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Scenari

Anteprima Amarone, Andrea Sartori: “Dobbiamo lavorare sul prezzo medio”

01 Febbraio 2020
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Nel corso della giornata, intanto, si parla anche dell'aumento di capitale per VeronaFiere


(Andrea Sartori e Riccardo Cotarella)

di Emanuele Scarci

Aumento di capitale imminente per Veronafiere: servono per contribuire a dotare la società delle risorse necessarie per il processo d'internazionalizzazione, in primis del vino, e per l'ammodernamento e la digitalizzazione del quartiere scaligero. 

Le risorse necessarie annunciate nel piano industriale 2019/22 ammontano complessivamente a 105 milioni, di cui 30 rivenienti da un aumento di capitale. “A giorni ci vedremo con tutti i soci – annuncia il sindaco di Verona Federico Sboarina, a margine di Anteprima Amarone 2016 – e decideremo come procedere”. Azionisti principali di Veronafiere sono il Comune di Verona (39,6% delle quote), Fondazione Cassa di Risparmio di Verona (24,1%), Camera di commercio di Verona (13%), Società Cattolica di Assicurazioni (7,1%) e Banco Bpm (7%). Le indiscrezioni indicano un Comune di Verona propenso a non sottoscrivere l'aumento di capitale e pilotare una crescita selettiva degli altri azionisti, garantendosi però il ruolo di azionista di riferimento. “Non è del tutto corretto – obietta Sboarina – La fiera è patrimonio della città e tale deve rimanere. Il Comune avrebbe le risorse per sottoscrivere l'aumento di capitale: abbiamo ceduto le quote di un altro asset. Si tratta ora di decidere quanto e dove allocare queste risorse. E dobbiamo decidere stando bene attenti a bilanciare le quote tra soci. Ma, nell’incontro imminente, definiremo tutto”.


(L'intervento del ministro Teresa Bellanova)

Intanto nel primo giorno di Anteprima Amarone 2016, il Consorzio della Valpolicella ha confermato le anticipazioni di ieri di Cronache di Gusto (leggi questo articolo>): il giro d’affari complessivo dell’Amarone è di circa 350 milioni di euro. Secondo Nomisma wine monitor l’Amarone performa, a valore, meglio del mercato tricolore, sia all’estero (+4% sul 2018) che in Italia, dove chiude con un +6,8% (+7,9% a volume). L’incidenza dell’export è ora del 62,4% a valore. “L’Amarone ha dimostrato di saper reagire bene – ha detto il presidente del Consorzio Andrea Sartori – in un anno in cui sulle piazze estere è aumentata la competizione al pari di congiunture negative e guerre commerciali. Serve ora lavorare sul prezzo medio, senz’altro un aspetto da migliorare in considerazione di un 2019 che ha visto prevalere la crescita dei volumi esportati (+7,2%) su quella del valore (+4%)”. Nel corso della manifestazione il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova ha rilanciato il tema della costituzione della cabina di regia del vino a fini strategici, ma per una maggiore semplificazione normativa. Infine, sui temuti dazi americani sul vino, l’eurodeputato Paolo De Castro ha rivelato che mercoledì 5 febbraio la presidente della commissione dell'Unione europea, Ursula von der Leyen, andrà a Washington per incontrare il presidente Donald Trump con l’obiettivo di scongiurare l’escalation delle tariffe aggiuntive. L’ultima occasione per evitare il disastro dei dazi a carosello.