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Vino della settimana

Vino della settimana – Cervinago Rosso 2017 di Cerchiara

15 Settembre 2018
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di Federico Latteri

Ci troviamo nella parte settentrionale della provincia di Cosenza, tra la piana di Sibari e il Parco Nazionale del Pollino. 

Qui, nel Comune di Cassano allo Ionio, ad un’altitudine di 550 metri sul livello del mare, l’azienda Cerchiara possiede un vigneto di circa un ettaro di Lacrima, varietà autoctona a maturazione tardiva da alcuni indicata come magliocco dolce, ma ancora da classificare ampelograficamente.

E’ un vitigno di origini antiche che oggi, dopo una fase di abbandono, inizia ad essere rivalutato e recuperato. Localmente viene chiamato “Lacrima di Cassano”, proprio in riferimento al Monte di Cassano allo Ionio, luogo in cui viene coltivato. Il territorio in quest’area presenta un suolo di colore rosso perché molto ricco di ferro, un’ottima esposizione e un microclima particolare.

Cerchiara, gestita oggi da fratello e sorella accomunati dalla stessa grande passione, ha una storia che affonda le sue radici in un lontano passato ed ha attraversato varie generazioni della famiglia. Il terreno dove si trova la vigna fu infatti acquistato dal bisnonno degli attuali titolari. E’ dunque un patrimonio che va tutelato e valorizzato al massimo. Proprio questo è il fondamento della filosofia aziendale.

La coltivazione della vite viene portata avanti seguendo i principi dell’agricoltura biologica e c’è anche la certificazione Bioagricert. Preziosa la collaborazione dell’enolgo Stefano Coppola. La produzione totale nel 2017, annata calda e siccitosa, è stata di circa quattromila bottiglie, mille in meno del millesimo precedente.

Le etichette sono due, il Cervinago Rosso e la sua versione maturata in barrique, realizzata in tiratura molto limitata. Degustiamo il Cervinago Rosso 2017. La vendemmia è stata fatta durante la prima decade di settembre, un mese in anticipo rispetto al normale periodo a causa delle particolari condizioni climatiche della stagione estiva. Le uve Lacrima, raccolte a mano e trasportate in cassette, vengono avviate alla pigiadiraspatrice e poi trasferite in tini dove riposano per 48 ore.

Segue la fermentazione alcolica, ottenuta senza l’impiego di lieviti selezionati. Durante questa fase vengono eseguiti diversi delestage al fine di estrarre delicatamente le sostanze coloranti e quelle odorose. Il vino presenta un colore rosso porpora abbastanza carico. Al naso mostra un profilo fruttato di buona intensità con profumi di amarena e fragoline di bosco. Il sorso ha un gusto pieno, ben corrispondente con l’olfatto, equilibrato e abbastanza persistente. Morbidi i tannini. E’ un rosso diretto, non complicato, ma piacevole e versatile. Accompagnerà molto bene tantissime pietanze a base di carne, ma anche salumi, formaggi e primi piatti dal sapore intenso.

Rubrica a cura di Salvo Giusino

Cerchiara

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