Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vinitaly 2019

La Via della Seta per il vino italiano parte da Verona: apre la piattaforma asiatica del Vinitaly

10 Aprile 2019
wine_to_asia wine_to_asia


(Federico Sboarina, Maurizio Danese, Alan Hung, Giovanni Mantovani, Michele Geraci, Claudio Valente)

La Cina è vicina o no? Beh, a vedere la nuova piattaforma presentata stamattina da VeronaFiere, è molto vicina. A sentire Alleanza delle Cooperative no

Ma “Wine to Asia”, intanto è una importante pietra posizionata nello sconfinato mercato asiatico. Si parte da Shenzhen. E non a caso. Trent'anni fa qui c'era un villaggio di pescatori. Oggi è una città moderna e dinamica, con quasi 20 milioni di abitanti e un'età media della popolazione di 30 anni, quindi una città propensa ai cambiamenti e alle novità. VeronaFiere, per questa nuova piattaforma asiatica (se ne attende una permanente anche in Nord America dopo quella aperta in Brasile), ha siglato un accordo con Alan Hung, Ceo di Shenzhen Pacco Cultural Communication. Non di certo uno qualunque. Insieme hanno creato la Shenzhen Taoshow Culture & Media, una società che fa capo proprio alla Pacco Communication, ma con le quote di maggioranza in mano a VeronaFiere. 

“Nel piano industriale di VeronaFiere 2019-2022 – spiega Maurizio Danese, presidente di VeronaFiere – abbiamo previsto oltre 100 milioni di euro di investimento per lo sviluppo delle nostre manifestazioni all'estero. Da questo ragionamento nascono due piattaforme permanenti, quella cinese che presentiamo oggi e quella del Nord America che apriremo il prossimo anno. Si tratta di due mercati strategici e importanti. La piattaforma cinese è la chiusura di un progetto iniziato nel 2014 con Hung e pensiamo che ci potrà dare parecchie soddisfazioni. E' comunque un segnale di grandissima attenzione. Pensiamo di poter fare la prima manifestazione a Shenzhen nel 2020. Insomma la Via della Seta di cui tanto si discute inizia da Verona”. 

Mostra soddisfazione il sindaco della città di Giulietta e Romeo, Federico Sboarina: “Siamo l'unica città italiana ad avere un gemellaggio con una città cinese, Hangzhou. E io l'ho sempre detto. Questo gemellaggio non deve essere solo una targa da appendere al comune o sui cartelli stradali – dice il primo cittadino – ma deve essere l'apice di un percorso culturale, dare modo di incentivare gli scambi commerciali, soprattutto nel settore vitivinicolo. E ora, con la nuova piattaforma non ci sono più scuse. Ora si deve lavorare con VeronaFiere, per mettere insieme tutte le eccellenze che possono interessare al mercato cinese, e non soltanto quelle agroalimentari. Penso anche all'offerta turistica o quella della stagione lirica dell'Arena”.

“Lavoriamo con VeronaFiere dal 2014 – dice Alan Hung – Questa lunga collaborazione ci ha permesso di conoscerci bene e di raggiungere oggi questo importante accordo. Sono davvero soddisfatto. Credo che il mercato asiatico sia per i vini italiani quello con le maggiori potenzialità al mondo”. “Shenzhen – ha detto Giovanni Mantovani, direttore generale di VeronaFiere – è la terza città per importanza economica dopo Pechino e Shanghai. E' la città dell'innovazione e della comunicazione digitale. Vinitaly è il brand forte del vino italiano in Cina, un marchio riconosciuto su cui stiamo costruendo un modello di stile tutto italiano di promozione in Asia”.

G.V.