Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 190 del 05/11/2010

ITINERARI GOLOSI Fast food a Madrid

07 Novembre 2010
paella paella

ITINERARI GOLOSI

La tappa al museo du Jamon tra prosciutti di rara bontà o al mercato di San Miguel per assaporare un po’ di cultura materiale iberica. Ecco un racconto di viaggio

Fast food a Madrid


Paella a Madrid

Fine settimana a Madrid, magari se vi è possibile con Ryanair e i suoi voli low cost. Grazie anche ai siti di prenotazione on line per gli hotel, vedi Booking.com, si può trovare una sistemazione abbastanza economica, come l’hotel 3 stelle Petit Palace Tres Cruces, facente parte della catena alberghiera spagnola Petit Palace

: posizione centralissima, a soli 20 metri dalla Gran Via, design high tech, wi fi gratuito (per chi non riesce proprio a disintossicarsi dal pc neanche per 48 ore), colazione continentale abbondante e di buona qualità, il tutto per poco più di 36 euro a persona a notte. Come in ogni grande città c’è solo l’imbarazzo della scelta su locali più o meno tipici, ma non possono mancare due tappe: il Museo du Jamon: un vero museo con le sue opere d’arte appese ai muri, ma in questo caso invece che di quadri o sculture, si tratta di prosciutti crudi di ottima qualità, iberico e serrano i migliori con cifre fino a 160 euro al chilo, che riescono a coinvolgere proprio tutti i sensi.


Il museo du jamon a Madrid

Qui si ha la possibilità di scegliere diverse modalità per mangiare, o un assaggio veloce in piedi a mò dì aperitivo al piano inferiore, dove vi è anche un banco per l’acquisto da asporto, o tradizionalmente seduti al tavolo, al piano superiore. D’obbligo quindi l’assaggio di un piatto di prosciutti vari, a cui si può aggiungere uno di formaggi e uno di crocchette (vera rivelazione), oltre alla tradizionale tortilla di patate. In tutto con l’aggiunta di 2 birre e un’acqua a 58 euro.
Oppure da non perdere il Mercato di San Miguel, il mercato più caratteristico di Madrid, anche se probabilmente negli ultimi tempi diventato abbastanza turistico. Costruito nel XX secolo da Alfonso Dubé e abbellito con colonne di ferro battuto, oggi chiuso da ampie vetrate, dove oltre ai tradizionali banconi per l’acquisto di pesce e frutta freschi, si possono mangiare in piedi le tapas, deliziosi stuzzichini di vario tipo, una sorta di bruschette con vari ingredienti, dalla crema di baccalà, al tonno, al salmone, al tipico pulpo a la gallega, arrivato dalla tradizione della Galizia, il cui ingrediente principale oltre al polpo è il peperoncino. Ma l’offerta gastronomica continua con formaggi, salumi e olive, le mitiche crocchette, dolci e frutta, il tutto accompagnato da vino locale o sangria.
Infine, non si può lasciar la terra spagnola senza aver prima gustato la paella, di pesce, verdure, carni rosse o bianche, immancabile nei menù di tutti i ristoranti, ma un banale consiglio, allontanatevi dalle zone troppo turistiche, potreste correre il rischio di mangiarne una surgelata o precotta.
Se invece il cameriere dice che il tempo d’attesa sarà di almeno mezz’ora, sedetevi pure, vorrà dire che la prepareranno sul momento, tanto si può sempre ingannare l’attesa con le tapas.

Irene Pecoraro
 


Prosciutti in bella esposizione


Avventori al mercato di San Miguel


Vendita di prodotti tipici al mercato San Miguel


Pulpo gallega tapas