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Cosa leggo

Quelle ricette da non dimenticare

23 Ottobre 2008
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COSA LEGGO

Quelle ricette da non dimenticare

La cucina siciliana dei ricchi e la cucina della tradizione contadina sono sempre stati due mondi distinti, mai legati, eppure si sa che quando si parla di cucina, il contagio tra gli universi gastronomici arriva immancabile a unire anche quelli più distanti. Ciò è accaduto nella vita di Anna Tasca Lanza, grande appassionata di cucina, che ha raccolto nel suo libro “Cuore di Sicilia” ricette provenienti dalla tradizione povera, ma anche dalla cucina dei monsù, i cuochi di corte dell’epoca barocca.Più che un ricettario, il libro intreccia ricordi ed esperienze di vita di Anna, figlia di Giuseppe Tasca Lanza d’Almerita, che sin da giovanissima, ha sperimentato gastronomie diverse, da quelle del collegio svizzero in cui studiava da ragazza, alla cucina di casa Tasca, dettata dalle stagioni e dai prodotti della terra, rivisitati con maestria dai monsù. Questi ultimi potrebbero essere definiti i veri artisti del gusto che oltre a conoscere le materie prime nostrane, sapevano lavorarle con tecniche francesi e rendere ogni piatto di eccezionale bontà. In particolare, Anna Tasca Lanza d’Almerita ha avuto il privilegio di conoscere l’ultimo di essi, Mario Lo Menzo, cuoco di casa che seppe raccontarle i segreti della sua arte.
Ne deriva una cucina dai sapori decisi, tipicamente siciliana, che riecheggia in parte quella gattopardesca, ma che si misura giornalmente con la stagionalità dei prodotti nostrani.
Anna Tasca Lanza racconta come l’erede di questa duplice cucina, monsù e contadina allo stesso tempo, nonché di un mondo a tavola che in parte non esiste più, e che l’oralità e la tradizione hanno portato a noi. Per questo la sua grande passione l’ha spinta ad aprire una scuola insieme alla figlia Fabrizia, la Anna Tasca Lanza Sicilian Cooking School, che ogni anno vede centinaia di giovani provenienti da tutto il mondo giungere in Sicilia per apprendere queste tecniche uniche.
Insomma, ricette che scavano nei ricordi, spesso insolite come la “pasta al limone”, ma anche ricette classiche della tradizione, come le “sarde a beccafico”. Cucinare per non dimenticare dunque, raccontando sapori di ieri e facendo sì che questi prendano vita ancora oggi nel piatto, grazie a chi sa trasmetterli oggi come ieri.
 

Laura Di Trapani

Ricetta

Pollo Conti D’Almerita

Per 4 persone:

un pollo di 1 kg- 1,5 kg
60 ml di olio d’oliva
Sale
Pepe nero
1 cipolla rossa tritata finemente
1 bottiglia di spumante Regaleali
250 ml d’acqua
125 ml di panna
1 cucchiaio di farina mescolato con 125 ml d’acqua

Procedimento:
Rosolate il pollo nell’olio in un tegame su fuoco medio. Condite con sale e pepe a piacere. Aggiungete la cipolla e proseguite la cottura. Dopo 15 minuti versateci 125 ml di spumante. Cuocete per altri 15 minuti, poi aggiungete altri 125 ml di spumante, l’acqua e cuocete per 45 minuti- un’ora, finché la carne sarà tenera.
Togliete il pollo dal tegame ed eliminate la pelle. Tagliatelo in 4 o 6 pezzi, mettetelo da parte e tenetelo in caldo. Frullate la salsa per ottenere una crema, dopo aver eliminato l’eventuale grasso in eccesso. Rimettete la crema nel tegame ed unite lo spumante rimasto e la panna. Mescolate tutto. Regolate di sale e di pepe. Aggiungete il composto di farina e acqua e mescolate. Cuocete finche la salsa si addensa. Disponete il pollo su un piatto da portata e ricopritelo con un po’ di salsa. Versate il resto in una salsiera da portare a tavola. Servitelo caldo.

Tratto da “Cuore di Sicilia”
di Anna Tasca Lanza
Guido Tommasi Editore 2008