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Scenari

Cva, Canicattì: “Ripartiamo dall’Italia”

24 Gennaio 2014
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“Il 2013 si chiude con un bilancio positivo, soprattutto per il risveglio del mercato nazionale”, Giovanni Greco presidente di Cva


Giovanni Greco

L’anno appena trascorso ha lasciato un scia di positività che oggi si respira all’interno dell’azienda.

Giovanni Greco, presidente della Cva di Canicattì, in provincia di Agrigento, spiega che, dopo tre anni di affanni commerciali senza cali di fatturato, finalmente il 2013 ha fatto registrare una crescita abbastanza significativa pari al 7%, che è la somma del trend positivo sia nel mercato estero che in quello interno. La crescita del mercato interno ha però un’importanza particolae poiché mentre negli ultimi anni le vendite all’estero rimanevano mediamente costanti o con piccoli incrementi, il mercato interno, come è noto, ha sofferto di più. I più recenti incrementi hanno fatto tirare così un respiro di sollievo ma, nonostante un 2013 col vento a favore, il presidente dell’azienda si prepara al nuovo anno perché “non ci si puó fermare, c’è sempre da lavorare, bisogna inventare nuove strategie, sebbene ad oggi posso dire di essere moderatamente ottimista e soddisfatto nel raccogliere i frutti di ció che abbiamo seminato bene”.

Si pensa già al Vinitaly 2014, preparando le novità da portare alla fiera. Non solo le nuove annate, sia dei bianchi che dei rossi, ma anche un paio di progetti appena avviati, degni di presenziare all’evento enologico-commerciale più atteso dell’anno per questa cantina che oggi produce circa 700 mila bottiglie. Innanzitutto verrà lanciato il Diodoros, il vino che nasce nella Valle dei Templi di Agrigento: un blend di Nero d’Avola, Nerello Cappuccio e Nerello Mascalese che nasce sotto il tempio di Giunone e porta con sé tutta la magia del territorio dove viene coltivato. Verrà poi presentata anche una vendemmia tardiva di Nero d’Avola del 2012. Un nuovo esperimento a firma del wine maker di questa cantina, Tonino Guzzo.

Ma gli occhi di Giovanni Greco non dimenticano di tralasciare quello che è stato il punto di forza di questi ultimi anni, il mercato estero: in particolare, si soffermano sulla Cina. Si pensa dunque a piantare nuove bandierine in questo nuovo mercato, alquanto difficile ma non impossibile. Lo spirito del presidente è però tanto ottimista quanto realista: sì ai nuovi mercati, ma tenendo sempre i piedi per terra e continuando a consolidare i tradizionali importatori europei e statunitensi che, nonostante il passare degli anni, risultano sempre la realtà commerciale più affermata e più fruttuosa per Cva.

Simona Barbera