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Vinitaly 2019

Decine di stili, terroir e vignaioli: la Ribolla Gialla è la rivelazione dei vitigni nel mondo

11 Aprile 2019
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di Alma Torretta

Un crescendo di sfumature e un ventaglio ampio di stili che pochi altri vitigni possono vantare, la Rebula di Brda o Ribolla gialla del Collio è stata la protagonista di una delle più interessanti masterclass di Vinitaly 2019 alla presenza di produttori sloveni, ma anche italiani.

Perché il territorio da un punto di vista pedoclimatico è unico e alcuni produttori hanno vigneti in entrambi i paesi e, dall’ingresso nel 2004 della Slovenia nell’Unione europea, questo territorio è finalmente riconosciuto come un’unica grande area vinicola d’Europa. Un’area relativamente piccola come estensione, complessivamente di soli quai 150 chilometri quadrati, prevalentemente a vigneto e in cui la viticoltura è da sempre la principale attività della popolazione come testimoniano i migliaia di terrazzamenti in cui sono lavorate le sue dolci colline, oltretutto oggi per la maggior parte interessata da una coltivazione di tipo ecologico e sostenibile. 

La degustazione ha voluto fare il punto sulla tipologia ferma, con tredici etichette in degustazione rappresentative di tre facce della Rebula ferma – quella fresca, la matura e la macerata sulle bucce – ma un grande successo sta riscuotendo sopratutto lo spumante, è c’è un certo interesse anche per la passita. La versatilità del vitigno ad esprimersi ad alti livelli in tutte queste differenti tipologie è uno dei suoi grandi punti di forza che si combina all’unicità del terroir di Brda-Collio, sabbioso e sopratutto dal sottosuolo caratterizzato dal famoso flysch, chiamato localmente anche ponka oppure opoka, un’antichissima roccia sedimentaria, dalla composizione fine ricca di minerali, in  particolare calcite, pressata, piegata e spezzata dai movimenti della zolla africana che pressa su quella europea, che garantisce buon drenaggio alle vigne le cui radici penetrano rapidamente in profondità.


Terroir che beneficia pure, da una parte degli apporti del vicino Mediterraneo e dall’altra dalla corona di Alpi sovrastanti che lo proteggono dai più freddi venti che arrivano dalla Russia, condizioni pedoclimatiche che favoriscono buona acidità e sviluppo dei profumi. Inoltre, se la Ribolla gialla è la più diffusa, ne esistono in realtà altri quattro biotipi: una Ribolla verde, una dagli acini molto piccoli, un’altra spargola e infine una quinta variante stranissima, definita “pazza” perché nel grappolo sono compresenti sia acini piccoli che molto grandi. Un vitigno quindi antico, già apprezzato dagli antichi romani e poi sotto l’impero austro-ungarico, che sta conoscendo un rinnovato crescente interesse sia per le versioni da bere giovani ma anche mostrando capacità di dar vita a vini assai complessi e longevi.


La degustazione è stata guidata da Luca Gardini, alla presenza dei produttori, ed è stato, appunto, un crescendo di rimandi a profumi e sapori sempre più rari e intriganti, spaziando dalla pesca bianca al ficodindia, dal limone al tamarindo, dal geranio alla lavanda, dalla liquirizia alla mostarda. Una progressione testimoniata anche dal colore, che dal paglierino chiaro passa all’ambra intensa, e da una tannicità sempre più evidente. 

RIBOLLE “FRESCHE” VINIFICATE SOLO IN ACCIAIO

Medot – Rumena Rebula 2018
Giallo Paglierino chiaro, naso intenso di fiori bianchi e mineralità. Toni che ritornano all’assaggio con un finale di limone fresco. 

Scurek – Rumena Rebula 2018
Paglierino luminoso, naso fragrante di susina gialla e melone bianco, all’assaggio svela anche note di macchia mediterranea e pepe bianco

Dolfo – Rumena Rebula 2017
Paglierino opaco, con fermentazione con le bucce per dare una maggiore impronta territoriale e soli lieviti indigeni, di fresco e minerale ma di più corpo all’assaggio con finale sapido. 

Zanut – Rebula 2016
La vinificazione con lieviti indigeni e l’affinamento sulle fecce fini, regala un vino con personalità, insieme morbido e fresco, che sa di kiwi e lime, molto minerale nella persistenza

RIBOLLE “MATURE”

Jermann – Rebula Visvik 2016
Paglierino con riflessi dorati, sentori di pesca gialla e melone molto maturo, delicatamente speziato dolce, di buon corpo e sopratutto grande armonia all’assaggio. Macerato qualche giorno sulle bucce e poi affinato in botti da 750 litri di rovere di Slavonia per 8-9 mesi.

Ferdinand – Rebula Epoca 2016
Consistente nel bicchiere, all’assaggio rivela sentori di mango, liquirizia e tracce di eucalipto. Fermentato in botti di rovere di 500 litri dove poi il vino matura ancora sulle fecce fini per un anno. All’assaggio netto finale di radice di liquirizia. 

Edi Simcic – Rebula 2016
Da una selezione di diverse vigne di Ribolla, bei riflessi dorati a cui segue un naso complesso di susina matura e arancia gialla, all’assaggio molto speziato e sapido. Anche in questo caso, in legno sia la fermentazione con breve macerazione che l’affinamento sur lie di 10 mesi. 

Marjan Simcic, Rebula Opoka 2016 – Medana Jama Cru
Da un produttore che ha deciso da qualche anno di vinificare diversi cru, una Ribolla color oro carico, consistente, che la naso ricorda il ficodindia giallo maturo contornato da fiori secchi ma ancora odorosi, tocchi freschi di tamarindo, ricco di frutta  e spezie quali mango, zafferano, cannella, paprika. All’assaggio si sentono i tannini della buccia, davvero assai complesso e sapido nel finale ma lascia la bocca fresca e pulita. Macerato con le bucce per 16 giorni in uova di cemento dove resta a maturare un anno, per poi passare in uova in rovere per ulteriori 10 mesi. 

Klet Brda – Rebula Bagueri 2015
In questo caso la fermentazione e l’affinamento in legno grande per sei mesi ha lasciato un’impronta più decisa ed i sentori sono di albicocca essiccata, cannella, arancia candita. 

RIBOLLE DECISAMENTE “MACERATE”

Kristian Keber – Brda 2015
Qui la Ribolla e completata da Sauvignonasse e Malvasia, il colore è oro carico, la consistenza quella di un vino dolce, il naso intenso di albicocca, cannella ma anche un pizzico di fresca menta e si arriva a percepire l’oliva nera, perfettamente corrispondente all’assaggio. Macera un mese in cemento senza controllo di temperatura e matura due anni in rovere da 7ettolitri

Erzetic – Amfora Belo 2015
Bellissima bottiglia a forma di anfora contemporanea, colore dorato ambrato luminoso, naso minerale e speziato con spiccati sentori di zenzero e rabarbaro, burroso all’assaggio ma incredibilmente fresco nella persistenza che lascia al gusto il sapore della liquirizia. Sette mesi di macerazione in anfora, affinamento in barrique usate sulle fece fini per 18 mesi. 

Radikon – Ribolla gialla 2012
Color ambra aranciato torbido, tre mesi di macerazione sulle bucce e poi 4 anni di affinamento in rovere da 30hl e due anni in bottiglia. Al naso mantiene sentori di fiori secchi quali il geranio, sa di scorza d’arancia, albicocca, mostarda, spezie intense. Grande acidità e sapidità al gusto, tannico, ma perfettamente bilanciato in un corpo importante per un sorso lungo e di grande soddisfazione. 

Gravner – Ribolla Gialla 2010
Non si poteva non chiudere la degustazione se non con un vino di Josko Gravner, il maestro della Ribolla macerata. Vino limpido, ambra luminoso, vinificato sulle bucce in anfore (qvevri) per circa 6 mesi, lasciato li maturare per altrettanti mesi e poi affinato 6 anni in grandi botti di rovere di Slavonia. Un vino di grande personalità, unico, ai sentori di albicocca e arancia affiancati da dolci note di zafferano e lavanda che ritornano all’assaggio consistente, in un sorso pieno di sapore anche nella lunga persistenza. Un vino dalla capacità d’invecchiamento di 25-30 anni.