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Scenari

Tagli al mondo agricolo dall’Europa, Città del Vino: “Parlamento rifletta”

11 Giugno 2018
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La recente proposta di bilancio della Commissione Europea per il 2021-2027 prevede tagli del 7% alla politica agricola comune e del 5% alla politica di coesione, giustificandoli con i costi aggiuntivi della Brexit e la necessità di implementare le risorse per le nuove priorità dell'Unione euroepea (immigrazione, sicurezza, ricerca, etc).

La Comunità europea ha comunque voluto porre l'accento sull'ambiente, sul clima, sulla transizione verso un settore agricolo più sostenibile e sullo sviluppo di aree rurali dinamiche e il sostegno delle piccole e medie aziende agricole. “Ma sono tagli niente affatto banali – afferma il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon –. Chiediamo invece un riallineamento alla richiesta del Parlamento europeo che aveva puntato a un contributo più ambizioso per gli Stati membri”. In un paese come l'Italia, con il 70% dei centri sotto i 5 mila abitanti e dove pochi sono gli spazi “vuoti” tra una città e l'altra, appare prioritario ripensare, ridefinire e riqualificare non solo i grandi centri urbani ma anche quegli spazi “di mezzo” in cui si intersecano reti infrastrutturali, aree agricole, insediamenti produttivi, abitazioni, strutture agrituristiche e di turismo rurale. 

Un altro punto riguarda la banda larga nelle aree urbane e rurali, un aspetto interessante anche per lo sviluppo dell'agricoltura di precisione, che tra l'altro consente di ridurre l'uso di prodotti chimici nei campi, Solo il 40% delle famiglie rurali italiane ha accesso a una connessione di nuova generazione, rispetto al 76% delle famiglie totali dell'Unione europea. “Un divario che rappresenta uno squilibrio in termini di tecnologia e opportunità – conclude il presidente Zambon -. Una banda larga efficiente è un supporto forte e sostenibile alle comunità rurali, soprattutto per le applicazioni digitali connesse all'agricoltura di precisione, per i servizi al cittadino e alle imprese e per la vendita online di prodotti enogastronomici”.  La Comunità europea ha destinato oltre 6 miliardi (oltre 1 miliardo solo in Italia) per servizi di consulenza alle autorità locali e regionali.

C.d.G.