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Vino della settimana

Vino della settimana – Vigna del Parroco 2016 di Ferraris Agricola

02 Dicembre 2017
vino vino

di Federico Latteri

Nel mondo del vino ci sono storie uniche fatte di vicende che pur essendo legate a piccole realtà assumono un importante significato poiché rappresentano la volontà e la forza di portare avanti le proprie idee, credendo fermamente nelle potenzialità di un territorio. 

Don Giacomo Cauda, parroco di campagna e uomo tenace, arrivò a Castagnole Monferrato nel 1964. Qui iniziò a lavorare recuperando le vigne della parrocchia trovate in stato di abbandono. La varietà di uva su cui puntò fu il Ruchè, fino ad allora usato per fare un vino dolce destinato al consumo familiare durante le ricorrenze. Don Giacomo intuì subito che da questo vitigno si poteva ottenere un raffinato rosso secco dai profumi e dal sapore inconfondibili. In breve tempo vinificò e imbottigliò il “Ruchè del Parroco”, contraddistinto da un’etichetta in cui era raffigurato un angelo con le ali aperte. Nacque così il vino conosciuto oggi come Ruchè di Castagnole Monferrato, tipologia a Denominazione di Origine Controllata e Garantita fatta con uve dell’omonima varietà nel territorio di sette comuni della provincia di Asti.


(Don Giacomo Cauda)

Attualmente gli ettari coltivati a Ruchè nell’area della Docg sono 136, più di 700 mila le bottiglie commercializzate e 35 i produttori (dati del 2016). Si tratta di un’uva a bacca nera molto particolare perché provvista di una buona quantità di precursori terpenici che la rendono semi aromatica. L’azienda Ferraris Agricola porta avanti la tradizione nel nome di Don Cauda, producendo dalle stesse vigne, acquistate nel 2016, il Ruchè di Castagnole Monferrato Docg Vigna del Parroco, etichetta che rappresenta l’importante eredità del passato e, nello stesso tempo, una sfida al futuro nel nome dell’identità e dell’unicità.


(La vigna del Parroco)

La cantina, guidata dal dinamico e appassionato Luca Ferraris che rappresenta la quarta generazione della famiglia impegnata in questa attività, possiede 21 ettari di vigneti e produce varie tipologie di vini per un totale di 180 mila bottiglie: bianchi, rossi a base di Barbera, ma soprattutto Ruchè Docg con diverse referenze tra le quali il Vigna del Parroco 2016 rappresenta la punta di diamante. Lo storico vigneto da cui provengono le uve ha più di cinquant’anni, si trova su un terreno misto, argilloso, calcareo e tufaceo ed è l’unico cru del Ruchè riconosciuto dal Ministero.


(Luca Ferraris)

La fermentazione alcolica viene fatta a temperatura controllata con periodici rimontaggi, poi l’80 % della massa svolge la maloattica in acciaio e il rimanente 20 % in tonneaux dove rimane a maturare per nove mesi. Il vino viene imbottigliato senza alcuna filtrazione ed affina in vetro per altri tre mesi. Presenta un colore rosso rubino abbastanza scarico. Il naso è intenso, complesso e ammaliante con evidenti profumi floreali, rosa in particolare e viola, frutta rossa come fragola e lampone e cenni speziati.

Al palato gioca più sulla carica aromatica che sulla struttura, offrendo un sorso dal profilo elegante, non muscoloso. E’ ben articolato con una componente tannica delicata, buon equilibrio e una grande persistenza. Ricco di personalità, è adatto a chi vuole provare qualcosa di veramente originale. Può essere abbinato a molti primi piatti, soprattutto quelli della tradizione piemontese, a preparazioni a base di carne non troppo elaborate come la battuta di fassona o il roast beef, a selvaggina da piuma in umido  e a formaggi di media stagionatura. Si trova in enoteca al prezzo di 15 euro.

Rubrica a cura di Salvo Giusino

Ferraris agricola
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