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Vino della settimana

Vino della settimana: Isolano di Valdibella

01 Giugno 2013
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Catarratto extra lucido.

In una terra, la Sicilia, patria dell’individualismo più spinto, dove è normale che due fratelli che abbiano un’azienda si separino costituendone due, fa rumore che una decina di persone, alcune con terreni agricoli, altri con professionalità nel settore vinicolo decidano di mettere insieme le loro piccole forze per unirsi in una cooperativa. Succede a Camporeale, paese in provincia di Palermo, al confine con quella di Trapani; esattamente i nostri eroi nel 1998 rilevano una cooperativa esistente, che ormai era diventata una scatola vuota, decidono che chi produce vi conferisca i prodotti e gli altri vi apportino il loro lavoro. Oltre all’uva e quindi al vino producono olio,mandorle e latte di mandorla.

Hanno due mission, la prima è di diffondere in vigneto le varietà locali più che autoctone e di dedicarsi ad un’agricoltura non solo biologica certificata ma quanto più rispettosa della naturalità in tutte le fasi della filiera che parte dalla terra e arriva al consumatore. I terreni sono abbastanza accorpati e ricadono nei territori di Camporeale e in quello di Monreale che si insinua immenso in buona parte della provincia. Vigne con suoli bruni, ricchi di argilla e di calcare, comprese tra le quote 280 e 430 metri. Ci sono principalmente Nero d’Avola, Nerello Mascalese e Cappuccio, Catarratto anche extralucido, Perricone, Grillo, Inzolia, pochissimo Cabernet Sauvignon e, udite udite, niente Syrah o Merlot. Continuano ad impiantare le prime tre varietà ed oggi su 150 ha in totale sono 40 gli ettari a vigneti dei sei soci conferitori. Presidente è Luigi Montalbano, della produzione si occupa Massimiliano Solano, agronomo, e della commercializzazione Antoine Guccione, che vive a Bruxelles.

Dall’anno scorso non si contentano del biologico e sono in regime di conversione al biodinamico quindi lavorazioni ridotte al minimo, sovescio con trinciatura di leguminose miste, trattamento con solo zolfo, anche con poco rame solamente nel Nero d’Avola, dinamizzazione con corno-letame e poi seguire i cicli e le fasi della natura.
La seconda mission riguarda il sociale e la legalità che in questa isola difficile intendono portare avanti con tutte le loro forze. Pertanto collaborano col Gruppo Don Bosco di Camporeale per il Progetto Jonathan dedicato a giovani svantaggiati che sono introdotti nella lavorazione per il latte di mandorla e in cantina. Inoltre in tutte le loro etichette spicca il logo di Addiopizzo, il movimento antimafia contro il racket del pizzo.

In cantina sono alcuni soci a fare gli enologi a cui dà una mano l’amico Vincenzo Drago e solamente da quando hanno adottato il biodinamico utilizzano la consulenza di Benoit de Coster, uno dei massimi esperti della viticoltura biodinamica, autore tra l’altro del libro“BORDEAUX ALTERNATIF en dehors des classements, les vraies valeurs”.
Sono 11 etichette di vino e una produzione totale di 80.000 bottiglie a cui si aggiungono 60.000 litri in bag in box che si trovano esclusivamente in negozi specializzati in prodotti biologici. Mercati: estero per il 60%, il resto in Italia, con Trazzere del Gusto che lo commercializza in Sicilia.

Degustiamo l’Isolano 2011, un Catarratto extralucido, antico biotipo che si trova nella Sicilia occidentale,  più raro, più aromatico e diverso anche nell’aspetto dal  Catarratto comune. Il nome deriva da Solano che ne possiede la vigna di 3 ha in contrada Parrino, in versante rivolto a nord, molto ventilato tutto ad alberello a sesto largo, che si fa crescere spontaneamente senza legature, che non vede mai rame nè peronospora. Una lavorazione meccanica e due zappature manuali, potatura verde ma solo per le foglie perchè produce poco.
Vendemmia a mano a metà settembre, diraspatura refrigerata, pressatura e separazione immediata delle bucce. Fermenta spontaneamente senza aggiunta di lieviti. A proposito, stanno continuando a sperimentare la fermentazione spontanea in tutti i vini per arrivare ad eliminare i lieviti commerciali gradatamente. Successivamente ai travasi affina in acciaio per 8 mesi e dopo una lievissima filtrazione e pochissimi solfiti almeno per altri 4 mesi in bottiglia, per cui l’ultima annata in commercio è la 2011, che poi è la seconda.

Nel calice colore giallo vivace. All’olfatto si presenta intenso, fruttato e floreale: mela, pesca, albicocca, glicine arricchiti da note minerali che man mano che si ossigena prendono il sopravvento. Piacevole, intrigante, molto equilibrato e perfettamente franco. Al palato la mineralità predomina sul fruttato, è un vino da 13° corposo, intenso, armonico, di giusta acidità, di ottima beva e dal retrogusto molto lungo.

Si abbina a piatti di pesce anche grassi e per chi non ama o non sopporta i rossi anche alla carne, purchè non elaborata. Perfetto con la pasta con le sarde, sgombri arrostiti, polpette di manzo al pomodoro, formaggio Vastedda del Belice DOP. Sono 3.000 bottiglie che trovate più facilmente in ristoranti ricercati e in qualche scaffale al prezzo di 12 euro.

Cooperativa Valdibella
via Belvedere 91
90043 Camporeale (Pa)
tel. 0924 582021
www.valdibella.com
www.trazzeredelgusto.it

Recensioni
di Gianni Paternò

Rubrica a cura di  Salvo Giusino