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Vino della settimana

Vino della settimana: Maurus 2011 di Masùt da Rive

14 Giugno 2014
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Pinot Nero nella DOC Isonzo del Friuli.

Da quattro generazioni la famiglia Gallo coltiva terreni ed allevava animali in agro di Mariano del Friuli in provincia di Gorizia. Era un’attività come ce ne erano tante in un territorio dedito all’agricoltura. Un’antica famiglia per cui si può arrivare al 1571 dove si scopre che un Tommaso Gallo era soprannominato Masùt e per distinguerlo meglio si aggiungeva “da Rive”, cioè che abitava nella salita.
 
Una prima svolta nel 1978 quando Silvano Gallo decide di mettere in bottiglia il vino, cominciando quindi ad adottare una viticoltura votata alla qualità; la seconda nel 1987 con l’abbandono di un’attività mista per dedicarsi solo alla vite, impiantandone di nuove, convertendo in parte le esistenti. Dai 7 ettari originari si arriva oggi ai 21, negli anni 90 si verifica il maggiore sviluppo specie nella commercializzazione e nel 1995 i figli Fabrizio e Marco rispolverano il soprannome dell’avo che adottano per la nuova società. Papà Silvano che ha superato i 70 anni si occupa delle vigne, dedicandosi con maestria alla potatura e non disdegnando di soprintendere alla cantina, curata da Marco che è enotecnico, mentre a Fabrizio rimane il difficile compito della commercializzazione.


Fabrizio, Sivano e Marco Gallo

I vitigni più diffusi sono il Pinot Grigio, lo Chardonnay, il Sauvignon Blanc, il Friulano, il Merlot che crescono in terreni alluvionali misti a ghiaie, ricchi di ferro e di minerali che trasferiscono alle uve. Dieci etichette per sole 90.000 bottiglie che stanno avendo ottimo successo all’estero diventato il mercato prevalente.

La filosofia, o per dirlo con parola di moda: la mission, dei Gallo valorizza i concetti dei piccoli numeri con produzioni non forzate anzi ridotte, quindi concimazioni esclusivamente organiche  e solo in alcuni anni bisognevoli; naturalità delle operazioni in vigneto, senza alcun uso di diserbanti e pesticidi; la botride è combattuta con potenti getti di aria compressa. Questa naturalità è spinta anche in cantina seguendo il principio delle fasi lunari. Per i Gallo la vecchia tradizione contadina di imbottigliare solamente in luna calante si rivela efficace. In questa fase il vino, che è un prodotto vivo, è più calmo, più tranquillo, si mantiene meglio e necessita inoltre di pochissimi solfiti e di nessuno stabilizzante. Invece in luna crescente le molecole del vino sono in agitazione, in turbolenza intrinseca, quindi meno stabili e meno durevoli. Sarà diceria ma per Marco funziona, e come.

Degustiamo il prodotto di punta, una selezione, il Maurus che prende il nome dal vigneto. Con il millesimo 2011 è al suo primo anno di produzione. Le migliori uve sono selezionate ed utilizzate solo nelle annate migliori tanto che il millesimo 2013 non esisterà. Vendemmiate nelle prime ore del mattino, dopo la diraspatura vinificano in piccoli recipienti in acciaio dove le follature e  i rimontaggi avvengono a mano, con la massima attenzione ad estrarre quanto più possibile di polifenoli ed antociani. Solo il vino fiore è utilizzato per il Maurus ed è messo ad affinare in botti nuove da 350 litri di rovere francese dove avviene la malolattica. Dopo un anno, si assemblano le botti, si effettua una filtratura leggerissima e si imbottiglia, chiaramente in luna calante, con una permanenza di un altro anno almeno. Risultato è un vino più maschile, più robusto, più tannico dal colore più brillante dall’altro Pinot Nero che si produce in cantina, che è più facile, più scorrevole.

Assaggiamolo. Nel calice il colore è rubino scarico ma brillante. Al naso iniziano sentori terziari, di affumicato, seguiti da tabacco, note balsamiche e minerali, di prugna, di rosmarino, di melograno. E’ intenso, molto speziato e continuando a sentirlo finalmente arrivano i frutti rossi, la marasca su tutti. Olfatto deciso, complesso, diverso, intrigante. Al palato è un vino di avvolgente struttura dove la mineralità, l’acidità e i tannini fanno a gara senza un vincitore, rivela immediatamente la fragranza olfattiva che permane lunghissima; già armonico, fa comprendere la sua longevità e rappresenta il Pinot Nero nella migliore espressione della cantina.
 
Per gli abbinamenti, lo consigliamo con piatti non particolarmente strutturati ma anche discretamente grassi. L’abbiamo apprezzato con un macco di fave fresche, ma anche secche vanno bene, aromatizzato con un tantino di finocchietto selvatico, un pollo al forno con peperoni, un Piacentino ennese o per restare nella sua terra con un Montasio, anche ubriaco cioè affinato nelle vinacce. Purtroppo sono solamente 2.200 bottiglie, distribuite anche da Cuzziol, che in enoteca potete scovare a 34 euro.

Masùt da Rive 
via A. Manzoni 82
34070 Mariano del Friuli (Go)
tel. 0481 69200
info@masutdarive.icom
www.masutdarive.com
www.cuzziol.it

Recensioni
di Gianni Paternò

Rubrica a cura di  Salvo Giusino