Archivio articoli dal 05/04/2011
Cambio epocale allo stellato La Fenice: lascia Claudio Ruta dopo 20 anni, arriva Luca Gulino

di Clara Minissale
Un cambio che possiamo definire “epocale” al ristorante stellato La Fenice di Ragusa, che si trova all’interno di Villa Carlotta di proprietà della famiglia Malandrino.
Lo chef Claudio Ruta lascia dopo 20 anni. Lo chef, classe ‘71, ha deciso di cambiare rotta e di lasciare il ristorante alla ricerca di stimoli nuovi che possano nutrire la sua creatività. “Succede dopo tanti anni trascorsi nello stesso luogo”, dice ma tiene a precisare che i rapporti con la famiglia Malandrino, proprietaria del ristorante e dell’hotel e con Mauro in particolare, non saranno scalfiti: “Ci conosciamo dal 1999, Mauro per me è come un fratello, insieme in questi anni abbiamo fatto un bellissimo percorso sempre sulla stessa lunghezza d’onda e a lui va tutta la mia gratitudine”. Un percorso che lo ha portato ad ottenere una stella Michelin nel 2010 facendo conoscere ed apprezzare La Fenice e la sua cucina anche fuori dalla Sicilia.
In questi venti anni trascorsi al ristorante sono nati piatti iconici come i “Corallini risottati”, emblema del ragusano, sua terra natia, alla quale lo chef è legato da radici profonde e dalla cui cultura marinara e agricola, attinge a piene mani per le sue creazioni. Un piatto che è un omaggio al territorio attraverso “l’utilizzo di materie prime che si possono circoscrivere al raggio di una ventina di chilometri quadrati – spiega lo chef - Un affresco della mia terra”.
A La Fenice, intanto si pianifica il futuro. Al posto di Claudio Ruta arriverà Luca Gulino, 28 anni, da oltre dieci anni in giro per il mondo, attualmente in servizio nel ristorante tristellato Frantzén, che si trova a Stoccolma in Svezia. “Un ragazzo che conosco da quando ha 14 anni – dice Mauro Malandrino – e che ha fatto varie esperienze all’estero. Ora lui è ancora al lavoro in Svezia, ma stiamo già programmando il nuovo menù”. Arriverà a Ragusa a metà novembre e il debutto ufficiale sarà l’1 dicembre. In quella serata saranno presentati i nuovi piatti e tutta la nuova brigata. “Avevamo bisogno tutti di nuovi stimoli – dice Malandrino – Il nostro progetto è ambizioso e continua. Stiamo vivendo un periodo difficile, ma sono fiducioso che ne usciremo”. Anche Ruta non perde l’ottimismo: “È un momento complicato per la ristorazione – dice - Ne approfitterò per riposarmi un po’ e poi valuterò che strada seguire”. Esclude l’ipotesi di un locale tutto suo al momento ma ha una certezza, non lascerà la sua terra per preservare quel legame forte che spinge, motiva e nutre da sempre la sua cucina.
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