In primo piano anche i vini Made in Usa
Al Vinitaly un padiglione interamente dedicato alle produzioni vitivinicole estere.
Ecco un'altra novità dell'edizione che si terrà dal 6 al 9 aprile 2014, e che si aggiunge a Vinitalybio, lo spazio che vedrà protagonisti i vini biologici. La nuova area prevederà un focus sulle etichette Made in Usa. Lo ha annunciato Giovanni Mantovani, il direttore generale di Veronafiere a commento del successo delle iniziative che Vinitaly International ha tenuto a Washington all'Ambasciata Italiana. Importante passo per consolidare la partnership tra i due mercati.
Oltre 300 operatori, ieri, tra trade e stampa, hanno preso parte all'evento che ha visto sotto i riflettori le Famiglie dell'Amarone, che con Vinitaly International condividono la mission di promuovere il vino italiano nel mondo, e organizzato insieme al Simei, il Salone internazionale macchine per enologia e imbottigliamento. In programma anche una storica degustazione di annate selezionate di Amarone delle 12 Famiglie (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Nicolis, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato).
Per la presidente delle Famiglie dell’Amarone, Marilisa Allegrini: “L’Amarone è tra i principali vini rossi italiani più rinomati e apprezzati in America e rappresenta il terzo mercato di sbocco per l’associazione. Questo evento è la premessa di un piano promozionale che culminerà nel prossimo Vinitaly quando, in collaborazione con la Fiera, organizzeremo iniziative mirate volte a far conoscere il territorio dell’Amarone di qualità ai produttori e winelover americani che saranno ospiti a Verona”.
A sostenere l’iniziativa dei player italiani, l’Ambasciatore italiano in America, Claudio Bisogniero, per il quale: “La buona notizia è che il consumo di vino sta crescendo in tutto il mondo, creando così più opportunità per tutti. Eventi come questi rappresentano delle occasioni eccellenti per gli amanti del vino di ogni genere”.
Gli Stati Uniti rappresentano un mercato chiave per il vino tricolore con il 34% della quota complessiva del mercato delle importazioni di vini in America, che colloca l’Italia al primo posto nella classifica dei paesi fornitori.