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Vino della settimana

Vino della settimana: Ennaro 2013 di Terre di Shemir

09 Maggio 2015
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Tempranillo, Igt Terre Siciliane

 
Di Francesco (Ciccio) Pellegrino questo giornale ha scritto parecchie volte. L’oggetto era sempre il suo olio, splendido, mediterraneo anzi siculo, pluripremiato, con il quale la sua azienda Terre di Shemir si è finora identificata. Per dirla bene la proprietaria sarebbe la moglie Lara Creuso che sorridendo ironicamente minaccia di estrometterlo se non si comporta bene. Infatti nel 1996 fu Lara a firmare il rogito per l’acquisto di un podere di 36 ettari in contrada Guarrato di Trapani. Erano 4 ettari di vigneto, tanti ulivi, molti secolari, e parecchio incolto.
I Pellegrino si sono sbracciati col validissimo aiuto delle figlie Irene, enotecnico, Federica, amministrativa, e del di lei marito Salvatore di Trapani che conduce tutte le operazioni della campagna. Anche per gratitudine verso i familiari tutti i vini portano un nome dedicato ed ispirato ad un membro della famiglia.

Con la stessa filosofia con cui si produce l’olio, qualità ad ogni costo, i Pellegrino si sono dedicati al vigneto, impiantandone altri 4 ettari. La maggior parte Nero d’Avola e Grillo, ma non mancano gli internazionali e un poco di Petit Verdot e di Tempranillo. I vigneti dai suoli calcareo-argillosi sono a quote poco più alte dei 100 metri, non molto lontano dal mare. Francesco, che dirige in pratica tutto, non vuole impantanarsi nella burocrazia del biologico in cui in effetti è condotta la campagna: concimazioni con stallatico e sovescio di favino, trattamenti quelli ammessi. Come non possiede frantoio per l’olio non ha cantina per il vino in quanto ragiona che è meglio, sia qualitativamente che economicamente, servirsi delle migliori strutture della zona che averne di piccole, difficili da gestire ed aggiornare. Visto i risultati non ha affatto torto.
 
Le etichette sono 10 comprese le due ultime nate Pergiò indirizzate al solo mercato giapponese. In totale 40.000 bottiglie, apprezzate per il 70% all’estero.

Ora ci dedichiamo a questo Ennaro, in dialetto: genero, dedicato appunto a Salvatore, di puro Tempranillo. Qualche anno addietro Francesco ne aveva assaggiato uno buono ed era stato colpito dalla personalità di questo vitigno che origina dalla Spagna sconfinando in altri paesi specie di lingua ispanica. Dà vini di forte tempra tannica, particolari, qualche volta irsuti, difficili da ammansire, destinati spesso ad una lunga vita. Per Francesco inizia così la sfida, ne introduce circa un ettaro e si picca di farlo nel modo più difficile: solo in acciaio, senza i legni che lo rendano più rotondo e complesso, in questo aiutato anche dall’enologo Vincenzo Leone; il suo scopo mantenerne solo le caratteristiche primarie e quelle secondarie dovute alla fermentazione. Così Ennaro esce per la prima volta con questo millesimo che assaggiamo.

Versato nel calice il colore è rosso rubino brillante e non scuro come normalmente lo si trova dopo l’affinamento in botte. Al naso arriva un’immediata freschezza seguita da note di ciliegia e di fragola accompagnate da aghi di pino, rosmarino, menta. Un olfatto interessante, che desta curiosità. Al palato spiccano la viva presenza dei tannini, che fortunatamente sono per niente aggressivi,  e l’acidità che ne fa da spalla rinfrescando la bocca impregnata dai sentori del frutto. Un vino di forte personalità, che esce fuori da un panorama omologato e qualche volta anonimo, che è difficile dimenticare e nonostante la sua carica tanno-acida anche beverino.

Per goderlo vi consigliamo di farci la bocca se lo usate da aperitivo o a solo. A tavola invece diventa un perfetto compagno di piatti complessi, di carni grasse, di formaggi a lungo stagionati. Addirittura l’abbiamo provato col pesce, con un pagro meglio conosciuto nell’Isola come paolotto, un risultato che non ci aspettavamo.
 

Terre di Shemir 

Strada Quartana 3

91100  Guarrato, Trapani

tel. 0923 865323

www.terredishemir.it

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di Gianni Paternò

Rubrica a cura di  Salvo Giusino