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Scenari

BBWO, una partenza in quarta a New York. E ora occhi puntati su Washington e i dazi

05 Febbraio 2020
Andrea_Ferrero_direttore_consorzio_Barolo Andrea_Ferrero_direttore_consorzio_Barolo

Un primo bilancio dell’evento del Barolo e del Barbaresco per la prima volta negli Usa con le menzioni geografiche aggiuntive. Con trepidazione si attende la decisione del governo americano entro il 16 febbraio


(Andrea Ferrero)

Il Barolo e il Barbaresco negli Stati Uniti. A pochi giorni dal verdetto sui dazi che potrebbe penalizzare il mondo del vino italiano. 

È un piccolo paradosso, ma che non riesce ad offuscare l’evento sui grandi vini di Langa. È ancora presto per tracciare un bilancio, ma la partenza per il BBWO, il Barolo Barbaresco World Opening è delle migliori. È la manifestazione voluta per la prima volta dal Consorzio di tutela presieduto da Matteo Ascheri che ha portato giornalisti americani e dal resto del mondo e soprattutto tanto trade alla degustazione dei vini di 148 cantine, due terzi di Barolo e un terzo di Barbaresco. Per la prima volta con le Mga, le menzioni geografiche aggiuntive, operative dal 2010 col Barolo e tre anni prima col Barbaresco. Un'idea vincente per il presidente del consorzio Matteo Ascheri che vede nell’evento una possibilità di promuovere le Langhe con i vini più importanti attraverso una grande diversità che si articola in 181 luoghi geografici diversi per il Barolo e 66 per il Barbaresco. Una ricchezza, spiega Ascheri, che può portare tanto altro alle Langhe in un mercato che per molte aziende è il primo mercato, forse quello più remunerativo. Aggiunge Andrea Ferrero, direttore del consorzio dal 2010, che se la quota export per il Barolo e il Barbaresco rappresenta già l’80 per cento della produzione, gli Stati Uniti da soli sono il 30 per cento di questo 80. “Difficile quantificare il valore dei questo export, noi stimiamo oltre agli ottanta milioni di euro. E poi l’eco di un evento del genere dura un bel po’ di tempo”. Certo preoccupa la possibilità dei dazi applicati al vino italiano. Tra pochi giorni ci sarà il responso del governo americano. E i timori sono confermati dal fatto che gli importatori di Barolo e Barbaresco hanno incrementato gli acquisti di vino di circa il trenta per cento, come spiega Ascheri.

Qualche altra cifra. Circa mille le persone al banco di assaggio sulla Quinta Strada nel cuore di Manhattan, di cui quasi un terzo giornalisti e influencer, c’era la stampa specializzata che conta. Ogni cantina due etichette, una nella postazione aziendale, l’altra in un banco di assaggio dove le bottiglie presidiavano i territori disegnati sulla plancia, le tante Mga in cui sono suddivisi i territori di Barolo e Barbaresco. Davvero tanti i produttori presenti. Tra i quali Angelo Gaja. Lo citiamo perché non è facile vederlo ad eventi del genere. Per quanto al momento non crediamo che la sua azienda persegua la idea delle menzioni geografiche aggiuntive. Il BBWO non è ancora finito. Adesso tocca alla serata con Alessandro Cattelan, la cena preparata da Massimo Bottura e la esibizione de Il Volo. Una grande serata da Eataly Flatiron a suggellare la promozione di Barolo e Barbaresco.

F. C.
 

ALCUNE FOTO DELL'EVENTO


(Alessandro Masnaghetti spiega le Langhe agli americani)


(Davide Rosso con il suo Barolo Cerretta 2016)


(Gaia Gaja e lo Sperss)


(Le bottiglie in uno dei banchi dì'assaggio suddivise per menzioni geografiche aggiuntive)