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Scenari

Bordeaux 2013, calo delle vendite en primeur

29 Aprile 2014

Calo delle vendite en primeur.

Non si prospetta niente di buono per i Bordeaux rossi annata 2013. La domanda dei consumatori è tiepida. Scoraggiata dal rating che definisce la 2013 più variabile degli ultimi 30 anni sproporzionata, per molti, rispetto al valore a cui la si deve acquistare. Il raccolto poi è stato povero. Questo è il sentiment della campagna en primeur che si sta per concludere.

Le previsioni di alcuni commercianti in Inghilterra, come quella fatta da Max Lalondrelle, buying director  di Berry Bros & Rudd in una intervista a Decanter, vedono una chiusura delle vendite a 5 milioni di sterline. Un terzo rispetto a quanto si è fatto nel 2012. La 2013 insomma non è il must buy. Sono pochi i Bordeaux di questa annata cresceranno in valore. I Premiers Crus in questo panorama vanno sempre meglio, anche se ad un ritmo di vendita più lento rispetto all'anno precedente. Gli investitori comunque adesso preferiscono prendere tempo, aspettare dicono i commercianti.

C'è stato anche un sovraprezzo da parte di molte cantine o una politica sbagliata. Alcuni l'hanno rilasciata come la più economica sperando di incoraggiare la domanda. Chi ha dato il giusto prezzo all'annata invece ci ha guadagnato con il sold out, come è successo per Lynch Bages e la Fleur Petrus. A sopperire a questo calo di domanda, per molti negotiants, ci sarebbero annate più mature, di 15, 20 anni, in stock a prezzi più abbordabili e migliori dal punto di vista espressivo a qualitativo, come la 1996.