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Scenari

Sotto l’albero sempre più prodotti tipici. Alcuni consigli di Coldiretti per non rischiare di regalare falso Made in Italy

05 Dicembre 2013
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Sotto l'albero sempre più Made in Italy. 

La crisi ha portato qualcosa di buono, la riscoperta dei prodotti del territorio come prezioso regalo da fare a parenti e amici. Il taglio della spesa si concentra su altri beni, anche queste feste si passeranno in piena austerity, ma qualche sacrificio in più il consumatore è disposto a farlo per le specialità culinarie, per aiutare l’economia nazionale o garantire maggiori opportunità di lavoro in una difficile momento di difficoltà. Il rischio è che di Made in Italy nel pacco regalo finisca però ben poco. Continua a denunciarlo la Coldiretti che ha organizzato la mobilitazione “La battaglia di Natale: scegli l’Italia” al varco del Brennero a cui hanno preso parte ieri migliaia di viticoltori e allevatori venuti da ogni parte del Paese. “Dalle scelte di acquisto in queste festività di Natale dipende la sopravvivenza di moltissime imprese – ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – ma per oltre la metà della spesa l’etichetta mente e indica solamente il luogo di confezionamento o ultima lavorazione dei prodotti alimentari in vendita. Accade cosi che i consumatori sono ingannati e non possono fare scelte di acquisto consapevoli”.

“Si finisce senza saperlo – sostiene la Coldiretti – con il mettere nel carrello succhi di frutta con le arance dal Brasile, mozzarelle e formaggi con il latte della Lituania, pasta fatta con grano del Canada o dell’Ucraina, sughi pronti con concentrato di pomodoro cinese o salami e prosciutti fatti in realtà con carne proveniente dalla Germania o dal Belgio che vengono “spacciati” come italiani e fanno concorrenza sleale alle nostre produzioni”.

Gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere. Il consiglio della Coldiretti per Natale “è quello di acquistare prodotti a denominazione di origine (Dop) o direttamente nelle aziende, nelle botteghe o nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, ma anche nella grande distribuzione i prodotti dove viene indicato esplicitamente 100 per 100 italiano anche con il marchio valoriale FAI (Firmato agricoltori italiani)”.
 
“Il risultato drammatico è che solo nell’ultimo anno – sottolinea la Coldiretti – hanno chiuso in Italia 32.500 stalle ed aziende agricole e sono stati persi 36mila occupati nelle campagne, con impatti devastanti sulla sicurezza alimentare ed ambientale”.