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Vino della settimana

Vino della settimana: Le Origini, Amarone 2008 di Bolla

01 Febbraio 2014
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Amarone della Valpolicella Classico DOC Riserva di Corvina, Corvinone e Rondinella.

L’Amarone, di diritto, appartiene alla schiera dei grandi vini rossi italiani nonostante sia relativamente giovane in quanto nato commercialmente all’inizio degli anni 50. Nel passato nella zona del Valpolicella con le uve di Corvina, di Corvinone, di Rondinella ed altre locali si faceva il Recioto da uve appassite. Era ed è tuttora un vino dolce dove la fermentazione alcolica non arrivava a compimento per cui il grado zuccherino rimane elevato. Però poteva accadere che in qualche botte, quando ancora non c’era la stabilizzazione o la filtrazione, la fermentazione si completava e si otteneva un vino più amaro del Recioto, da cui il nome di Amarone.
 
Fu con la vendemmia 1950 che nipoti e figli di Alberto Bolla, il fondatore della cantina, per fargli dono gradito, decisero di imbottigliarlo e successivamente di commercializzarlo per primi in grande scala. Cosa che iniziò quindi nel 1953 e la versione secca ed amara del Recioto piacque molto, anche all’estero e in America specialmente dove Bolla era l’identificazione col vino italiano. Il successo e il gradimento crebbero a dismisura e nel 1968 fu istituita la DOC che dalla vendemmia 2010 è diventata DOCG. Il disciplinare prevede l’uso di uve Corvina e Corvinone fino al 50%, Rondinella dal 5 a 30%, ed eventualmente fino ad un massimo del 25% di uve rosse autoctone e/o ammesse nella provincia di Verona. In particolare sono 19 i comuni in Valpolicella che possono vantare la denominazione che diventa Classico nei comuni di Negrar, Marano, Fumane, Sant'Ambrogio e S. Pietro in Cariano e Riserva se l’invecchiamento è di almeno 4 anni.
 
Tornando a Bolla, vi invitiamo a leggere una breve storia, il modo di concepire il vigneto ed il vino e cosa sia il marchio oggi cliccando QUI. Invece approfondiamo il vino in degustazione: Le Origini, e il nome dice tutto, che è, come detto, un Classico Riserva le cui uve provengono da vigneti scelti di età compresa tra i 25 e i 35 anni di conferitori in comune di Marano; vigneti esposti ad occidente in zona collinare a 350 metri circa di quota allevati a pergola veronese inclinata per arricchirsi dei raggi solari, condotti con la lotta integrata, con la confusione sessuale per la tignola, con la formazione e l’aggiornamento dei vignaioli. Il millesimo 2008 è l’ultimo in commercio.

In vendemmia si effettua un’accurata selezione dei grappoli perfettamente sani, maturi e spargoli, idonei all’appassimento che avviene in plateaux posti nei fruttai con temperature, ventilazione e umidità ottimali per circa 4 mesi. L’appassimento arricchisce gli acini in concentrazione zuccherina e in composti polifenolici ed aromatici. A fine gennaio, dopo la pigiatura, una macerazione pre-fermentativa a 5° per circa 7 giorni. Segue una lenta fermentazione per 25 giorni a temperatura controllata (18-22°) accompagnata da altri 5 giorni di macerazione post-fermentativa a 24°. Con la macerazione pre-fermentativa si ottiene un alto contenuto in glicerina che aumenta la struttura e la morbidezza mentre con la post-fermentativa si raggiunge equilibrio, pienezza e soprattutto la complessità desiderata. L’affinamento avviene in 4 fasi: in barili da 750 litri per un anno, 36 mesi in botti da 40 hl e poi da 80hl e infine in bottiglia per almeno 9 mesi.
 
Per Christian Scrinzi, direttore della Bolla nonchè coordinatore enologico delle cantine del Gruppo Italiano Vini, Le Origini è il vino che meglio caratterizza la produzione della Casa, quello che si identifica con la storia dell’Azienda, il vino delle grandi occasioni, delle ricorrenze speciali, quello che si può tranquillamente dimenticare nella cantinetta e ritrovare ancora pregevole dopo 20 anni e più.

Nel calice ha un colore granato più che rubino, fitto e denso. Al naso appena versato e a bicchiere ancora fermo già si innalzano una splendida armonia, eleganza, complessità e finezza. Roteando vengono fuori ciliegia, mora, un attimo di cuoio che poi svanisce, cioccolato, una vena balsamica, speziata e leggermente mentolata. Al palato si esprimono tannini morbidi relativamente evidenti, un pizzico di acidità, una nota leggermente amara che si stende su un substrato amabile; è una bella fusione tra dolce e amaro in un insieme armonico, di grande fragranza, di intensa struttura anche se il perfetto equilibrio lo fa sentire più leggero dei suoi 16,5 gradi alcolici. Vino di rara classe che sa unire le migliori qualità che la bevanda di Bacco dovrebbe esprimere.
 
Eccellente vino da abbinare a grandi piatti o per valorizzare quelli normali. Speciale sugli arrosti e sulle grigliate di carne rossa che lo rendono più morbido. Regge i formaggi stagionati e i piatti a base di salsa di pomodoro. Ma se desiderate gustarlo a pieno delle sue qualità sorseggiatelo in poltrona. Sono 30.000 bottiglie che in enoteca trovate a 45 euro, non molti rispetto alle banconote che dovreste spendere per altri vini di fama, spesso sopravvalutati. Se ancora non l’avete capito l’Amarone è uno dei vini che più mi appagano ed entusiasmano e questo di Bolla ci riesce perfettamente.

BOLLA spa
via A.Bolla 3
37029 San Pietro in Cariano (Vr)
tel. 045 6836555
www.bolla.it
www.giv.it

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di Gianni Paternò

Rubrica a cura di  Salvo Giusino