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Scenari

Dall’Appennino bolognese un altro tartufo da record: in esposizione (e poi a cena) a Milano

07 Ottobre 2020
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di Michele Pizzillo

Chi non ha potuto ancora ammirare un “mostro” di quelli che vorremmo incontrare tutti i giorni, ha la possibilità di farlo venerdì 9, a Milano, al settimo piano del Food Market della Rinascente di piazza Duomo.

Il mostro è “re tartufo”, quello bianco (Tuber Magnum Pico), del peso di 530 grammi che è stato trovato lunedì scorso nell’Appennino bolognese. Logicamente da Appennino Food Group, fondata nel 1994 dai fratelli Luigi e Angelo Dattilo, a Savigno, sui colli bolognesi (terza impresa italiana e unica società per azioni del settore tartufo), se ne guardano bene dall’indicare la zona esatta del ritrovamento che quest’anno così triste, segna un ottimo inizio per la stagione del tartufo bianco, quello fresco per eccellenza, il più prezioso e ricercato.

E’ una scoperta eccezionale – anche se non è una novità per i Dattilo scoprire tartufi gigante, come il “1,483” così chiamato perché pesava 1,483 grammi, trovato il 4 novembre del 2013 – avvenuta durante una classica attività di ricerca, sotto un albero di tiglio. Il terreno che ha ospitato questo frutto della natura è morbido, composto di torba per questo motivo il tartufo si presenta particolarmente rotondo, pieno di tipiche protuberanze e di color marrone-ambrato. Il tubero è stato scovato da Oliver, un bellissimo esemplare di Lagotto e raccolto da uno dei tartufai dell’azienda Appennino Food Group (al momento della raccolta si è presentato acerbo e, tant’è vero, che sarà possibile degustare a fine settimana, sempre al 7° piano della Rinascente, nel Maio Restaurant, perché avrà raggiunto il perfetto grado di maturazione.

(Il tartufo da guinnes da oltre 1,4 chili)

Per ammirare questo straordinario fungo ipogeo, nella giornata di venerdì 9 ottobre, nella vetrina refrigerata del corner di Appennino Food Group, è stata realizzata una teca, in krion, in modo da riproduce l’habitat naturale del tartufo, garantendo il perfetto equilibrio tra umidità e temperatura e consentendo al carpoforo di mantenere il più a lungo possibile le sue proprietà organolettiche e l’inconfondibile aroma. La vetrina è stata progettata e realizzata a uso esclusivo per la conservazione del tartufo fresco, e la scelta per il krion nasce dal fatto che è un materiale antibatterico, eco-friendly perchè 100% riciclabile, ha una elevate resistenza agli attacchi di sostanze, non è poroso e può essere usato a contatto con i cibi.

(Il tartufo da 530 grammi)

Sabato 10 e domenica 11 ottobre, poi, questo meraviglioso tartufo sarà il protagonista di una serie di portate presenti nel menu di Maio Restaurant, che lo chef Luca Seveso ha cominciato a pensarci da lunedì 7, quando ebbe la notizia dell’eccezionale ritrovamento. E’ lo stesso chef che fa qualche anticipazione sui piatti che proporrà con il tartufo: Uovo croccante con soffice di patata, Baccalà mantecato e tartufo bianco, Fettuccine all’uovo mantecate al burro nocciola e tartufo bianco dei colli tosco emiliani, Maialino laccato alla soia con cipolla caramellata e tartufo bianco e per finire Gelato di castagna, meringa e tartufo bianco. Chi sprizza gioia è Luigi Dattilo, presidente di Appennino Food Group, perché questo “simpatico mostro” ha creato non poco ottimismo sulla campagna in corso e, quindi, afferma che “da questa stagione ci aspettiamo grandi risultati, tartufi profumati e di grande qualità. Questo pezzo da 530 grammi speriamo sia di buon auspicio per una raccolta che possa farsi ricordare. Il caldo anomalo della fine dell’estate e la successiva ondata di piogge fa ben sperare in una stagione di successo”.