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Scenari

Chianti classico, è il giorno della Gran Selezione. “Ora più territorio, meno brand”

17 Febbraio 2014
Zingarelli Zingarelli

Oggi l'anteprima a Firenze con 200 giornalisti da tutto il mondo. Intervista a Zingarelli

da Firenze Fabrizio Carrera

È tutto pronto per il maxi evento. 

Duecento giornalisti da tutto il mondo oggi a Firenze per celebrare uno dei vini che più rappresentano l'Italia da bere. È la presentazione ufficiale del Chianti Classico Gran Selezione, la nuova tipologia che si affianca sia alla tipologia base che a quella Riserva e che vuole dare una forte mano d'aiuto “a togliere un po' di polvere all'immagine di questo vino nel mondo”. Le parole sono di Sergio Zingarelli, presidente del consorzio del Chianti Classico da quasi due anni. Zingarelli, patron di Rocca delle Macìe ha gestito la fase finale di questa scommessa iniziata nel 2010 ai tempi della presidenza di Marco Pallanti.

Presentazione in pompa magna a Palazzo Vecchio a Firenze poi l'assaggio dei primi 39 vini targati Gran Selezione (annata 2010 e forse qualche 2009) e infine una cena per 333 persone in un palazzo nobiliare del capoluogo toscano. In sintesi il programma di oggi. “Il Gran Selezione, come sanno bene gli addetti ai lavori, – spiega Zingarelli – è un vino che ha tempi di affinamento più lunghi, 30 mesi anzicchè i 24 delle Riserve. Ma non è solo l'aspetto tecnico che giustifica la nascita di questa nuova tipologia. L'idea di fondo è quella di dare nuovo smalto alla Docg. Fare in modo che, chi in polemica si è rifugiato nelle varie Igt, trovi un'opportunità per produrre nel nome di una zona vitivinicola ben precisa. Il territorio, insomma, prima del brand. Ed il lavoro successivo da intraprendere sarà quello di dare ulteriore valorizzazione alle singole zone di cui è formato tutto il Chianti Classico”. Insiste Zingarelli: “Lo scopo finale di questa tipologia deve consentire il riposizionamento del Chianti Classico all'apice della piramide dei vini di alta qualità come un Brunello di Montalcino e di altri vini di altissima gamma prodotti fuori dalla Toscana”. 
L'anteprima mondiale sarà solo il primo di una serie di eventi che vedrà comunque il Chianti Classico Gran Selezione girare per il mondo. Presentazioni sono previste a New York, Londra, in Germania e poi ancora a Tokyo, Hong Kong e in Corea del Sud. Zingarelli ricorda anche che il posizionamento commerciale delle Gran Selezioni dovrà essere “decisamente alto”. Prezzi, si spera, più remunerativi. 
E da domani parte la tradizionale anteprima per assaggiare il resto del Chianti Classico alla Leopolda di Firenze. E sarà l'occasione per tastare il polso alle nuove annate che si affacciano sul mercato e per sondare le reazioni alla nascita della Gran Selezione. 

Qualche numero sul consorzio Chianti Classico: circa 600 produttori di cui circa 360 completano la filiera con l'imbottigliamento. E un totale di 35 milioni di bottiglie prodotte mediamente ogni anno dove la tipologia Riserva ha rappresentato fino ad oggi circa il 20/25 per cento della produzione. Per la Gran Selezione si arriverà, pronostica Zingarelli, al 6/8 per cento. L'apice della piramide, per l'appunto.