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Vino della settimana

Vino della settimana: Barricoccio 2010 di Rubbia al Colle

29 Marzo 2014
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Sangiovese e poco Ciliegiolo affinati in piccole botti di terracotta.

La sperimentazione e le idee nuove spesso vengono ai produttori che si sono approcciati al vino da neofiti. Come i fratelli Muratori che nella vita facevano tutt’altro e dal 1999, sulla spinta del loro tecnico Francesco Iacono, creano un progetto nuovo che chiamano Arcipelago Muratori perchè comprende 4 aziende, cosidette isole: Tenuta Villa Crespia in Franciacorta, Rubbia al Colle in Val di Cornia in Toscana, Oppida Aminea nel Beneventano, Giardini Arimei ad Ischia.
 
Ne abbiamo già parlato in occasione della recensione di NumeroZero, il Franciacorta pas dosé, e siccome l’articolo c’è venuto bene ad ESSO vi rimandiamo per maggiori notizie sull’Arcipelago e i suoi progetti. Oggi approfondiamo l’isola Toscana,100 ettari di cui 61 vitati acquistati sempre nel 1999, che comprendono vitigni tipicamente regionali come il Sangiovese e il Ciliegiolo con in più i classici rossi internazionali. Successivamente si inizia a costruire la nuova cantina, inaugurata nel 2008, che per un miglior rendimento energetico e un minor impatto ambientale è tutta sotterranea, tanto da essere appellata come Cantina che non c’è.

Infatti l’ecosostenibilità è uno dei principi base dell’attività dei Muratori, esplicata in vari settori ed evidenziata nel Progetto Simbiotico, in via di sperimentazione e sviluppo in alcuni vini, finalizzato all'eliminazione di ogni prodotto di sintesi nonché di zolfo e rame e all’utilizzo in cantina di soli prodotti di origine vegetale senza aggiunta di alcun solfito.
 
Rubbia al Collecomprende 7 etichette di cui 4 IGT, tra cui un Simbiotico, e 3 Val di Cornia Suvereto DOC. Noi degustiamo il Barricoccio, dal nome del tino brevettato in terracotta, fusione tra barrique e coccio. Infatti se di vini affinati in anfore di terracotta ce ne sono tanti, in piccole botti di terracotta c’è solo questo. Così si utilizzano i supporti già esistenti in cantina per movimentare le barriques, si evidenzia la neutralità che la terracotta dà al vino ed inoltre si apporta una particolarità estetica che non guasta.

Siamo in piena terra degli antichi Etruschi che già allora coltivavano la vite ed ottenevano un vino che facevano e stoccavano appunto in anfore di terracotta. Pertanto è un ritorno ancestrale all’antico per ottenere un prodotto moderno che esca fuori dall’omologazione dei legni che, anche se già usati, cedono sempre qualcosa o molto al vino.

Il vigneto di quasi 6 ettari è stato piantato nel 2001 recuperando 12 biotipi di Sangiovese franco di piede e poco Ciliegiolo da un vecchio vigneto della Val di Cornia. Le viti si trovano a 80 metri d’altezza in ambiente pedecollinare dal suolo argilloso con strati di sabbia profonda, dal clima caldo con buone escursioni notturne ed è coltivato a spalliera a cordone speronato. Sono 5.900 piante per ettaro di cui il 5% Ciliegiolo, un vitigno che ormai sta diventando raro, dal colore e presunto aroma di ciliegia, che darebbe morbidezza al Sangiovese.
 
Le uve macerano a temperatura controllata e con lieviti selezionati per circa 12 giorni con rimontaggi e follature quotidiane. Malolattica spontanea e fin qui tutto in acciaio. Poi riposa ben oltre i 18 mesi nei Barricocci® e per almeno 6 mesi in bottiglia.

Recensiamo l’annata 2010 del Barricoccio che è un DOC Val di Cornia Suvereto Sangiovese da 13,5° alcolimetrici. Nel calice il colore è rosso rubino brillante con sfumature viola. Al naso ti accorgi subito della sua eleganza, è un vino fine, fresco inizialmente, di eccellente franchezza in cui emergono i frutti rossi, note balsamiche e pochissimo cuoio. La sua complessità equilibrata e le sue sensazioni calde non farebbero credere che sia un vino che non fa legno anche se effettivamente manca la vaniglia. Al palato spicca un ingresso fresco dovuto alla sua acidità che ben si accompagna a tannini morbidi; buono il corpo ma è la fragranza che predomina, il suo frutto denso e piacevole che permane a lungo. Un ottimo vino che si fa apprezzare a tavola accompagnando un piatto di salumi, una polenta coi formaggi, della salsiccia alla griglia, un provolone Valpadana. Sono 20.000 bottiglie che in enoteca trovate a 15 euro.

Tenuta Rubbia al Colle
Arcipelago Muratori

Località Poggetto alle Pulledre
57028 Suvereto (Li)
tel. 0565 827026
rubbia.alcolle@arcipelagomuratori.it
www.arcipelagomuratori.it/tenute/rubbia-al-colle

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di Gianni Paternò

Rubrica a cura di  Salvo Giusino