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Scenari

Colline del Prosecco patrimonio Unesco: un bene per il 92 per cento degli italiani

04 Settembre 2017
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L'Associazione Temporanea di Scopo “Colline Conegliano Valdobbiadene Patrimonio dell'Umanità”, presieduta dal Consorzio di Tutela del Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene Docg, ha incaricato la società di ricerca Swg di realizzare un'indagine sulla percezione della candidatura a Patrimonio Unesco di tutta la popolazione italiana, degli abitanti della provincia di Treviso e della regione Veneto.

I risultati della ricerca sono stati presentati oggi a Treviso presso la sede della Provincia da Enzo Risso, direttore scientifico di Swg. L'indagine è stata condotta a livello nazionale e poi focalizzata sui territori regionali e provinciali. La ricerca mostra che anche gli italiani scommettono sulla Candidatura Unesco, infatti 1 italiano su 3 è al corrente della Candidatura e il 61% ritiene che sia molto importante ottenerla, ma soprattutto il 92% ritiene che il Conegliano Valdobbiadene meriti di essere nominato Patrimonio dell'Umanità. Infine per il 71% è probabile che questo avvenga. I motivi per essere nominati risiedono nella sua unicità, nella natura e il paesaggio che lo caratterizzano e nella sua bellezza risultato del connubio tra storia, natura, arte e coltivazione dei vigneti sulle colline. Per il 70% degli italiani la nomina Unesco avrebbe solo ricadute positive sul territorio, annoverando tra i vantaggi: la maggiore notorietà dei prodotti e delle aziende del territorio.  

Più della metà degli italiani (53%) pensa al Conegliano Valdobbiadene come a una delle zone più apprezzabili d'Italia e, al pari dei locali, pensa che caratteristiche indissolubili dal territorio siano, il vino Prosecco (63%), il vino e l'enologia (59%) e il paesaggio (48%). Il connubio tra bellezza del paesaggio e produzione emerge chiaro anche dalle risposte degli italiani, oltre che dei locali, che per descrivere il territorio usano gli aggettivi produttivo (93%) e bello (91%).

I RISULTATI DELL'INDAGINE SUL CAMPIONE LOCALE

Il 92% degli abitanti ritiene che questa candidatura sia importante per il territorio (59% molto importante, 33% abbastanza importante), il 78% confida nell'ottenimento del riconoscimento (16% sicuramente sì, 62% probabilmente sì). L'impatto sul territorio del riconoscimento Unesco sarebbe positivo per il 92% dei residenti intervistati che dichiarano che i vantaggi si riscontrerebbero nel turismo, nella tutela ambientale, nello sviluppo economico, nella notorietà del territorio e nella maggiore tutela del paesaggio e dei centri storici.Anche provincia e regione ne trarrebbero vantaggi rispettivamente secondo il 93% e il 77% dei residenti di Conegliano Valdobbiadene.

“La candidatura Unesco delle colline di Conegliano Valdobbiadene si basa su valori, che da quanto emerge dalla ricerca condotta da Swg, sono patrimonio diffuso nel territorio. Il connubio tra coltivazione dei vigneti e la cura del paesaggio, insieme alle ricchezze storico-artistiche locali, sono tratti distintivi condivisi.  Sapevamo di poter contare sull'orgoglio dei nostri concittadini. L'impegno di tutti è intenso e costante da anni ma il percorso è ancora lungo. Per questo è fondamentale per tutti noi che siamo coinvolti in questo ambizioso progetto, sentire il sostegno della comunità locale. Siamo convinti che raggiungeremo l'obiettivo che perseguiamo dal 2008 se continueremo a lavorare uniti e con orgoglio, consapevoli dell'onore e della responsabilità che la Candidatura Unesco comporta”, dichiara Innocente Nardi, presidente dell'Ats Colline Conegliano Valdobbiadene Patrimonio dell'Umanità.

“La candidatura è un'opportunità anche per lo sviluppo del Veneto e del nostro Paese – chiosa Enzo Risso, direttore scientifico di Swg – La ricerca ha analizzato anche le opinioni dei cittadini veneti e italiani, facendo emergere l'attenzione posta dall'opinione pubblica a eventi e strategie volte a valorizzare parti del territorio italiano. Gli italiani sono sempre più consapevoli della necessità di valorizzare le bellezze e i driver economico-produttivi del nostro Paese e si rendono conto che solo investendo sulle nostre unicità potremo creare una nuova stagione duratura di sviluppo e crescita economica e sociale”.

C.d.G.