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Scenari

Acquisti di prodotti alimentari on line: in Italia è boom con un giro di affari che supera i 132 milioni di euro. Lo rivela il Censis

18 Novembre 2014
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In Italia aumentano gli acquisti di prodotti alimentari on line.

In questi ultimi mesi il Censis ha rilevato una crescita in controtendenza rispetto al crollo dei consumi nei canali tradizionali. La spesa alimentare sulla rete non sente crisi, anzi vola, il trend è in costante ascesa. Si parla di boom. Il giro di affari ha superato i 132 milioni di euro.  La popolazione dei consumatori digitali diventa sempre più ampia e principalmente composta da giovani. Ben 2,4 milioni di utenti che comprano con un click sono di età compresa tra i 18 e i 34 anni. 

Tutti i colossi delle vendite on line e del web, da Amazon a Ebay a Google stanno cavalcando questa tendenza e anche loro registrano una crescita tanto da aver portato a un’offerta sempre maggiore di specialità e promuovendo piattaforme dedicate alle eccellenze Made in Italy. 

Secondo Coldiretti il successo della spesa on line è dettato anche dalla possibilità di mettere a raffronto i vari prezzi. “Possono scegliere l’offerta migliore, per non rinunciare alla qualità ma, al tempo stesso, risparmiare anche qualcosa, vista la difficile situazione economica in cui versano molte famiglie. Ma sono anche molti quelli che scelgono di fare la spesa on line – aggiunge  -, magari dalle aziende agricole che hanno sviluppato servizi di e-commerce, per poter gustare direttamente a casa le tante specialità dei vari territori italiani senza doversi spostare”.

Il fattore che sta spingengo il consumatore a preferire la rete è  l'opportunità di potere comprare direttamente dal produttore prenotando on line e di verificare direttamente le condizioni di produzione e del prodotto stesso. E infatti aumentano i Gas, i gruppi di acquisto, formati anche da condomini, colleghi, parenti, amici. 

Tra i prodotti enogastronomici più gettonati dagli acquirenti on line ci sono il vino, la pasta e i formaggi, seguiti da marmellate e confetture, salumi, dolci e olio extravergine d’oliva. Rimangono però le riserve in gran parte dei consumatori su sucurezza die pagamenti, per il 33 percento, per un italiano su tre, e sulla deperibilità degli alimenti.