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Scenari

Colazione, un rito per gli italiani “ma non da tanto tempo”

05 Settembre 2020
colazione_italiana colazione_italiana

La colazione è un’abitudine recente degli italiani: 60 o 70 anni fa la colazione all’italiana non esisteva affatto.

Se si escludono i militari, a cui venivano distribuiti latte, caffè, gallette e cioccolato, per l’Italia contadina degli anni Cinquanta c’era un solo pasto a metà mattino, a base di latte e avanzi della sera prima: pane, polenta, una fettina di salame o formaggio, un pezzo di aringa. Risale agli anni Settanta la “democratizzazione” dei biscotti da prodotto di preparazione casalinga o di pasticceria a cibo quotidiano. Lo ha ricordato, a margine dei lavori di Cibus Forum, Mulino Bianco, brand dolciario del Gruppo Barilla Spa, nel presentare i nuovi omaggi della raccolta a punti, uno d’antan l’iconica tazza in coccio, l’altro contemporaneo, una mug da passeggio per i consumatori delle 60 referenze del marchio leader nel segmento breakfast.

“Mulino Bianco ha segnato una rivoluzione della colazione all’italiana, da pasto solo per bambini a rito che ormai accomuna 9 italiani su 10” sottolinea l’industria con sede a Parma. Come ricorda l’Archivio storico Barilla, fino ai primi anni Settanta la colazione dolce era considerata un pasto necessario per i bambini, ma solo un adulto su tre mangiava qualcosa di solido prima di uscire. Nel 1978, tre anni dopo la nascita del marchio, il consumo di biscotti conquistava anche gli adulti, concentrandosi progressivamente verso la prima colazione. E all’inizio degli anni Ottanta quasi il 70% dei biscotti veniva consumato al mattino. Oggi, evidenzia l’Osservatorio Doxa-UIF sulla Prima Colazione, l’88% degli italiani non rinuncia al primo pasto della giornata, declinandolo in un caleidoscopio di possibilità: c’è la colazione multipla che si divide in più momenti di consumo, prolungandosi fino a mezzogiorno. C’è quella differente, di chi la prepara la sera per fare prima la mattina, di chi la domenica la fa più ricca o in vacanza la fa più lunga e di chi la consuma rigorosamente a letto. C’è quella social, da fotografare e condividere live con la propria cerchia di amici, o quella green, di chi sceglie solo prodotti e ingredienti da agricoltura sostenibile. “Mulino Bianco ha da sempre un ruolo negli stili di vita degli italiani, e continua ad offrire pratiche soluzioni, in linea con le nuove abitudini senza rinunciare alla tradizione – afferma Julia Schwoerer, Vice President Marketing Mulino Bianco. Lo facciamo attraverso il miglioramento continuo delle ricette, (tutte senza olio di palma e nel tempo ottimizzate sotto il profilo nutrizionale), un’attenzione costante alla qualità e alla sostenibilità delle nostre filiere e anche dialogando con i nostri consumatori attraverso i social media e la nostra community “Nel Mulino che Vorrei”.

C.d.G.