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La guida

Stelle tolte, locali chiusi, chef defunti: tutte le polemiche della Guida Michelin 2016

14 Dicembre 2015
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Era ovvio. Tutte le Guide, o le classifiche, si “tirano dietro” una scia di polemiche infinita. Non fa eccezione la Michelin 2016 che sta facendo ancora discutere addetti ai lavori e non per alcune “sviste” degli ispettori. Ma non solo.

I ristoranti a Tre Stelle, nonostante le voci di corridoio, sono rimasti otto. Due nuovi “Due Stell” (Casa Perbellino e Gourmetstube Einhorn) accendono il firmamento della Rossa, che però deve fare i conti con polemiche e proteste. Quella più grossa: la rimozione della Stella al Combal.Zero di Davide Scabin. Il popolo della Rete ha anche creato un hashtag “je suis Scabin” proprio per protestare per questa, secondo alcuni, retrocessione assurda.
A Milano, nonostante le nuove Stelle, polemiche per quelle tolte a due storiche insegne: il Pont de ferr, lasciato a marzo 2015 dallo chef uruguaiano Matias Perdomo e oggi guidato da Vittorio Fusari, e il Trussardi alla Scala che con Andrea Berton era riuscito a conquistare due stelle, con Luigi Taglienti era sceso a una e ora con il trentaduenne Roberto Conti si è ritrovato senza.

Qualche polemica poi si è fatta perché sono rimasti in guida, premiati con una stella, alcuni ristoranti che, per varie ragioni, oggi non sono aperti. È il caso, per esempio, dell’Oliver Glowig di Roma o dell’Antica Osteria del Teatro di Piacenza. Ma il primo, ha spiegato Michael Ellis, direttore internazionale delle guide Michelin, ha chiuso in novembre mentre l’edizione italiana di quest’anno ha chiuso a metà settembre. Insomma, saracinesche giù quando la guida era già in stampa. Diverso, invece, il caso di Piacenza. “Abbiamo avuto comunicazione dal ristorante che avrebbe chiuso dopo l’estate solo temporaneamente – dicono dalla guida Michelin al Corriere – perciò è stato tenuto”.
A Livigno in provincia di Sondrio, invece, il caso forse più dolente. Quello del ristorante Chalet Mattias, premiato con una stella ma il cui chef, Mattias Peri, è mancato lo scorso agosto a 46 anni. Uno sbaglio? Una distrazione? Anche qui, la risposta della Michelin: “Non si specula così su un morto. Il ristorante, a cui viene data la stella, al momento continua a funzionare nonostante lo chef non ci sia più. Si vedrà il prossimo anno se sarà il caso di toglierla o magari invece di riconfermarla”.

Curioso il caso del ristorante La Gallina di Gavi, in provincia di Alessandria, guidato dallo chef trentaduenne Massimo Mentasti. Lo scorso anno gli ispettori Michelin decisero di premiarlo con la prima stella. Ma solo 12 mesi dopo gliel’hanno tolta. E molti si stanno ancora chiedendo il motivo. La Michelin si è sbagliata lo scorso anno? È diventata forse più cattiva? Così spiegano dalla Rossa. “È vero, quello di Gavi è un caso molto particolare. Ma gli ispettori, come al solito, hanno fatto diversi test. Difficile pensare a un abbaglio perché prima di dare una Stella si presta davvero molta attenzione. Probabilmente lo scorso anno si sono registrati picchi di performance positive ma quest’anno la qualità è calata e non si poteva fare altrimenti”.

C.d.G.