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Scenari

Ancora tanto il cibo che in Italia finisce nella spazzatura, lanciata la proposta della Giornata Nazionale contro lo spreco

05 Febbraio 2014
cassonetto_pattumiera cassonetto_pattumiera

Meno spreco comporta maggiore disponibilità economica nell'acquisto di prodotti alimentari.

 Una formula vincente per limitare la quantità di cibo non utilizzato che finisce nella spazzatura. Un dato ancora alto, nonostante negli ultimi quattro mesi sembra cresciuta la sensibilità delle famiglie. E' infatti passata da 213 grammi di settembre a 198 di gennaio scorso la quantità media di alimenti finita nella pattumiera ogni settimana, stando al primo sondaggio 2014 di Waste Watcher di Last Minute Market e Swg. E oggi è stata lanciata la proposta di istituire una Giornata nazionale per ricordare ogni anno che occorre prevenire questo malcostume che danneggia i conti. L''invito ad istituirla arriva in occasione degli “Stati Generali” della lotta allo spreco in Italia, rivolti a sensibilizzare sul tema e nei comportamenti di acquisto quotidiano. Una Consulta composta da enti, associazioni, organizzazioni e imprese, con il gotha dell'agroalimentare italiano anche Fao, Expo 2015, Banco Alimentare, Slow Food, Acli, Caritas, chiamati a esprimere indicazioni e buone pratiche per elaborare un Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (Pinpas) che sarà presentato in primavera, di cui per la prima volta si dota l'Italia per iniziativa del Ministero dell'Ambiente che lo ha previsto nel Piano Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti in sintonia con quanto indicato dalla Commissione Ue nella tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse. Considerato che lo spreco domestico costa agli italiani 8,7 miliardi di euro l'anno, ovvero oltre mezzo punto di Pil, cioè 7,06 euro settimanali a famiglia – secondo il Rapporto 2013 sullo spreco domestico di Waste Watcher (l'Osservatorio di Last Minute Market con Swg e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell'Università di Bologna) – il Pinpas punterà a riprendere alcune richieste della Risoluzione 2012 del Parlamento Europeo: dimezzare lo spreco alimentare entro il 2025 e sollecitare l'istituzione dell'Anno Europeo contro lo spreco alimentare. Il Piano ambisce a produrre soluzioni concrete ed efficaci per la riduzione alla fonte della quantità di cibo che finisce tra i rifiuti sul breve, medio e lungo periodo. L'obiettivo è raggiungere entro il 2020 una riduzione del 5% dei rifiuti per unità di Pil dei rifiuti urbani, del 10% di quelli pericolosi e del 5% di quelli speciali. Secondo i monitoraggi di Last Minute Market, in un anno si potrebbero recuperare in Italia 1,2 milioni di tonnellate di derrate che rimangono sui campi, oltre 2 milioni di tonnellate di cibo dall'industria agro-alimentare e più di 300mila tonnellate dalla distribuzione.  Gli 'Stati generali' sono stati promossi dal ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, che ha chiuso i lavori.

Elena Mancuso
 

foto: Giovanni Franco