dello spiedo e della brace: niente di più primitivo e attuale. Sto lavorando molto per rivalutare questa cottura ancora così poco esplorata”.

Presenti all’ormai tradizionale cena del primo giorno di Vinitaly 70 firme e volti del giornalismo enogastronomico italiano e internazionale.

C.d.G.